A
Volterra viviamo da tempo un processo di declino economico che ha
trasformato la cittadina accogliente e vivace degli anni '70 in un
paese sempre più ripiegato in se stesso. Non tanto per colpa di noi
volterrani. La globalizzazione e le profonde trasformazioni che hanno
cambiato il volto all'Europa, in Italia hanno significato lo
smantellamento di buona parte dell'apparato produttivo, mentre per
quanto riguarda i servizi sono arrivati processi di accentramento che
hanno colpito duramente i territori e le località minori. Va detto,
però, che alcune zone hanno saputo rispondere meglio di altre a
quest'aggressione, tentando di conservare un proprio ruolo almeno a
livello locale, rinforzando e proteggendo i propri pilastri
economici, tentando parziali riconversioni. A Volterra spesso non
siamo stati capaci di reagire ad una crisi proveniente da molto
lontano. Negli ultimi anni abbiamo visto arrivare numerosi tagli alla
sanità ma anche trasferimenti, riorganizzazioni e accorpamenti agli
uffici e alle scuole.
In
tempi in cui le sole cose che sembrano contare sono i denari e
numeri, è del tutto ovvio che per una zona modestamente popolata
come la nostra sarebbe stato vitale promuovere una rete tra Comuni,
rafforzando e allargando, se possibile, le connessioni con le
amministrazioni che per caratteristiche e storia ci sono più affini.
L'Unione dei Comuni doveva rappresentare solo il primo, necessario
passo su questa strada, da proseguire e sviluppare con la più alta
priorità. L'esempio ci viene dalla vicina Val d'Era, dove alcune
attente amministrazioni di piccoli Comuni stanno procedendo a vere e
proprie fusioni (Peccioli-Palaia-Capannoli). Volterra ha buttato alle
ortiche questo percorso già al primo passaggio (l'Unione dei
Comuni), per l'elevato bisogno di rivendicare una sede centrale di
cui non aveva neppure lontanamente la concreta disponibilità.
La
nuova riforma sanitaria regionale verosimilmente presenterà presto
il suo conto. Non soltanto le andiamo incontro senza aver costruito
una rete di amministrazioni solidali, ma senza neppure tentare di
raccordare le varie componenti presenti in città. Sul tema la lista
civica ha già celebrato la sua assemblea di partito in Casa Torre
Toscano alla presenza del dr Damone. I sindacati (CGIL, CISL, UIL)
hanno organizzato un'altra assemblea simile nella sede
dell'associazione Libera Età. E c'è da scommetterci, il Pd non
resterà indietro. Magari portando a Volterra il nuovo assessore
regionale Marroni. Ognuno la sua assemblea, a significare la perfetta
incomunicabilità. Senza neppure tentare di organizzare un incontro
istituzionale nella sua sede naturale: il Consiglio Comunale, dove
tutte le componenti hanno uguale diritto di cittadinanza. In queste
ultime settimane abbiamo più volte lanciato questa proposta persino
ovvia, ma non abbiamo trovato nessuno disposto a raccoglierla.
Evidentemente c'è molto bisogno di protagonismo, una condizione
adatta ai monologhi non ai dialoghi. Solo che con i monologhi si può
rincorrere al massimo qualche voto, non certo i risultati. Non a caso
i tagli che abbiamo subito negli ultimi 4 anni sono stati
assolutamente senza precedenti.
Per
ultimo citiamo il caso dell'assemblea dei dipendenti dell'Auxilium,
convocata in modo abbastanza spiccio dal sindaco Buselli e
sostanzialmente disertata dai lavoratori. Dal giornale apprendiamo
che Buselli in quest'ultimo anno di amministrazione sente come
particolarmente pressante la necessità di “intensificare gli
incontri con i cittadini e le realtà del territorio”. Bene,
nessuno gli nega questa possibilità. Peccato però che nel 2011,
quando noi di Progetto Originario tentammo di portare l'argomento
dell'azienda sanitaria Auxilium Vitae all'attenzione del Consiglio
Comunale per ragionare sul suo percorso nonché approfondire la sua
situazione economica ed eventuali sviluppi per i lavoratori fu
proprio il sindaco a negarci questo diritto. Sostenendo da par suo
che la situazione di una qualsiasi Spa non avrebbe dovuto interessare
l'amministrazione comunale. Evidentemente questo è un privilegio che
Buselli riserva solo a se stesso. Rammentandosi della società
Auxilium con due anni di ritardo, ma giusto in tempo per le prossime
elezioni. Ci ricorda quel tale che tutto pieno di sé pestava
ardentemente acqua nel mortaio, dando grande sfoggio di energie
sprecate.
Progetto
Originario