domenica 24 ottobre 2010

Il sapere e la “politica del fare”



Non basta volere, cioè aver fede e desiderio di bene, per potere: è necessario anche sapere. La fede e l’entusiasmo del bene sono certo la sorgente di tutto il bene. Senza di essi il sapere non è che strumento di egoismo e di male. E solo chi abbia fede ed entusiasmo può trovare in sé la forza per sottomettersi alla dura e penosa disciplina di studiare prima di operare, cioè di impadronirsi degli strumenti della realtà prima di pretendere di agire sulla realtà. Ma la fede e l’entusiasmo, che pretendono di tradursi nella realtà, saltando a piè pari la fase del sapere, non conducono che agli spropositi più grossolani, e attraverso questi spropositi all’inaridimento appunto di ogni entusiasmo e alla fine di ogni fede.

(G. Salvemini, Opere. IV, 2)

venerdì 22 ottobre 2010

S.Chiara, il sindaco propone la presidenza a Tonelli ma lei rifiuta

 VOLTERRA.  Ma quale presidenza del Santa Chiara. Parafrasando la reazione della capogruppo della lista civica Uniti per Volterra Elisa Tonelli, questo è il messaggio chiaro e semplice che vuol dare alla città. Ed è proprio lei a voler fare chiarezza su indiscrezioni fasulle rispetto ad un ipotetico incarico alla guida della casa di riposo. «Ci tengo a raccontare i fatti per come sono andati», comincia il direttore infermieristico dell’Auxilium Vitae. «Prima dell’ultimo consiglio comunale del 1 ottobre il sindaco Marco Buselli mi ha proposto di diventare consigliera del Santa Chiara con la prospettiva di prenderne la presidenza. Proposta alla quale ho detto no perché sono in consiglio comunale e là voglio restare». La situazione è chiusa e chiara da oltre 20 giorni, come vuole sottolineare lei che alle spalle ha un curriculum da dirigente sanitaria di tutto rispetto.

domenica 17 ottobre 2010

Maggioranza a colpi di censura

IL NUOVO CONSIGLIO DELLA LISTA CIVICA

Il 15 settembre, l’assemblea della Lista Civica ha eletto il suo nuovo consiglio dopo la sfiducia del precedente, avvenuta nel mese di agosto. Il primo atto ufficiale dell’organo neoeletto, la sera stessa della sua elezione, è stato la chiusura della sede. Quella sede vicina al centro che era sempre stata, fin da prima delle elezioni, la porta di accesso della gente alla Lista, il punto di riferimento per ricevere informazioni o per presentare segnalazioni. Un atto del genere denuncia la rinuncia al confronto con i cittadini e in generale una scarsa attitudine all’impegno e alla trasparenza del nuovo consiglio. La città lo ha notato. Sembra inoltre che il neoconsiglio non sia neppure intenzionato a cercare una sede alternativa. Questa decisione è in contrasto con la dichiarata volontà di ripartire “tornando tra la gente” (La Nazione 21 settembre 2010). Sempre la sera stessa dell’elezione il neoconsiglio ha nominato un delegato pro tempore (non tra gli eletti del consiglio) per la consegna di cassa, segreteria, sito ecc…e non abbiamo visto comunicare agli aderenti i nomi degli eletti fino al 21 settembre su La Nazione. Solo pochi giorni fa, infine, è stato comunicato tramite la mailing list che è stato nominato coordinatore Luca Mauri, che segretario e tesoriere sono rispettivamente Lisa Perugino e Diego Bellacchini, e che il gruppo stampa è costituito da Andrea Cardellini, Massimo Fidi e Daniele Pierella. Strano ritardo di comunicazione, visto che la nomina risale al 20 di settembre, e nonostante le insistenti richieste degli aderenti.
Molti dei neoeletti provengono dall’associazione “Volterra nel cuore” costituitasi attorno a Rossano Granchi, altri sono persone iscrittesi dopo la vittoria elettorale, nessuno proviene dal primo nucleo degli ideatori del progetto.  La chiusura della sede e la dissimulazione degli organi neoeletti appartengono ad un indirizzo preciso, già propugnato in passato da Moschi e probabilmente dai fautori di Volterra Moderata. Un indirizzo che vedrebbe l’organizzazione della Lista Civica come una specie di struttura ultraleggera, dotata di scarsa credibilità, utile soltanto per ratificare le decisioni già prese dall’amministrazione, meglio ancora se con applausi entusiasti. Niente di più, perché se fungesse anche da “coscienza libera”, e talvolta anche critica, potrebbe interferire con il volere dei manovratori.  Da segnalare che in questi giorni a Progetto Originario è stato negata anche la possibilità di scrivere sulla bacheca del gruppo facebook della Lista Civica pur essendo il nostro movimento nato all’interno della Lista Civica ed a sostegno dell’amministrazione.
Infine, contestualmente alla comunicazione degli organi interni al consiglio, è stata convocata un’assemblea degli aderenti che oltre alla discussione sul “comportamento” dei membri di Progetto Originario ha all’ordine del giorno la discussione sul “comportamento” del Collegio dei Probiviri, una “eventuale” mozione di sfiducia e la successiva rielezione dell’organo. Questo senza alcuna spiegazione su quale sia il “comportamento” di cui discutere. In tutta onestà, i membri del consiglio sfiduciato non hanno mai evidenziato nell’operato del collegio comportamenti anomali o non consoni all’organo arbitrale dei Probiviri, anzi esso ha sempre risposto in modo celere e super partes a diverse questioni poste, talvolta disattendendo anche le aspettative del consiglio stesso. Temiamo che anche questa operazione venga condotta allo scopo di epurare l’ultimo elemento di garanzia per la Lista Civica, o almeno per quello che era il progetto iniziale della Lista Civica, coi suoi principi ispiratori, i suoi metodi, i suoi obiettivi. Ci auguriamo, per il bene di questa amministrazione, di sbagliare perché se così non fosse la già difficile situazione politica della maggioranza finirebbe inevitabilmente per aggravarsi.

Progetto Originario Lista Civica

venerdì 15 ottobre 2010

Centralismo democratico

Centralismo democratico 1
Centralismo democratico è il nome dato ai principi di organizzazione interna usati dai partiti politici leninisti, e il termine è qualche volta usato come un sinonimo per qualsiasi politica leninista all'interno di un partito. L'aspetto democratico di questo metodo organizzativo consiste nella libertà dei membri del partito di discutere e dibattere su politica e direzione, ma una volta che la decisione del partito è scelta dal voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione. Quest'ultimo aspetto rappresenta il centralismo. Come lo descriveva Lenin, il centralismo democratico consiste in "libertà di discussione, unità d'azione", perché “una centralizzazione assoluta e una rigorosissima disciplina sono condizioni fondamentali per la vittoria sulla borghesia”..


Centralismo democratico 2
Nel PCI del dopoguerra Togliatti scelse la strada del centralismo democratico, adducendo l’argomento per cui la cristallizzazione in correnti si presta alla pressione esterna e comporta immobilismo. Si disse anche che questo non impediva però il più ampio dibattito che avrebbe preceduto la vera e propria decisione politica definitiva. Si trattava di una falsità assoluta. Chiunque si fosse distinto per aver sostenuto posizioni di dissenso dentro il partito avrebbe certo potuto evitare l’espulsione, ma non l’emarginazione ed il blocco della carriera politica. 



Centralismo democratico 3
Attualmente Berlusconi punta deciso su un nuovo centralismo democratico. Nella sua PDL non tollera né le correnti né il dissenso interno. C’è un leader indiscusso e indiscutibile, e se qualcuno prova a fare una corrente, come è stato per Fini, viene spedito via a pedate. Il portavoce Denis Verdini sentenzia: “E’ fisiologico che ci siano posizioni divergenti ma poi è anche necessario contarsi e soprattutto è opportuno che chi finisce in minoranza lo accetti e si adegui alla linea”.

mercoledì 13 ottobre 2010

Corruzione e amicizia


"Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza, quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Ma dobbiamo difenderla anche dalla corruzione. La corruzione è una nemica della Repubblica. I corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare loro solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti ... Guai se qualcuno, per amicizia o solidarietà di partito, dovesse sostenere questi corrotti e difenderli... la legge sia implacabile, inflessibile contro i protagonisti di questi scandali, che danno un esempio veramente degradante al popolo italiano".

(Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978-1985)

Il linguaggio degli slogan


Il linguaggio dell’azienda è un linguaggio per definizione puramente comunicativo: i “luoghi” dove si produce sono i luoghi dove la scienza viene “applicata”, sono cioè luoghi del pragmatismo puro. I tecnici parlano fra loro un gergo specialistico, sì, ma in funzione strettamente, rigidamente comunicativa. Il canone linguistico che vige dentro la fabbrica, poi, tende ad espandersi anche fuori: è chiaro che coloro che producono vogliono avere con coloro che consumano un rapporto d’affari assolutamente chiaro. C’è un solo caso di espressività - ma di espressività aberrante - nel linguaggio puramente comunicativo dell’industria: è il caso dello slogan. Lo slogan infatti deve essere espressivo, per impressionare e convincere. Ma la sua espressività è mostruosa perché diviene immediatamente stereotipa, e si fissa in una rigidità che è proprio il contrario dell’espressività, che è eternamente cangiante, si offre a un’interpretazione infinita. La finta espressività dello slogan è così la punta massima della nuova lingua tecnica che sostituisce la lingua umanistica. Essa è il simbolo della vita linguistica del futuro, cioè di un mondo inespressivo, senza particolarismi e diversità di culture, perfettamente omologato e acculturato. Di un mondo che a noi, ultimi depositari di una visione molteplice, magmatica, religiosa e razionale della vita, appare come un mondo di morte.

(Pier Paolo Pasolini, Scritti Corsari)

lunedì 11 ottobre 2010

S. Chiara: la delibera di Consiglio potrebbe non essere valida

Un’occasione persa

Venerdì 1 ottobre in Consiglio Comunale si sono discusse le sorti dell’Azienda Santa Chiara e inevitabilmente del caso Orsi. Purtroppo un’importante occasione di confronto positivo è andata sprecata ed abbiamo assistito ad un brutto spettacolo che poteva essere evitato. Si è cercato lo scontro e non il dialogo, anche in un momento così difficile, quando opportunità e ragionevolezza lo esigevano. L’amministrazione comunale ha commesso un grave errore con la nomina di Orsi, evitando di accettare le dimissioni del Consiglio di Amministrazione (CdA), crediamo abbia perso l’occasione di sanare la complessa situazione creatasi. Le lamentele dei dipendenti, quelle delle organizzazioni sindacali, le richieste delle opposizioni ed il suggerimento di Progetto Originario di procedere a nuove nomine secondo criteri di vera trasparenza, utilizzando un bando pubblico, non sono valse a convincere il Sindaco a prendere tale provvedimento. Anzi, la rimanente parte del gruppo consiliare della Lista Civica, col pieno appoggio dalla consigliera Bassini, si è arroccata nell’erigere un muro difensivo attorno all’attuale CdA. Eppure dopo il clamore del caso Orsi, sarebbe servito un deciso segnale di svolta. Non si trattava di condannare gli attuali membri del CdA della casa di riposo, sebbene avessero nominato Orsi presidente, quanto di indicare un metodo diverso da quello infelicemente intrapreso un anno fa, ritornando alle nomine attraverso il bando pubblico anziché su scelta puramente discrezionale. Poteva essere affrontato il problema con umiltà, puntando alla costituzione di un nuovo CdA di garanzia, accreditato da tutti. Purtroppo così non è stato. Il Sindaco si è assunto la responsabilità della nomina di Orsi, ripercorrendo poi le tappe del lavoro svolto da CdA del S. Chiara con una relazione dettagliata, senza però, a nostro avviso, affrontare il vero problema politico e le questioni sollevate dalle opposizioni. L’assunzione di responsabilità impone l’indicazione di soluzioni nuove, mirate a sanare le difficili condizioni createsi. Tra gli amministratori solo gli assessori Guarneri e Bernardini hanno saputo responsabilmente chiedere scusa alla cittadinanza per non aver saputo vigilare puntualmente sulla situazione del S. Chiara, pretendendo da Orsi quella condivisione che è sicuramente mancata. A nostro parere sono poi risultati particolarmente inopportuni gli interventi verbalmente violenti, al limite dell’ingiuria, ben poco appropriati rispetto alla presente situazione e stridenti con la sede istituzionale che li ha raccolti. Anche la continua riproposizione dell’elenco degli errori commessi dalle amministrazioni passate può sembrare oggi, dopo 16 mesi di governo, un espediente retorico poco onorevole per sfuggire alle proprie responsabilità. A fine serata il voto poteva ancora risolvere dignitosamente una complicata seduta, ma anche in questo caso si è rifuggita una unanimità che sembrava a portata di mano. Il documento presentato dalle opposizioni di centro-sinistra chiedeva al Sindaco di procedere alla revoca del vecchio e alla nomina del nuovo Cda attraverso un bando pubblico, una volta condivisi tra maggioranza e opposizione criteri trasparenti di selezione. A metà serata, però, l’assessore Bernardini ha svelato la notizia della presentazione delle dimissioni spontanee dei membri del CdA espressi dal Comune di Volterra, proponendo perciò un emendamento al testo, per dare mandato al Sindaco, non tanto di revocare le nomine, quanto di accettare le loro dimissioni. L’emendamento è passato con 11 voti favorevoli: Città Aperta, Sinistra per Volterra, i consiglieri aderenti a Progetto Originario con la capogruppo Tonelli ai quali si è aggiunto il voto del Sindaco.  Successivamente però il documento emendato è stato respinto con 10 voti contro 10, perchè il Sindaco in questo caso si è espresso negativamente.  Il Cda del Santa Chiara pertanto resta al suo posto.
Progetto Originario Lista Civica

In discussione il Collegio dei Probiviri della Lista Civica

La Lista Civica ha indetto un'assemblea degli aderenti per discutere sul "comportamento" del Collegio dei Probiviri e per votare una "eventuale" mozione di sfiducia.
Intanto dal sito della Lista Civica i nomi dei membri del Collegio dei Probiviri tuttora in carica sono spariti...già sfiduciati tacitamente?
L'operazione "pulizia" continua...

Le cariche interne al nuovo consiglio della Lista Civica

Ad un mese dalle elezioni finalmente ecco le cariche interne al consiglio della Lista Civica!
Sembra che le nomine siano avvenute il 20 settembre, ma vengono comunicate agli aderenti solo adesso.
Visto che non sono state ancora comunicate a mezzo stampa e non esiste più una sede della Lista Civica per chiedere informazioni, le comunichiamo noi:

Mauri Luca (Coordinatore)
Perugino Lisa (Segretario)
Bellacchini Diego (Tesoriere)
Cardellini Andrea, Fidi Massimo, Pierella Daniele (Gruppo Stampa)

domenica 10 ottobre 2010

Niente rincari per la differenziata. Il Colle sul podio provinciale

 VOLTERRA. Volterra sul podio per la raccolta differenziata. Il Comune quest’anno indossa la maglia rosa della Provincia di Pisa per la percentuale di raccolta differenziata raggiunta con il 47.28 %. Sono 5 Comuni della Provincia hanno raggiunto l’obiettivo del 45% previsto dalla normativa e di conseguenza non subiranno l’aggravio del 20% sul tributo. «Significa che Volterra non sarà tra quelli costretti a subire un appesantimento dei costi per lo smaltimento in discarica dei propri rifiuti, costi che in definitiva non andranno quindi a riversarsi sui cittadini e quindi sui bilanci delle famiglie», sottolineano dall’assessorato all’ambiente. «L’amministrazione ringra tutto il personale, comunale e non, che col proprio impegno ha permesso di centrare questo importante risultato e la popolazione popolazione per la collaborazione».

Anteprima
Il Tirreno 8 ottobre 2010

venerdì 8 ottobre 2010

Monza, vantava laurea e master
Ma ha solo la licenza media


Emanuele Orsi

Monza - È sparito nel nulla il 36enne monzese che, grazie a curricula fasulli, ha ingannato il Comune di Volterra, guadagnandosi cariche in aziende partecipate e strutture sanitarie pubbliche. Le lauree e i dottorati elencati nei curricula hanno convinto l'amministrazione toscana ad assegnargli incarichi importanti, ma a quanto risulta dall'ufficio anagrafe monzese Orsi sarebbe in possesso della sola licenza media. A Volterra, provincia di Pisa, Emanuele Orsi, che non risiede più a Monza da 4 anni, ricopriva, prima di essere scoperto, la carica di presidente della casa di riposo Santa Chiara, gestita dal Comune (compenso di 15mila euro annui) e di amministratore unico della Asav (6.500 euro annui), società pubblica che gestisce i rifiuti. Il sedicente esperto di bilanci ha presentato due curricula discordanti a Comune e azienda pubblica per ottenere i due incarichi e la questione non è passata inosservata alle forze di opposizione della città toscana che hanno fatto scoppiare il caso, gettando nell'imbarazzo l'amministrazione e costringendo Orsi alle dimissioni.
Due curricula contraddittori - In un curriculum Orsi dichiarava di essere laureato in Economia aziendale a Milano, nell'altro, invece, a Firenze (sempre nello stesso anno, il 2003). Il 36enne, inoltre, asseriva di avereanche un dottorato in Disciplina d'impresa all'università Bocconi di Milano. Orsi avrebbe anche sostenuto di aver avruto un impiego nel Gruppo Fontana di Veduggio (nel settore business development e pianificazione strategica): ma dalla azienda, a domanda precisa, è arrivata una netta smentita. Non contento, il monzese, ha asserito (solo nel curriculum spedito all'Asav) anche di essere anche stato sottufficiale della Guardia di Finanza, incaricato nel settore logistica e trasporto al comando generale di Roma con esperienze presso comandi di interforze per le spedizioni out of area in Somalia e Albania. Orsi si dimostra confuso anche sulla conoscenza delle lingue straniere dato che nel curriculum spedito al Comune (che gli è valso la carica di presidente della Santa Chiara) dice di conoscere a buon livello l'inglese, lo spagnolo, il portoghese e il francese, lingua, quest'ultima, che non risulta nel curriculum spedito alla società partecipata Asav.
Licenza media - La sequela di titoli snocciolati da Orsi viene smentito dai dati dell'ufficio Angrafe di Monza che sentenzia: «Orsi non risiede più a Monza da 4 anni e ha soltanto la licenza media».
Andrea Trentini

Da Il Cittadino di Monza e Brianza - Cronaca

Karl R. Popper


 Passiamo al problema del potere politico. Platone formulava il problema in questo modo: chi deve comandare? In pochi o in molti? La risposta era: deve comandare il migliore! Sarebbe stata anche la risposta di Mussolini o di Hitler. La domanda rimase essenzialmente sempre la stessa. Marx, appunto, si chiese: Chi deve comandare? I capitalisti o i lavoratori?
Ma la domanda “Chi deve comandare?” è mal posta. Ho proposto di sostituirla con un’altra, e cioè con la domanda: come possiamo organizzare lo Stato e il governo in modo tale che anche i governanti cattivi non possano provocare danni troppo grandi?
In politica, come in altri campi, commettiamo sempre errori ma possiamo sempre sforzarci di trarne feconde lezioni. Andare a caccia dei nostri errori, leggerli per imparare da essi è quello che io chiamo “atteggiamento razionale”, il quale è sempre in opposizione all’autoritarismo: in politica questo metodo dell’apprendimento tramite i nostri errori si fonda sulla libera critica e sull’aperta discussione delle decisioni prese dal governo.

(Karl R. Popper, Come controllare chi comanda)

domenica 3 ottobre 2010

Il Consiglio Comunale del 1 Ottobre

S. Chiara, il Cda resta in carica

VOLTERRA. In bilico tra Santa Chiara e “falsi manager”. Sulle dimissioni o meno del Cda della casa di riposo si spacca, di fatto, la maggioranza e la governabilità del Comune vacilla sempre più. Da una parte gli “scissionisti” ex buselliani che votano insieme alle opposizioni di centro sinistra per chiedere al sindaco di accettare la scelta dei consiglieri di amministrazione, dall’altra il primo cittadino e tutti gli irriducibili di Uniti per Volterra che respingono il documento.  Dieci voti a dieci, nelle file di Città aperta manca Pierluigi Dei, l’assenza è decisiva per la volata di quel che resta della maggioranza. Ma la diagnosi del consiglio comunale è chiara: l’amministrazione volterrana è malata. Il virus si chiama crisi politica e si manifesta in una seduta fiume. Che scivola via in un Palazzo dei Priori stile curva da stadio tra colpi di scena, presunte irregolarità - tipo l’intervento di un non consigliere comunale-, richiami all’ordine con tanto di arrivo sul finale di due agenti della Digos.  La città vuole sapere come la giunta si rialzerà dopo il terremoto del super esperto millantatore Emanuele Orsi, alla guida delle 2 aziende pubbliche Santa Chiara e Asav. Il “po po’ di consulente” - un po’ di ironia di Rosa Dello Sbarba - consigliere politico dell’assessore al bilancio Paolo Moschi che rappresentava il Comune pure al Siaf e che in un anno di incarichi si è messo in tasca oltre 20mila euro di soldi pubblici. «Non cerco capri espiatori, sono io che ho fatto le nomine e sto facendo verifiche per accertare eventuali danni. Non metto in discussione il lavoro del cda dell’ente», esordisce il sindaco. Il caos è totale. Si comincia con la richiesta di revoca del cda della residenza per anziani sottoscritta da Città Aperta e La Sinistra per Volterra. Ma per un “disguido” - lo definisce Marco Buselli - la mozione non viene discussa. Poco male, dopo 3 ore di accese dibattito salta fuori alle 19.30 che la mattina stessa il Cda aveva rassegnato le dimissioni. Lo svela Fabio Bernardini, uno dei 4 assessori dissidenti a cui si aggiunge, ormai ufficialmente la capogruppo Elisa Tonelli - il cui voto ha spiazzato gli ex compagni - «Anch’io sono responsabile di una parte degli errori: ho controllato poco”. Chiede scusa anche per la questione del “diritto naturale” con cui la giunta giustificò, senza formalizzare in alcun modo, l’incarico di Orsi come consigliere ad personam di Moschi. E’ lui a proporre che la mozione di Città Aperta sia emendata, togliendo la parte legata alla richiesta di revoca per aggiungere l’invito al sindaco di accettare le dimissioni. Anche la collega dissidente Sonia Guarneri si scusa con la città, dipendenti e utenti del Santa Chiara. Un sonoro mea culpa. «Questa amministrazione ha sbagliato e io come assessore al sociale mi sono fidata di uno che veniva presentato come un genio della finanza. Se - e sottolinea il se - resterò assessore non ci sarà mai più un cda che non riferisce dell’operato all’amministrazione, che per legge ha il dovere di controllo». Gli interventi si rincorrono. Ad un vicesindaco alterato che non risparmia attacchi anche personali a Dello Sbarba, fa eco Paolo Moschi: «Sono molto rammaricato, preciso che Orsi già nel 2001 era a Volterra per fare corsi di formazione, quindi non è arrivato con questa giunta». Buselli prende la parola alla fine. Fa la cronistoria dei fatti. Non giustifica i silenzi. Parla del buco a bilancio del Santa Chiara. Il discorso prende altre vie, il pubblico mormora.  Poi al voto finale, qualcuno parla di comiche: come per magia la votazione diventa doppia. Il sindaco prima non vota. Si ripete.  Alza la mano e chiede una sospensione temporanea prima della votazione del documento emendato, che alla fine non passa. Scoppia il caos e i dubbi sulla irregolarità lievitano. - Francesca Suggi




Da La Nazione 2 Ottobre 2010 :