Visualizzazione post con etichetta fognatura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta fognatura. Mostra tutti i post

venerdì 28 marzo 2014

Toppe e rattoppi

Il cantiere in S. Stefano
Lunedì 24 giugno, quando i residenti di Borgo S. Stefano hanno visto arrivare gli operai di Asa armati di escavatore e attrezzi vari sono stati lì lì per tirare un sospiro di sollievo: ecco finalmente che sostituiranno questa fognatura che sta creando tanti grattacapi! Macché, non è ancora arrivato il momento buono. L'intervento verte sull'acquedotto e lascerà i soliti rattoppi sul manto d'asfalto stradale che a questo punto è diventato peggio della casacca di Geppetto, tutta toppe e rammendi.
Alla fine del 2013, Asa annunciò con enfasi che entro febbraio sarebbero iniziati i lavori per la sostituzione della fognatura, ma ormai anche marzo è finito. Sappiamo che Asa al momento ha i denari in cassa per eseguire un lavoro come si deve, perché nel 2013 ha venduto Asa Trade (la società per la commercializzazione del gas), incamerando oltre 21 milioni di euro. Un'operazione politicamente ed economicamente più che discutibile, ma non divaghiamo e stiamo al tema. Il fatto è che i soldi ci sono. Il sindaco Buselli, dunque, non deve farsi scappare ancora una volta l'occasione per ottenere da Asa qualcosa di concreto. Da 14 anni siamo in attesa del depuratore Volterra sud, pur in presenza di finanziamenti ad hoc. L'acquedotto delle Carline è ancora interrotto dalla frana caduta nel 2006 e oggi siamo completamente dipendenti dalla linea di Puretta. La rete acquedottistica è un colabrodo e per buona parte risulta inadeguata. Almeno il piccolo investimento sulla fognatura di Borgo S. Stefano vogliamo portarlo a casa, visto che è già stato preventivato? Siamo già fuori tempo massimo, perché i lavori avrebbero dovuto concludersi prima dell'inizio della stagione turistica, per non provocare inutili disagi oltre che ai residenti alle attività. Pazienza! I turisti quest'anno troveranno un campo di battaglia con tutti i disastri, le frane e i cantieri sparsi ai quattro angoli della città e su tutte le vie d'accesso. Però il cantiere adesso deve partire, affinché gli impegni economici non utilizzati non prendano altre strade. Lasciando ai volterrani una fognatura colabrodo e con la prospettiva di altre buche che si aprono all'improvviso sull'asfalto.
Progetto Originario



sabato 1 marzo 2014

Quanto deve attendere S. Stefano?


Voragine in S. Stefano

 In risposta a nostre ripetute sollecitazioni a mezzo stampa, il 20 dicembre 2013, dalle colonne de Il Tirreno Asa annunciò che entro febbraio sarebbero iniziati i lavori per la sostituzione della fatiscente fognatura posta sotto via S. Stefano a Volterra. Asa parlava dell'imminente sostituzione di 180m di tubazione, riconoscendo finalmente l'urgenza di questo intervento. Il cantiere avrebbe dovuto vedere la collaborazione attiva tra il Comune e l'azienda per la gestione dei servizi idrici per arrivare a sistemare definitivamente sia la strada che l'infrastruttura fognaria, ormai inservibile e, a conti fatti, pericolosa.
Purtroppo, febbraio è ormai passato senza che l'impegno preso da Asa abbia trovato riscontro nei fatti. Da tempo sulla via lungo la quale si sviluppa il borgo di S. Stefano appaiono, improvvise e e ricorrenti, profonde buche scavate nel sottosuolo dalle acque nere che fuoriescono dalla fognatura colabrodo. Nell'ultimo anno più volte le auto sono state costrette a fare la gincana, per evitare queste piccole voragini, in attesa dell'ennesimo rattoppo. Ovviamente il rattoppo può andar bene nell'immediato, ma non incide sulla causa del danno. Volterra quest'anno ha ampiamente sperimentato le conseguenze di una troppo prolungata assenza di manutenzioni. Le fognature e gli acquedotti corrosi, che perdono liquidi per settimane o per mesi, in un territorio così fragile, sono quasi sempre causa di pericolosi processi di dissesto che, a ridosso del centro abitato, possono finire per coinvolgere fabbricati, opere murarie e altri manufatti.  E' noto a tutti: con l'incuria i rischi e i danni provocati dalla mancata manutenzione possono  moltiplicarsi, facendo lievitare il pericolo incombente sulle cose, sulle persone e, infine, i costi per il ripristino, che generalmente ricadono sulla spesa pubblica. Dunque la buona amministrazione è quella che gestisce opere e denari pubblici muovendosi per tempo, prima che si producano conseguenze troppo gravi e costose.
Va detto che, a differenza di quanto accaduto per esempio per Pomarance, Asa ha investito ben poco su Volterra in questi ultimi anni. Manca ancora il depuratore dato per urgente ben 14 anni fa, l'acquedotto proveniente dalle Carline, spezzato da una frana nel 2006, non è mai stato riparato, i problemi storici dell'acquedotto e di alcuni rami della fognatura sono rimasti tutti intatti, anzi probabilmente si sono aggravati. Casomai Buselli non lo sapesse, ci teniamo ad informarlo che nel 2013 Asa ha venduto la propria società per la commercializzazione del gas, incamerando oltre 21 milioni di euro. Senza entrare nel merito di un'operazione societaria probabilmente azzardata, segnaliamo che - per una volta – Asa quest'anno ha in cassa i denari necessari per fare determinati lavori. Molti Comuni si sono già fatti avanti, cosa aspetta l'amministrazione comunale di Volterra per pretendere il rispetto degli impegni presi da parte dall'ente gestore dei servizi idrici?
 
Progetto Originario


venerdì 10 gennaio 2014

S. Stefano protomartire

La toponomastica a volte è più illuminante di quanto si creda. Si narra che Santo Stefano fu il primo martire cristiano, ucciso mediante lapidazione intorno al 36 dopo Cristo. Una leggenda del cattolicesimo più popolare parla addirittura di un bambino nato da una pietra. Una pastorella che era tra la folla che accorse alla grotta di Betlemme la notte del 25 dicembre di oltre 2000 anni fa, vide in quel giorno prodigiosamente esaudito il suo desiderio di maternità, con la trasformazione di una pietra in un lattante. Nato da pietra e morto a colpi di pietra, forse non sarà del tutto un caso se la via di S. Stefano a Volterra è così malridotta da sembrare la più sassosa delle mulattiere di montagna. Come è abbastanza noto, la causa reale dei frequenti dissesti risiede nella fognatura sottostante, piena di buchi e origine di numerosi smottamenti del terreno destinati ad evolvere in piccole voragini che improvvisamente finiscono per inghiottire pezzi di asfalto, lasciando buchi di 60-70cm. Già a dicembre, segnalammo pubblicamente il problema e le sue cause, spiegando che rattoppare di volta in volta i nuovi buchi non serve a nulla, se non si interviene sulla fognatura, origine vera dei continui danni. Abbiamo preso atto della risposta fornitaci da Asa dalle colonne di un quotidiano locale il 20 dicembre scorso, in cui l'azienda ha preso l'impegno di sostituire la fognatura e riparare la strada in collaborazione con il Comune. Vogliamo, però, ricordare - e per tempo - che la stagione più propizia per eseguire un lavoro così necessario e impegnativo è proprio quella attuale. Perché in queste settimane sulla strada non grava la pressione dei tanti turisti primaverili o estivi diretti verso la Balze o verso le numerose strutture ricettive della zona. Già la scorsa estate abbiamo assistito all'inizio di alcuni cantieri in punti strategici della città nel periodo meno indicato, quando durante la cosiddetta stagione morta nessuno aveva mosso un dito. Su S. Stefano, quindi, è nostra intenzione monitorare la situazione e agire da pungolo, affinché l'annuncio diramato da Asa a questo punto si traduca in indispensabili azioni concrete. E, a questo riguardo, invitiamo l'azienda a tenere presenti i tempi dell'intervento, affinché siano ben calibrati, tenendo possibilmente conto anche delle legittime esigenze espresse dai tanti soggetti che gravitano su quell'arteria.
S. Stefano, nato da pietra e morto per pietra, non poteva che essere patrono dei tagliapietra, scalpellini e dei muratori. Ci auguriamo sia di buon auspicio, affinché i lavori promessi trovino pronta esecuzione.
Progetto Originario







venerdì 20 dicembre 2013

La strada che sprofonda

La scorsa settimana, durante una sola notte, comparve l'ennesima, profonda buca sulla strada di Santo Stefano. Non un semplice avvallamento dell'asfalto ma proprio una fossa, profonda circa 60cm che inghiottì immediatamente un pezzo di asfalto grande quanto la ruota di un'automobile. Il fenomeno non è nuovo, all'inizio estate nel giro di poche settimane si aprirono improvvisamente due voragini quasi all'altezza del circolo Arci La Punta. La causa dello “strano” fenomeno è chiara da tempo sia agli addetti ai lavori che ai residenti. La fognatura passante al di sotto della strada è ridotta un colabrodo e le acque nere, disperdendosi abbondantemente in più punti, lavorano sotto l'asfalto portando via progressivamente sempre più il terreno, finché anche lo strato di bitume soprastante cede di schianto, scoprendo buche profonde oltre mezzo metro nel terreno sottostante.
Finora, per quanto ne sappiamo, nessuno si è fatto del male e nessun mezzo è ancora inavvertitamente incappato in queste “trappole”, ma è chiaro che il rischio è concreto e subdolo. Può bastare infatti la minima di distrazione del conducente perché un motorino o un'automobile centrino col pneumatico la buca di oltre mezzo metro invisibile fino al giorno prima per incappare conseguenze davvero poco simpatiche.

Dunque, rattoppare il singolo buco come è stato fatto finora non incide sul problema di fondo, che può essere realmente affrontato solo mettendo mano a questo ramo della pubblica fognatura nel suo insieme, ormai è vetusto e irrimediabilmente fatiscente. La questione è urgente perché trascurando ancora il problema c'è il rischio che, prima o poi, compaiano oltre ai dissesti stradali anche conseguenze igienico-sanitarie dovute al continuo sversamento dei reflui fognari non depurati.

Chi passa da S. Stefano solo una volta ogni tanto probabilmente non ha l'esatta percezione del problema, però, chiunque nota che la strada si presenta ormai sconnessa da cima a fondo e penosamente piena di rattoppi. Tanto è vero che spesso la questione viene sollevata per ragioni di viabilità. Lo scorso novembre un cittadino tornò ad evidenziare le cattive condizioni in cui versa la strada, approfittando di un social network, per la precisione di “Radio Web Volterra”. Prontamente arrivò sul web la rassicurante replica del membro di zona del Consiglio di Sorveglianza Asa, Marcello Cinci, che in poche righe annunciò testualmente l'imminenza: “a brevissimo di un importante intervento di manutenzione delle fogne da parte di Asa con la partecipazione del Comune per la rimozione della causa e la sistemazione stradale”. Dato che l'affermazione in termini così netti proviene da fonte qualificata interna ad Asa, vogliamo sperare che non si tratti di uno dei mille e più annunci sparati a vuoto in questi ultimi anni sia dal Comune di Volterra che da Asa. Tuttavia, anche alla buca della scorsa settimana è stato risposto riproponendo il solito metodo del rattoppo, mentre aspettiamo ancora l'intervento finalmente risolutivo annunciato “a brevissimo”.
Progetto Originario