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sabato 17 maggio 2014

Il calvario di S. Stefano

Il risultato dei lavori ultimati
Macché, questa volta S. Stefano protomartire, protettore dei muratori, non è riuscito a farci la grazia. I lavori di sistemazione complessiva promessi si sono rivelati una bufala. Abbiamo atteso per mesi la realizzazione dei lavori promessi il 20 dicembre scorso dalle colonne di un quotidiano da Asa: sostituzione completa della fognatura ormai fatiscente, seguita dal rifacimento del manto stradale ad opera del Comune. Il cantiere è stato aperto con mesi di ritardo e tutti hanno sperato che finalmente fosse la volta buona. Invece, niente, l'ennesima delusione. A parte una conduzione dei lavori fin da subito travagliata, che è costata numerose e improvvise sospensioni della fornitura dell'acqua a molte abitazioni, alla fine la situazione non pare affatto migliorata.
I lavori non hanno riguardato la fognatura lungo tutta la strada, come annunciato, ma solo l'ultimo tratto, per una lunghezza pari forse a un terzo di quanto sarebbe stato necessario. L'asfaltatura della sede stradale non c'è stata, resta solo un'altra toppa a forma di striscia lunga per quanto è stato lungo il tratto in esame. Ma a parte il fattore estetico, è la sostanza dell'intervento sull'infrastruttura a preoccupare. Gli abitanti della zona, che hanno assistito ai lavori, hanno già palesato molti dubbi sulla qualità delle operazioni e sulla possibilità che nel prossimo futuro, anche a breve, possa rendersi necessario tornarci sopra. Anche perché – dicono – non si sono mai visti tecnici comunali che siano venuti a controllare l'andamento del cantiere e la corretta esecuzione dei lavori. In effetti, gli abitanti del borgo non sembrano avere tutti i torti: ad l'intervento appena concluso una vigorosa venuta d'acqua già affiorava dalla toppa d'asfalto appena sigillato, quasi ad annunciare i prossimi guai per un quartiere che da tempo avrebbe bisogno di una migliore considerazione.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco









martedì 27 dicembre 2011

CAMBIO DELLA GUARDIA

Rivolgiamo il nostro caloroso benvenuto al nuovo portavoce  dell’Assessore Paolo Moschi. Dopo l’uscita di scena del consulente politico Emanuele Orsi il testimone passa a tale Alessio Berni, che per ora cura, sembrerebbe, i rapporti con la stampa per l'amministrazione comunale di Volterra. Il portavoce Berni con il consulente monzese condivide il fatto di non essere volterrano  (i consulenti nostrani proprio non piacciono) e di adottare lo stesso linguaggio con frasi ad effetto spesso dal  sapore denigratorio prese a prestito dal gergo leghista, ma confuse e improprie nella sostanza.
Non abbiamo avuto ancora il piacere di fare la sua conoscenza ma siamo certi che capiterà presto. Lo ringraziamo comunque per l’appellativo di “analfabeta amministrativo” che rivolge al nostro capogruppo,  dato che lui, dall’alto della sua preparazione ed esperienza politica, corre prontamente in soccorso della gestione Moschi sostenendo che diciamo fesserie. Per inciso il signore in questione è coordinatore della Federazione Civica che - dice lui – racchiude alcune liste civiche toscane, nonché portatore di una ragguardevole esperienza di amministrazione politica in Poggibonsi, dove attualmente è unico consigliere comunale rappresentante della Lista Civica Liberamente (all'opposizione). Un po' pochino, ma forse siamo noi in difetto di conoscenza. Quindi visti i precedenti del duo Moschi-Buselli in materia di consulenti e dato che anche questo signore è saltato fuori dal nulla, gli saremmo grati se esibisse il suo straordinario curriculum. Pronti a ricrederci in caso possedesse credenziali rispettabili e pregiati titoli di studio. La sua lista civica, da quanto si apprende da internet, si qualifica come l'ennesimo “partito del fare” (secondo lo slogan felicemente coniato da B. e già fatto proprio da Buselli e da un mare di altri politicanti), una lista “tendenzialmente”  trasversale … insomma né più né meno come la versione bassiniana di Uniti per Volterra.
Dunque ripercorriamole le nostre “fesserie” per capire se nel merito sono contestabili. Abbiamo detto che esiste un piano delle opere pubbliche che contiene una lunga lista di progetti ipotetici da realizzarsi nel 2011 (nella testa di Moschi), ovvero: i bagni pubblici, la piscina all’aperto, i pannelli solari sulla piscina coperta, una pista di pattinaggio, una nuova pensilina sui Ponti ma anche nuovi lampioni (sempre in piazza della Dogana), infine interventi generici di risistemazione delle frazioni di Saline e Villamagna. Visti i limiti di patto, avevamo segnalato fin dall’approvazione del bilancio 2011 che si trattava di una lista di sogni, buona per gettare un po' di fumo negli occhi ai più creduloni. Infatti, il Comune aveva consumato la sua capacità di spesa per l’anno 2011 già con le opere appena avviate, per quelle urgenti e per quelle abbandonate (Cappuccini) nel 2010. Difatti non ne ha conclusa neppure una, e non ci pare che ci siano cantieri in giro relativi a simili progetti.
Non contenta l’amministrazione ad ottobre ha ampliato i propri sogni di gloria con un ulteriore atto di Giunta, aggiungendo alla lista dei sogni pure una rotonda sulla Via Pisana, l'abbattimento delle barriere architettoniche per accedere al parco Fiumi dal Piazza XX Settembre, un fontanello  a Saline  e il primo lotto di un nuovo museo dell'alabastro. Adesso l’elenco delle opere da farsi per il 2011 – manca una settimana - è veramente affollato e slittando andrebbe a sommarsi ad atri, più grandiosi sogni di gloria previsti nel 2012. Può essere, dunque, che il nostro non dare credito a tali atti di pianificazione dipenda dalla nostra breve esperienza amministrativa o forse dal fatto di essere tanto, ma tanto cattivi. Ci pare però che i limiti di patto di stabilità siano ancora al loro posto e dunque che di tali opere il Comune non ne possa in concreto pagare quasi nessuna.
Naturalmente simili ragionamenti valgono solo per chi creda che i fatti contino più delle parole. Chi governa chiacchieri meno, per di più per interposta persona, e realizzi le opere pubbliche pianificate. Per favore senza confonderle con le semplici manutenzioni. Tappare una buca è cosa diversa da realizzare la SR 68. Contiamo che Berni lo faccia presente al nostro assessore, in attesa di fare la sua conoscenza.
Progetto Originario