sabato 1 marzo 2014

Stretta sull'Auxilium



Il presidente di Auxilium, Ugo Ricotti
Leggiamo sui quotidiani locali il grido d'allarme lanciato dal sindacato NurSind sulle conseguenze generate dalla riorganizzazione in atto nell'importante struttura per riabilitazioni, Auxilium Vitae. Il sindacato degli infermieri ha segnalato che dal 1° di maggio non verranno rinnovati gli incarichi (a tempo determinato) a ben 4 infermieri all'interno di Auxilium. La riduzione del personale infermieristico ricadrà sui due reparti durante i turni di notte, quello delle neuroriabilitazioni e quello cardiorespiratorio. Non è difficile capire quanto possa risultare difficile lavorare con un rapporto di un solo infermiere per 34 pazienti, tra cui molti in gravi condizioni. La notizia getta una nuova luce sulla riorganizzazione illustrata qualche settimana fa ai giornali dal presidente di Auxilium, quando il dr Ricotti (in quota a Rifondazione Comunista) annunciò che non vi sarebbero stati licenziamenti. Ma, in regime di precariato diffuso, tagliare il personale non rinnovando i contratti per affermare che non si tratta di licenziamenti significa ridurre la questione del lavoro ad una mera operazione semantica. Tra l'altro, a giudicare dalle poche notizie diffuse, non si capisce dove stia il beneficio dell'annunciata riorganizzazione dell'azienda per le riabilitazioni. Accorpare specialistiche diverse, tagliare i posti letto, ridurre il personale sono azioni che definiscono con chiarezza un'operazione al ribasso, che non si discosta da quanto già visto accadere negli anni recenti presso alcuni reparti ospedalieri. L'accorpamento delle riabilitazioni Cardiologica e Respiratoria, se guardiamo alle esperienze già viste con Chirurgia e Ortopedia, prima, Cardiologia e Medicina, poi, non si configura certo come un'operazione mirata al miglioramento della qualità del servizio. La diminuzione dei posti letto, anche in ottica squisitamente economica, si traduce in una secca riduzione del valore di produzione dell'azienda. Altro segno non certo positivo.
Due anni fa, avendo appreso delle difficoltà economiche attraversate da Auxilium Vitae, Progetto Originario chiese di portare la situazione all'evidenza del Consiglio Comunale, invitando l'allora presidente Brunale in aula.  In quell'occasione, però, si opposero strenuamente Buselli e la sua lista civica coadiuvati da Antonella Bassini, sostenendo che gli affari di una Spa non debbono interessare il Consiglio Comunale. I fatti di oggi dimostrano che il Consiglio Comunale avrebbe fatto assai bene a gettare un po' di luce su quella difficile situazione, anticipando i tempi dell'attuale crisi e della “riorganizzazione” appena annunciata. Pur se con molto ritardo, crediamo che adesso un confronto sul tema in Consiglio sia improrogabile, per l'importanza strategica dell'azienda sotto i profili sanitario e sociale per la zona.
Torna, inoltre, in primo piano la nostra recente proposta di trasferire il comparto delle riabilitazioni all'interno dello spettro delle attività gestite direttamente dalla Asl 5, quindi nell'ambito dell'ospedale di Volterra. Una proposta giudicata fattibile dal direttore Damone e prima di lui anche dalla ex direttrice De Lauretis.

Progetto Originario

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