martedì 6 ottobre 2015

Un referendum per la sanità



La legge regionale n. 28/2015 prevede il riordino della sanità toscana. Neanche a dirlo verranno messi in atto nuovi tagli e accorpamenti, facendo proprie le feroci riduzioni di spesa imposte dal Governo Renzi-Alfano, che a livello nazionale ammontano ad 2,35 miliardi di euro alla sanità pubblica (salvo revisioni dell’ultima ora). Il riordino, già avviato i primi di luglio,  prevede in primo luogo l’accorpamento delle Asl in 3 aziende di area vasta. L’Asl 5 è destinata dunque a scomparire e confluire in un soggetto ancora più grande e lontano, denominato ASL Toscana nord occidentale, insieme alle province di Livorno, Lucca, Massa, Carrara e Viareggio. Tutti in un unico calderone.
La sanità non avrà più, quindi, nessuna autonomia locale, ma sarà gestita dal primo luglio da commissari. In futuro avremo dirigenti di area vasta a decidere, coordinati da un super direttore di programmazione.
Il “riordino” imposto dal governo PD-Nuovo Centrodestra prevede un esubero che solo a livello regionale è di 1500/2000 operatori, che non verranno sostituiti, e una centralizzazione che penalizzerà tutti, ma in primo luogo le piccole realtà periferiche come la nostra. Del resto Renzi questa volta, almeno, è rimasto coerente con il suo primo programma in cento punti annunciato alla Leopolda, che già prevedeva il taglio definitivo di tutti i piccoli ospedali.
Contro questo tipo di politica che ci porterà dritti alla definitiva privatizzazione dell’assistenza sanitaria, il Comitato Promotore Referendum Abrogativo Legge Regionale 28/2015 chiede:
• che la programmazione sanitaria e socio-sanitaria faccia perno sui sindaci, che rappresentano l’Istituzione più vicina ai cittadini ed in grado di meglio interpretare le istanze ed i bisogni della propria area;
• che i bisogni delle persone siano il centro delle riforme sanitaria;
• che si interrompa l’accentramento dei poteri decisionali e il processo di mutamento delle aziende sanitarie in soggetti dalle dimensioni gigantesche con bilanci milionari che finiscono per essere difficilmente comprensibili e poco trasparenti;
• che la sanità rimanga pubblica sia efficiente e gratuita, poiché già finanziata con le tasse e separata nettamente dagli erogatori privati di servizi.
In questi ultimi anni, provvedimento dopo provvedimento, taglio dopo taglio, abbiamo visto eliminare centinaia di ospedali su scala nazionale, crescere le liste di attesa, introdurre e poi aumentare i ticket sanitari e diminuire i posti letto negli ospedali. Ora  verrà penalizzata drasticamente anche la diagnostica, strumento principale della prevenzione.  Tutta questa serie di operazioni ha messo in crisi il sistema sanitario pubblico, spingendo forzosamente milioni di utenti a dover ricorrere gioco forza alle strutture private, pagando di tasca propria. Visto nella prospettiva degli ultimi anni, dunque, il fine è molto chiaro: può non vederlo solo chi non vuole.
Appoggiamo quindi con convinzione il referendum abrogativo e invitiamo tutti i cittadini a firmare i moduli presso gli uffici comunali o contattandoci direttamente.

Progetto per Volterra
(progettopervolterra@gmail.com)