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Il Tirreno 7 novembre 2014 |
Progetto per Volterra è una derivazione del gruppo Progetto Originario, nato dalla scissione della Lista Civica Uniti per Volterra. Si è candidato alle amministrative del 2014. Sarà rappresentato in Consiglio Comunale da Sonia Guarneri.
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venerdì 7 novembre 2014
martedì 5 febbraio 2013
Il solito metodo
Era del tutto scontato che l’articolo del capogruppo di Progetto Originario, Fabio Bernardini, sui finanziamenti comunali all'associazione Sos Volterra avrebbe suscitato delle reazioni convulse. Ha “osato” menzionare come esempio di favoritismo i 4000€ di soldi pubblici elargiti nel 2012 dall’amministrazione comunale all’associazione SOS Volterra di cui il Sindaco Buselli assieme a Moschi è stato fondatore e a quanto risulta riveste tutt’ora la carica di presidente onorario. Non poteva passarla liscia. Così il presidente dell’associazione SOS Volterra, Alberto Chiodi si è lanciato nella crociata a difesa dei “suoi” 4000 euro al grido di “Viva Volterra”, a cui hanno fatto eco con le solite accuse gratuite dirette alla persona di Bernardini la Federazione Civica, rappresentata da Moschi, la lista civica UPV, ormai una povera sigla impiegata a rilanciare le veline dell’amministrazione, e per finire i soliti “Amici del bar”, altro psudonimo-anonimo della stessa compagine. Non vale la pena dilungarsi sulle insinuazioni dei singoli articoli, perché i lettori attenti avranno già capito di che cosa si tratta. E' il solito metodo che ormai conosciamo bene: non si va nel merito delle questioni, ma si va con livore sul personale, al solo scopo di insultare e screditare chi fa il suo dovere con coerenza, per spostare l’attenzione dai fatti. I fatti imbarazzanti sono i finanziamenti comunali attribuiti nel 2012 a Sos, attingendo dal capitolo della cultura: 1000€ deliberati più 3000€ assegnati da una determina. Davvero tanti per un'associazione di questi tempi. E anomali se confrontati con quelli assegnati ad altre associazioni culturali cittadine.
Ma ben altro è emerso di imbarazzante per l'amministrazione comunale. Basti citare la recente vicenda battezzata dai giornali “Benzinopoli”, che vede coinvolto di nuovo almeno un assessore. I pieni di carburante eseguiti sulle auto private utilizzando le tessere carburante prelevate dalle auto del Comune hanno spalancato gli occhi dei cittadini su episodi di una gravità enorme. Si tratta di fatti mai smentiti, anzi talvolta candidamente ammessi dagli amministratori. Spieghino i militanti di Sos e i loro amici civici se è questo il modo di rilanciare Volterra. E' giusto sostenere un'amministrazione che di fronte a episodi di questo genere non si scuote, né vuole indagare e ultimamente neppure vuole denunciare? Ma per qualcuno pretendere un’amministrazione onesta non è una cosa normale, è “spaccare il capello in 4” per cercare di metter in cattiva luce l’amministrazione Buselli. Un’originale convinzione. D’altronde se lo scopo di Progetto Originario fosse solo quello di mettere in cattiva luce Buselli & company potrebbero senz’altro dedicarsi ad altro. Buselli & company, infatti, ci riescono benissimo da soli.
Riguardo poi alle fantasiose accuse a Bernardini di essersi già accordato sotto banco col Pd, aspetto con interesse l’avvicinarsi della campagna elettorale. Perché sono sicura che per tentare di governare di nuovo e a tutti i costi, se ne vedranno delle belle dalle parti della lista Buselli-Moschi. Dopo l'abbraccio con Bassini e La Destra storaciana, sembrano già in cerca di altri, più confortevoli abbracci. Eccoli lì, già da mesi a lanciare strizzatine d'occhio a destra e a manca, dal Pdl a Renzi fino a Monti. Se qualcuno se li piglia...
Manola Rosa, Progetto Originario
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giovedì 11 ottobre 2012
lunedì 7 novembre 2011
«Interessi pubblici mescolati a quelli privati»
06 novembre 2011 Il Tirreno
VOLTERRA. La grande paura di Luigi Cocucci e di tutto il gruppo di Progetto Originario è che gli interessi pubblici siano sempre piu’ mescolati con quelli privati. Non di tutti, ma di qualcuno. «Mi fa pensare che si parla spesso della presenza di un imprenditore locale in compagnia di assessori, anche Orsi ci fa riferimento quando ricostruisce l’incontro avuto con Moschi a Castiglioncello dove gli avrebbe dato documenti secondo lui scomodi sul parcheggio di Docciola». Cocucci non puo’ non tirar fuori, di nuovo la questione ghiaie di Puretta. Materiale che il Comune prima - quando ancora c’era Bernardini assessore - richiede, poi dopo rinuncia lasciando il materiale a disposizione di 3 privati: l’agriturismo Palagetto, la società Nencini di Cecina che utilizza argille per fare mattoni e la società Coedil, che potrà accogliere il materiale in funzione di precisi accordi tra le parti pubbliche e il privato. Tutte queste tre realtà sono legate al gruppo Granchi, leader del settore edile.
«Orsi sindaco ombra della città»
VOLTERRA. «Orsi ha ragione a dire che era il sindaco ombra di Volterra». Chiaro, perentorio e con la voglia di articolare la sua affermazione: lui è Luigi Cocucci, ex consigliere con delega uscito dalla maggioranza a fine 2010 insieme a Vera Trinciarelli e agli ex assessori Fabio Bernardini e Sonia Guarneri con cui ha dato vita al gruppo di opposizione Progetto Originario.
Viene direttamente chiamato in causa dall’imputato Emanuele Orsi, il super esperto dai titoli fasulli che conquista a parole la piena fiducia del sindaco Buselli e dell’assessore Paolo Moschi, oltre a due incarichi pubblici come presidente della casa di riposo Santa Chiara e come amministratore unico di Asav. Per lui la giunta volterrana conia addirittura l’incarico di consigliere politico personale di Moschi, appunto.
E proprio secondo Orsi, Cocucci sarebbe stato nel mirino di una manovra architettata proprio dall’amministratore che si occupa di opere pubbliche per chiederne le dimissioni, da parte della lista civica Uniti per Volterra - così è avvenuto.
Oggetto del contendere il business dei parcheggi e alcuni documenti sul posteggio interrato di Docciola di cui Cocucci ha una percentuale di proprietà, che Moschi avrebbe consegnato a Orsi a Castiglioncello il 7 gennaio 2011 alla presenza di un imprenditore (il super consulente era già indagato e Moschi aveva dichiarato in consiglio comunale nel novembre 2010 di non avere piu’ contatti con lui), con lo scopo di diffonderli.
Tornando alla questione di Orsi-sindaco ombra, Cocucci conferma. E racconta alcuni aneddoti delle segrete stanze - ma forse ce ne erano altre piu’segrete - a sostenere la tesi che a livello decisionale Orsi era l’asse portante di un triangolo a prova di dissenso, con il sindaco Marco Buselli e l’assessore alle opere pubbliche. «Ogni volta che dovevamo decidere qualcosa in giunta, il sindaco arrivava con chiare decisioni preconfenzionate, in cui i margini di confronto erano ridotti al lumicino», racconta. Con l’andar del tempo - questa corsia preferenziale a tre è andata avanti fino al settembre 2010 periodo in cui il nostro giornale ha scoperchiato il caso - in giunta qualcuno comincia a farsi domande e a chiedere. «Come presidente del S.Chiara e amministratore di Asav Orsi non veniva mai in giunta a relazionare quel che faceva, noi lo chiedevamo al sindaco ma a lui non sembrava preoccupare la cosa. Morale della favola non sapevamo ufficialmente niente di che faceva, ci informavamo attraverso i dipendenti». E anche alle riunioni dell’Aato rifiuti non veniva incaricato l’assessore all’ambiente Fabio Bernardini a presidiare, bensì Emanuele Orsi. «Il sindaco incaricava Orsi di andare, e poi non veniva mai a informare la giunta di quel che faceva, con il beneplacito del sindaco», conclude Cocucci.
- Francesca Suggi
Viene direttamente chiamato in causa dall’imputato Emanuele Orsi, il super esperto dai titoli fasulli che conquista a parole la piena fiducia del sindaco Buselli e dell’assessore Paolo Moschi, oltre a due incarichi pubblici come presidente della casa di riposo Santa Chiara e come amministratore unico di Asav. Per lui la giunta volterrana conia addirittura l’incarico di consigliere politico personale di Moschi, appunto.
E proprio secondo Orsi, Cocucci sarebbe stato nel mirino di una manovra architettata proprio dall’amministratore che si occupa di opere pubbliche per chiederne le dimissioni, da parte della lista civica Uniti per Volterra - così è avvenuto.
Oggetto del contendere il business dei parcheggi e alcuni documenti sul posteggio interrato di Docciola di cui Cocucci ha una percentuale di proprietà, che Moschi avrebbe consegnato a Orsi a Castiglioncello il 7 gennaio 2011 alla presenza di un imprenditore (il super consulente era già indagato e Moschi aveva dichiarato in consiglio comunale nel novembre 2010 di non avere piu’ contatti con lui), con lo scopo di diffonderli.
Tornando alla questione di Orsi-sindaco ombra, Cocucci conferma. E racconta alcuni aneddoti delle segrete stanze - ma forse ce ne erano altre piu’segrete - a sostenere la tesi che a livello decisionale Orsi era l’asse portante di un triangolo a prova di dissenso, con il sindaco Marco Buselli e l’assessore alle opere pubbliche. «Ogni volta che dovevamo decidere qualcosa in giunta, il sindaco arrivava con chiare decisioni preconfenzionate, in cui i margini di confronto erano ridotti al lumicino», racconta. Con l’andar del tempo - questa corsia preferenziale a tre è andata avanti fino al settembre 2010 periodo in cui il nostro giornale ha scoperchiato il caso - in giunta qualcuno comincia a farsi domande e a chiedere. «Come presidente del S.Chiara e amministratore di Asav Orsi non veniva mai in giunta a relazionare quel che faceva, noi lo chiedevamo al sindaco ma a lui non sembrava preoccupare la cosa. Morale della favola non sapevamo ufficialmente niente di che faceva, ci informavamo attraverso i dipendenti». E anche alle riunioni dell’Aato rifiuti non veniva incaricato l’assessore all’ambiente Fabio Bernardini a presidiare, bensì Emanuele Orsi. «Il sindaco incaricava Orsi di andare, e poi non veniva mai a informare la giunta di quel che faceva, con il beneplacito del sindaco», conclude Cocucci.
- Francesca Suggi
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domenica 6 novembre 2011
Buselli, Orsi, Moschi : ruoli, incontri segreti e retroscena
lunedì 9 maggio 2011
Punto Nascita
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Buselli & c. rifiutano l’albo degli operatori economici
Consiglio Comunale del 28 aprile 2011. Alle 23.30 dopo 5 ore di discussioni, si arriva finalmente all’ultimo punto all’ordine del giorno presentato da Progetto Originario teso all’istituzione, mediante bando pubblico, di elenchi di ditte o professionisti a cui l’amministrazione avrebbe potuto affidare a rotazione appalti di lavori, forniture, servizi o conferire incarichi. Un nostro cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, un preciso impegno che ci eravamo presi davanti una sala del Cinema Centrale piena di medi e piccoli imprenditori locali e di professionisti. Dopo una mia breve esposizione del documento, dove indico quando ciò è possibile e le ragioni della richiesta, prende la parola il Sindaco. Inizia con un lungo e contorto discorso. Si richiama a non meglio precisate norme che avrebbero cambiato il quadro di riferimento e non consentirebbero in nessun caso l’istituzione di elenchi di operatori economici né l’applicazione del criterio di rotazione. Alla richiesta di Bernardini di indicare a quali norme si riferisse e come mai altri comuni facciano ricorso a questo strumento, il Sindaco si arrabbia, alza la voce. Non ha una risposta puntuale. Deve solo trovare giustificazioni per il suo no ad un impegno elettorale oggi sconfessato.
Arriva in suo soccorso l’Assessore Moschi. Facendo un pasticcio imbarazzante tra appalti sopra soglia e sotto soglia, da affidarsi direttamente o con gara, conclude che lui è già un esempio di trasparenza e che io chiederei l’istituzione dell’albo solo per farmi paladina della trasparenza e parità di trattamento.
Gli ricordo che è talmente trasparente che quando eravamo colleghi, non ha mai neppure informato la Giunta di un solo lavoro affidato in appalto. Talmente trasparente che non mai chiesto agli uffici di fare una gara aperta laddove non fosse già un obbligo di legge seppure a fronte di importi consistenti. Quando gli è stata contestata la modalità di assunzione di talune decisioni, per schermarsi, si è limitato a chiedere per scritto agli uffici l’ovvio, ovvero di non infrangere la legge; come se un ufficio comunale avesse facoltà di fare il contrario.
Dopo tante battaglie pre-elettorali, siamo arrivati al dunque. Non si vogliono più promuovere gli strumenti di trasparenza ed equità promessi; adesso è sufficiente attenersi al minimo richiesto dalla legge, giusto perchè non possono fare diversamente.
Buselli e Moschi da tempo hanno iniziato lo smantellamento delle promesse elettorali. Lo hanno fatto con il voto favorevole anche di quelle persone che in altri tempi si sono distinte per coerenza ed onestà. Persone con cui ci siamo ritrovati quasi sempre insieme nelle tante battaglie interne all’amministrazione, alla ricerca di maggior trasparenza, coerenza e sensatezza. Adesso sono ridotte al silenzio, dentro un’amministrazione dove è ammessa una sola voce e un solo voto.
Sonia Guarneri, Progetto Originario
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