Il presidente di Auxilium, Ugo Ricotti |
Leggiamo sui quotidiani locali il grido d'allarme
lanciato dal sindacato NurSind sulle conseguenze generate dalla
riorganizzazione in atto nell'importante struttura per riabilitazioni, Auxilium
Vitae. Il sindacato degli infermieri ha segnalato che dal 1° di maggio non
verranno rinnovati gli incarichi (a tempo determinato) a ben 4 infermieri
all'interno di Auxilium. La riduzione del personale infermieristico ricadrà sui
due reparti durante i turni di notte, quello delle neuroriabilitazioni e quello
cardiorespiratorio. Non è difficile capire quanto possa risultare difficile
lavorare con un rapporto di un solo infermiere per 34 pazienti, tra cui molti
in gravi condizioni. La notizia getta una nuova luce sulla riorganizzazione
illustrata qualche settimana fa ai giornali dal presidente di Auxilium, quando
il dr Ricotti (in quota a Rifondazione Comunista) annunciò che non vi
sarebbero stati licenziamenti. Ma, in regime di precariato diffuso, tagliare il
personale non rinnovando i contratti per affermare che non si tratta di
licenziamenti significa ridurre la questione del lavoro ad una mera operazione
semantica. Tra l'altro, a giudicare dalle poche notizie diffuse, non si capisce
dove stia il beneficio dell'annunciata riorganizzazione dell'azienda per le
riabilitazioni. Accorpare specialistiche diverse, tagliare i posti letto,
ridurre il personale sono azioni che definiscono con chiarezza un'operazione al
ribasso, che non si discosta da quanto già visto accadere negli anni recenti
presso alcuni reparti ospedalieri. L'accorpamento delle riabilitazioni
Cardiologica e Respiratoria, se guardiamo alle esperienze già viste con
Chirurgia e Ortopedia, prima, Cardiologia e Medicina, poi, non si configura
certo come un'operazione mirata al miglioramento della qualità del servizio. La
diminuzione dei posti letto, anche in ottica squisitamente economica, si
traduce in una secca riduzione del valore di produzione dell'azienda. Altro
segno non certo positivo.
Due anni fa, avendo appreso delle difficoltà
economiche attraversate da Auxilium Vitae, Progetto Originario chiese di
portare la situazione all'evidenza del Consiglio Comunale, invitando l'allora
presidente Brunale in aula. In
quell'occasione, però, si opposero strenuamente Buselli e la sua lista civica
coadiuvati da Antonella Bassini, sostenendo che gli affari di una Spa non
debbono interessare il Consiglio Comunale. I fatti di oggi dimostrano che il
Consiglio Comunale avrebbe fatto assai bene a gettare un po' di luce su quella
difficile situazione, anticipando i tempi dell'attuale crisi e della
“riorganizzazione” appena annunciata. Pur se con molto ritardo, crediamo che
adesso un confronto sul tema in Consiglio sia improrogabile, per l'importanza
strategica dell'azienda sotto i profili sanitario e sociale per la zona.
Torna, inoltre, in primo piano la nostra recente
proposta di trasferire il comparto delle riabilitazioni all'interno dello
spettro delle attività gestite direttamente dalla Asl 5, quindi nell'ambito
dell'ospedale di Volterra. Una proposta giudicata fattibile dal direttore
Damone e prima di lui anche dalla ex direttrice De Lauretis.
Progetto Originario
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