sabato 8 giugno 2013

Hill of crosses

Il 4 di giugno su il quotidiano “Il Tirreno” abbiamo appreso che il signor Kuldeep Kumar Deasur, aspirante futuro proprietario di Poggio alle Croci e dei suoi padiglioni psichiatrici, non accetterebbe le pur blande prescrizioni contenute nel documento di adozione del Piano Attuativo. Queste, secondo il virgolettato riportato dal giornale, le parole rivolte al Comune dall'imprenditore anglo-indiano: “Solo per un gesto di buona volontà ho proposto di aprire il resort all'esterno, ma solamente secondo i termini e le condizioni dettate da me”. La frase rivela una mentalità, una visione davvero preoccupanti. Probabilmente l'idea di poter fare quello che vuole con un sesto della città di Volterra nel pensiero di questo imprenditore è stata alimentata dall'atteggiamento remissivo e donabbondiesco del sindaco, che ha tenuto a condurre personalmente una specie di lunga, infruttuosa trattativa con la controparte. Una trattativa fatta di impuntature durate un giorno e di improvvisi, rovinosi cedimenti, che debbono aver generato nella testa del compratore l'idea di un'amministrazione disposta a tutto pur di incassare gli oneri di urbanizzazione. Tuttavia le cose non dovrebbero funzionare così. E' (dovrebbe essere) l'amministrazione comunale a dettare le regole sul proprio territorio, e queste dovrebbero aderire alle tradizioni locali, alla sensibilità e alla storia cittadina, al bene pubblico e ad una visione complessiva del territorio. Proprio non ci convince questo signore, per quanto danaroso, che viene da mille miglia lontano ed approccia la città col piglio del padrone del vapore. Sono anni che gioca a tira e molla con le istituzioni locali che, purtroppo, sembrano Arlecchino e Pulcinella davanti alla promessa di un piatto fumante di pastasciutta, dimostrando robusto appetito per i soldi e dignità inversamente proporzionale. Anche da queste piccole dimostrazioni si intuisce l'immagine che in questi anni il nostro Paese ha fornito di sé all'estero: un Paese sull'orlo del collasso, disposto a svendere anche la propria storia. Si capisce anche che abbiamo a che fare con un imprenditore che non apprezza né la cultura né la storia di Volterra. Perché chi possiede queste sensibilità si sarebbe avvicinato alla città in punta di piedi, cercando di inserirsi nel nostro contesto in maniera armonica, non da padrone.
Una ragione in più, che ci rafforza nella convinzione che abbiamo più volte affermato: l'area di Poggio alle Croci dovrebbe rimanere aperta al pubblico. Abbiamo già il Maschio, un altro (ipotetico) fortilizio, per di più riservato ai forestieri, non ci interessa.

Progetto Originario 



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