Voragine in S. Stefano |
In
risposta a nostre ripetute sollecitazioni a mezzo stampa, il 20 dicembre 2013,
dalle colonne de Il Tirreno Asa annunciò che entro febbraio sarebbero iniziati
i lavori per la sostituzione della fatiscente fognatura posta sotto via S.
Stefano a Volterra. Asa parlava dell'imminente sostituzione di 180m di
tubazione, riconoscendo finalmente l'urgenza di questo intervento. Il cantiere
avrebbe dovuto vedere la collaborazione attiva tra il Comune e l'azienda per la
gestione dei servizi idrici per arrivare a sistemare definitivamente sia la
strada che l'infrastruttura fognaria, ormai inservibile e, a conti fatti,
pericolosa.
Purtroppo,
febbraio è ormai passato senza che l'impegno preso da Asa abbia trovato
riscontro nei fatti. Da tempo sulla via lungo la quale si sviluppa il borgo di
S. Stefano appaiono, improvvise e e ricorrenti, profonde buche scavate nel
sottosuolo dalle acque nere che fuoriescono dalla fognatura colabrodo.
Nell'ultimo anno più volte le auto sono state costrette a fare la gincana, per
evitare queste piccole voragini, in attesa dell'ennesimo rattoppo. Ovviamente
il rattoppo può andar bene nell'immediato, ma non incide sulla causa del danno.
Volterra quest'anno ha ampiamente sperimentato le conseguenze di una troppo
prolungata assenza di manutenzioni. Le fognature e gli acquedotti corrosi, che
perdono liquidi per settimane o per mesi, in un territorio così fragile, sono
quasi sempre causa di pericolosi processi di dissesto che, a ridosso del centro
abitato, possono finire per coinvolgere fabbricati, opere murarie e altri
manufatti. E' noto a tutti: con
l'incuria i rischi e i danni provocati dalla mancata manutenzione possono moltiplicarsi, facendo lievitare il pericolo
incombente sulle cose, sulle persone e, infine, i costi per il ripristino, che
generalmente ricadono sulla spesa pubblica. Dunque la buona amministrazione è
quella che gestisce opere e denari pubblici muovendosi per tempo, prima che si
producano conseguenze troppo gravi e costose.
Va detto
che, a differenza di quanto accaduto per esempio per Pomarance, Asa ha
investito ben poco su Volterra in questi ultimi anni. Manca ancora il
depuratore dato per urgente ben 14 anni fa, l'acquedotto proveniente dalle
Carline, spezzato da una frana nel 2006, non è mai stato riparato, i problemi
storici dell'acquedotto e di alcuni rami della fognatura sono rimasti tutti
intatti, anzi probabilmente si sono aggravati. Casomai Buselli non lo sapesse,
ci teniamo ad informarlo che nel 2013 Asa ha venduto la propria società per la
commercializzazione del gas, incamerando oltre 21 milioni di euro. Senza
entrare nel merito di un'operazione societaria probabilmente azzardata,
segnaliamo che - per una volta – Asa quest'anno ha in cassa i denari necessari
per fare determinati lavori. Molti Comuni si sono già fatti avanti, cosa
aspetta l'amministrazione comunale di Volterra per pretendere il rispetto degli
impegni presi da parte dall'ente gestore dei servizi idrici?
Progetto
Originario
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