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lunedì 21 novembre 2011

Progetti perduti

L'anno sta per volgere al termine e proprio adesso è arrivata una delibera di Giunta con cui l'Amministrazione Comunale rivede il Piano triennale delle Opere Pubbliche. Lo anticipo da subito, pare che resteremo orfani della pensilina in Piazza Martiri. Per chi non lo sapesse il Piano triennale  mette in fila i progetti che il Comune si propone di realizzare nel triennio, sulla base di un ordine di priorità e delle disponibilità economiche conosciute (o sognate). I lettori più attenti ricorderanno che all'approvazione del bilancio previsionale 2011, il nostro gruppo denunciò con chiarezza l'inconsistenza del Piano triennale che accompagnava il bilancio e l'incompatibilità dei due documenti programmatici. Infatti, la capacità di spesa del Comune risultava inferiore di molte grandezze rispetto al costo del ventaglio di opere pubbliche presentate, e anche la scelta delle opere ci sembrò molto discutibile. Il “vecchio” Piano triennale, predisposto dall'assessore Moschi, risaliva soltanto al 29 Marzo scorso e fu votato con entusiasmo da Uniti per Volterra e naturalmente da Antonella Bassini. Doveva avviarsi nel 2011 con una serie di realizzazioni medio-piccole per poi dispiegarsi in grandi opere dal 2012 (museo etrusco, asilo nido, SR 68). Prima in ordine di priorità risultò la famosa pensilina per la fermata degli autobus, un'opera da 65.000 euro, accompagnata da una ghirlanda di lampioni nuovi per 55.000 euro. Seguivano nell'elenco la nuova pista di pattinaggio, la piscina comunale all'aperto e, sempre in tema di impianti sportivi, il primo lotto di pannelli solari sulla piscina coperta (intervento cofinanziato dalla Fondazione CRV), quindi la riqualificazione delle mura etrusche in località La Torricella e, infine, 100 mila euro di bagni pubblici. Nelle frazioni era stato prevista una generica “sistemazione” a Villamagna e a Saline per 30.000 euro complessivi. Questi gli obiettivi principali che l'amministrazione si era data per il 2011. Risultato: neppure uno è stato centrato. Non c'è da sorprendersi, fin da subito era chiara l'inconsistenza del Piano predisposto dall'assessore Moschi, nonché la sua assoluta inconciliabilità con le regole di bilancio. Penserete che se la programmazione non ha funzionato, queste opere slitteranno al 2012. Sbagliato. Come niente fosse, a soli 7 mesi dalla stesura del vecchio Piano, la Giunta a Ottobre ne ha approvato una versione rivista. Quanto rivista? Giudicate voi. Le priorità delle priorità adesso risultano: una rotatoria in via Pisana (si noti bene, una strada provinciale), l'abbattimento delle barriere architettoniche per accedere al Parco Fiumi, una fontanella a Saline, il primo lotto di un nuovo Museo dell'Alabastro. Si può apprezzare la perfetta incoerenza con la precedente versione del Piano dalla quale non eredita neppure un progetto. Non perché siano stati realizzati. Semplicemente perché sono stati tutti cancellati. Un tale disastro in termini di programmazione si commenta da solo. Chi possiede un briciolo di esperienza amministrativa, nel settore pubblico o anche privato, a questo punto avrà perfettamente chiaro quanto può costarci trascinare ancora avanti una gestione simile. Impietosamente potrei aggiungere che, in questa prima metà del mandato, lo stesso assessorato alle Opere Pubbliche non ha prodotto un solo progetto degno di intercettare un qualsivoglia finanziamento. Il conto lo pagheremo nei prossimi anni con la desolante assenza di cantieri attivi.  

Fabio Bernardini, Progetto Originario

lunedì 17 ottobre 2011

La nuova politica per le strade secondarie

I rappresentanti dei consorzi stradali, fino ad un anno fa, venivano ascoltati e coinvolti nelle scelte strategiche del Comune che li riguardavano più o meno direttamente. Le problematiche principali da qualche anno a questa parte sono state essenzialmente tre: la mancanza di statuti e regolamenti, la copertura a mezzo di un'adeguata polizza assicurativa anche a tutela dei frontisti e la riscossione incompleta delle cartelle. Alla fine del 2010, dopo un giro di assemblee, tutti i consorzi votarono nuovi strumenti e procedure mirati a risolvere le questioni più annose. Cercammo a questo modo di dare una reale svolta operativa, anche per aiutare presidenti e frontisti nella difficile gestione ordinaria. Questo tentativo, ovviamente, comportò anche  il necessario impegno economico da parte di tutti. Oggi apprendiamo che l'atteggiamento dell'Amministrazione è completamente cambiato e che quegli sforzi stanno per essere vanificati. Con la delibera di Giunta 153 del 20 settembre 2011, è stato deciso in maniera arbitraria, senza alcun confronto con gli utenti, che dodici strade su diciannove perdano la classificazione di uso pubblico e vengano di conseguenza declassate. Una decisione calata dall'alto, per sganciare nel prossimo futuro l'Amministrazione da ogni responsabilità circa quello storico patrimonio costituito dalla viabilità secondaria e scaricare così sui frontisti tutti i costi di manutenzione. L'Amministrazione, per risparmiare qualche migliaio di euro, abbandona i cittadini a loro stessi, non preoccupandosi né della gestione del territorio nel suo complesso né del reale servizio pubblico che tali strade svolgono quotidianamente.
Un taglio drastico che riguarda più di 25 km di strade, che ricadrà su molte famiglie. Ma se chi vive in campagna risentirà direttamente della nuova politica della Giunta volterrana, gli amanti del territorio  in genere dovrebbero preoccuparsi. Con questa scelta, infatti, c'è la seria possibilità che molte delle strade in questione vengano sbarrate e chiuse al pubblico transito, impedendo così a tutti l'accesso a vaste zone del Volterrano, rinomate per l'escursionismo, la raccolta dei funghi o la caccia. L'intenzione è chiara: in tempo di crisi le poche risorse rimaste verranno dilapidate nel tentativo di abbellire il centro, dimenticando che il nostro Comune è il più esteso della Provincia di Pisa e, come tale, necessita di attenzione costante sul territorio.

Luigi Cocucci – Progetto Originario