Visualizzazione post con etichetta Irpef comunale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Irpef comunale. Mostra tutti i post

lunedì 13 aprile 2015

Super Irpef



Il bilancio comunale presentato dall'amministrazione Buselli verrà sicuramente ricordato per l'eccezionale impennata dell'aliquota Irpef comunale. Ricordiamo di cosa si tratta. L'Irpef è l'imposta complessiva sul reddito dichiarato introdotta dal 1998. Anche se si paga allo stato è strutturata in diverse aliquote: nazionale, regionale e comunale, la loro somma sancisce quanto ciascuno di noi deve sborsare. Il Ministero delle Finanze incassa il totale e poi provvede a redistribuire quanto spetta loro alle amministrazioni subordinate, regioni e comuni. Regioni e Comuni decidono, entro certi parametri, quanto far pagare ai propri cittadini la loro aliquota Irpef. Il principio in fondo è anche giusto, così i comuni più virtuosi riescono a pretendere meno dai propri residenti mentre, viceversa, i comuni finanziariamente più incapaci risultano inevitabilmente i più esosi. Il comune di Volterra, con le modifiche che intende introdurre fra pochi giorni, si candida ad assurgere tra i comuni più sanguisuga d'Italia. Fino ad oggi il nostro regolamento prevedeva una suddivisione progressiva su 5 fasce di reddito, che andava da 0,28% per i redditi più bassi allo 0,8% per i redditi superiori a 75000€ all'anno, secondo il principio di equità (previsto dalla Costituzione) per cui i più ricchi versano un po' di più rispetto ai meno abbienti. Da quest'anno questo criterio viene abbandonato: il comune si appresta, infatti, ad istituire un'aliquota unica dello 0,78% (0,8% è il massimo consentito). Poveri e ricchi ugualmente tartassati, per giunta applicando sostanzialmente la percentuale massima consentita dalla legge. Come foglia di fico, si prevede un'esenzione per i redditi al di sotto dei 7000 euro all'anno, che varrà per quei pochissimi che materialmente non potrebbero comunque pagare; tutti gli altri verranno stangati a dovere.   Che si profili un vero e proprio salasso per i volterrani lo dimostrano le stesse previsioni dell'ufficio finanziario del comune, evidenziate nel grafico riprodotto qui a fianco. Infatti, è facile constatare che se nel 2014 il Comune per l'Irpef aveva incassato dai suoi cittadini la cifra complessiva di 480.000€, quest'anno si appresta a prelevare ben 1.150.000€ spremendo più del doppio (circa il 140% in più) i propri contribuenti. Un aumento così spropositato ormai è inevitabile, perché l'amministrazione non ha provveduto a tagliare neppure uno dei tanti sprechi che ancora pesano sul nostro comune. Si potrebbe, infatti, vedere la nostra super-Irpef come una specie di superbollo sulla cronica incapacità (o  mancanza di volontà, fate voi) dei nostri amministratori di mettere in sesto le casse comunali.
Progetto per Volterra

venerdì 3 aprile 2015

LA RESA DEI CONTI

L'andamento dell'aliquota Irpef nel Comune di Volterra in 6 anni
L’utilizzo dissennato delle risorse pubbliche, gli sprechi e i tagli del governo Renzi ai comuni hanno presentato il loro prevedibile conto. L’amministrazione Buselli, non sapendo più come chiudere il bilancio e avendo evitato per 5 anni qualsiasi misura di taglio agli sprechi, ha deciso di percorrere la solita, vecchia strada: l’aumento a dismisura delle tasse e delle tariffe.
Per l’anno 2015 è stato, dunque, deciso l’aumento fino al 178% dell’addizionale Irpef (per un gettito complessivo che passerà dai 480.000 euro del 2014 a 1.150.00 euro di quest'anno), l’aumento del 9% della Tassa sui rifiuti ed il raddoppio delle tariffe dei parcheggi cittadini, ponendo inoltre a pagamento aree di sosta fino a questo momento libere e a disposizione dei residenti (Gioconovo).
Qualcuno ricorderà che la discussione sull’allegra gestione delle risorse comunali e sugli sprechi fu il tema ricorrente della nostra lista in campagna elettorale, pur se abbastanza snobbata dalla maggioranza dell'opinione pubblica, attratta dalle promesse mirabolanti di improbabili investimenti in faraoniche opere pubbliche che avrebbero dato “lustro e slancio“ alla nostra nobile città. Ora, però, i nodi sono venuti al pettine. Gli investimenti non si possono fare, mentre è “indispensabile” aumentare le tasse per coprire i costi ordinari di gestione della macchina comunale.
Un'amministrazione mediocre, di fronte a queste situazioni, percorre tradizionalmente due vie: l’aumento delle tasse oppure il taglio dei servizi. Volterra non ha fatto eccezione.
Eppure ci sarebbe una terza via, quella che proponemmo in campagna elettorale: abbattere progressivamente la spesa corrente e fuori controllo del Comune (12 milioni di euro su un totale di 15), investendo in maniera massiccia in opere che restituiscano risparmi duraturi e stabili come la riqualificazione energetica degli edifici pubblici o la raccolta differenziata, interventi finanziabili con i fondi europei sulle Smart City (le c.d. Città Intelligenti) disponibili fino al 2019. Ci credette l'undici per cento della popolazione, mentre la restante parte fece spallucce. Evidentemente molti dispongono di abbondanti risorse per finanziare questi e i prossimi inevitabili aumenti delle tasse locali.
Noi continuiamo a credere che sarebbe il caso di abbandonare la strada percorsa da almeno 15 anni ad oggi, che umilia i servizi pubblici e aggrava la difficoltà delle famiglie meno abbienti per ricercare soluzioni finalmente razionali ed intelligenti. Certo, occorrerebbe fare a meno dei ripetuti slogan infantili che promettono la luna ai polli, per passare ad un approccio decisamente più serio nell’affrontare i problemi ormai cronici della nostra cittadina.


Progetto per Volterra