Visualizzazione post con etichetta Assessore Moschi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Assessore Moschi. Mostra tutti i post

sabato 15 novembre 2014

Passate le elezioni, gabbato lo santo

Chi può dimenticare che durante il periodo elettorale tutti i candidati a sindaco, Buselli in primis, hanno giurato e spergiurare che se fossero stati eletti “mai più” avrebbero affidato lavori o servizi e acquistato beni senza un fermo rispetto del principio di trasparenza, rotazione e economicità? In campagna elettorale se ne dicono tante, ma, come si dice... passata la festa, gabbato lo santo! Ad appena 6 mesi dalla vittoria elettorale la nostra Amministrazione si è precipitata a modificare l’art. 15 del Regolamento sull’acquisizione di beni e servizi, per fare l’esatto contrario di quanto promesso. Se è vero che la politica si misura dai fatti, allora partiamo dal fatto che i consiglieri di Uniti per Volterra hanno deciso di eliminare, per l’amministrazione volterrana, la buona pratica di chiedere almeno i preventivi prima di scegliere da chi acquistare beni e a chi affidare servizi sotto 40.000 euro. Col nuovo Regolamento non si bada più a spese: gli amministratori si sono auto concessi la licenza di decidere chi far lavorare e chi no, senza vincoli di economicità. Si fa presto, spendendo i soldi di tutti. Ma del resto sono stati appena votati, nonostante segnali di questo tipo ne avessero già dati anche negli anni passati.
Ovviamente, in campagna elettorale avevano preso l’impegno di comportarsi diversamente con i soldi pubblici, ma la spiegazione dell'imbarazzante dietrofront in Consiglio Comunale è arrivata direttamente dalle parole dell'assessore ai lavori pubblici, Moschi. Questi ha testualmente dichiarato che loro - gli amministratori - non possono lavorare con tutti questi “lacci e lacciuoli” e che il loro “fare, fare, fare” non tollera vincoli. Insomma se l’italiano è la lingua che abbiamo in comune non si può che concludere che per Moschi, a capo di un assessorato che assorbe la stragrande maggioranza dei nostri soldi, nell'era di internet, chiedere dei preventivi per capire chi renderà un servizio al Comune ad un prezzo migliore è un “laccio” insopportabile. Un laccio a che cosa? Per noi la risposta è ovvia. E’ un vincolo alla libertà di scegliere liberamente l’operatore economico secondo il proprio gusto, quindi senza regole di economicità per il Comune e di pari opportunità per tutti gli operatori. Mantenere il testo del “vecchio” Regolamento costringerebbe, infatti, gli uffici a limitare la propria discrezionalità, imponendo la buona pratica di chiedere almeno 3 preventivi prima di affidare un incarico. In questa piccola, miseranda, vicenda di provincia, c’è un chiaro riflesso dei mali di questo Paese. E’ evidente la ragione per cui noi spendiamo per le opere pubbliche, spesso scadenti, molto di più rispetto al nord Europa. Fatti i debiti rapporti, si capisce benissimo perché ad un cittadino austriaco realizzare un metro di autostrada costa 6.800€, mentre noi, cittadini dello stivale, arriviamo a spendere fino quattro volte di più: 24.446 €/m (terza corsia dell'A4, tutta in pianura). Perché quelli che i nostri amministratori considerano insopportabili “lacci e lacciuoli”, all'estero sono considerati criteri minimi di garanzia per il rispetto dei soldi pubblici ma anche un deterrente contro la tentazione di rapporti di corruttela.

Progetto per Volterra



venerdì 12 settembre 2014

Il degrado del cimitero di Villamagna

Foto 1. Groviglio di cavi elettrici al suolo
Da mesi i cittadini di Villamagna segnalano periodicamente ma invano all’ufficio tecnico comunale lo stato in cui versa il cimitero della frazione. Il degrado si misura fin dalle più piccole cose: un giorno sì e l’altro pure i cittadini tornano a chiedere il ripristino dell’illuminazione, nella speranza che l'insistenza venga un giorno ripagata. 

 Considerato che la fornitura elettrica viene garantita (si fa per dire) da mazzi di fili abbandonati a terra non c’è da meravigliarsi che l'impianto pecchi in efficienza (foto 1).

Certo, non è un gran bel vedere nemmeno il cumulo di terra coperto di erbacce presente all’entrata della struttura cimiteriale o le numerose lapidi e croci dismesse, ammucchiate e abbandonate un po’ ovunque (vedi foto 2). 




Foto 2. Cumuli di terra e erbacce.
Senza contare che, durante le frequenti piogge di giugno e di luglio, si sono verificati numerosi allagamenti di intere aree per la desolante assenza di fossette e scoline.
Nell'insieme si tratta di interventi piccoli, di ordinaria manutenzione, che richiederebbero solo un pizzico di buona volontà e un minimo di attenzione. Qualità non difficili da trovare, laddove alberghi un minimo di rispetto per il luogo deputato ad ospitare i nostri cari.


Progetto per Volterra




sabato 11 maggio 2013

L'ultima chance



Fin dall'inizio l'amministrazione Buselli ha sofferto di vari difetti, ma quello forse più costante e incurabile si è rivelato nell'incapacità di portare a termine opere pubbliche utili. Tutti gli anni assistiamo all'approvazione di piani triennali delle opere pubbliche che riportano liste interminabili di opinabili priorità, che immancabilmente non vedono mai la luce. L'ultimo piano triennale portato in Consiglio Comunale, nel giugno 2012, prevedeva entro un anno la realizzazione della ormai nota rotatoria sulla via Pisana, il superamento delle barriere architettoniche per accedere al Parco Fiumi, una pista di pattinaggio, una piscina all'aperto, ecc. Niente di tutto questo è stato realizzato. La programmazione è saltata completamente, come è sempre accaduto da quando l'assessore Moschi ha ricevuto la delega alle opere pubbliche.
Di fatto siamo entrati nell'ultimo anno dell'amministrazione Buselli e speriamo che almeno durante il 2013 venga colta l'ultima chance per lasciare qualcosa di positivo alla città. Abbiamo sempre sostenuto che un Comune come Volterra, date le sue risorse tecniche ed economiche, ha bisogno di concentrarsi su pochissime priorità per volta per riuscire portarle a termine con ragionevole sicurezza. In questa fase, a nostro avviso le priorità in materia di opere pubbliche sono: il restauro e l'ampliamento dei cimiteri di Saline e Volterra e la realizzazione dell'asilo nido. I campi cimiteriali hanno bisogno urgente di interventi, perché le proiezioni fornite dagli stessi uffici comunali confermano che tra pochi mesi saranno raggiunte condizioni di saturazione. Dato che si tratta di interventi gravosi e complessi, è evidente che non possono essere rimandati ulteriormente senza incorrere in una dolorosa situazione di blocco. Rimandare è da incoscienti. L'altra priorità è costituita dal progetto per un nuovo asilo nido. Abbiamo appreso che pochi mesi fa è stato ammesso ai finanziamenti regionali il progetto dell'asilo nido presso le Colombaie. Significa che il Comune ha tempi contingentati per riuscire a sciogliere gli ultimi problemi rimasti ancora irrisolti, nonché per aprire il cantiere: pena la perdita di un prezioso contributo regionale quasi da 350.000 euro. Dopo aver dovuto restituire alla provincia i finanziamenti già ottenuti per la progettazione museale e quelli per l'ascensore per il Parco Fiumi alla Fondazione, sarebbe una mazzata tremenda perdere anche questi denari.
Praticamente è l'ultima chance per realizzare qualcosa di buono. Speriamo di non  sciuparla disperdendosi nella solita, vana rincorsa a caccia di rotonde stradali, pensiline, lampioncini, ecc..
Progetto Originario 
 

domenica 5 maggio 2013

E che lo sperpero continui


Abbiamo poco più di un anno davanti prima di essere chiamati al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale volterrana e, se il buon giorno si vede dal mattino, continuerà lo sperpero di denaro pubblico in funzione della campagna elettorale di Buselli & co. Ricordiamo che la spesa corrente del Comune (il costo solo per il nudo sostentamento della macchina amministrativa) nell'ultimo anno è cresciuta di 400.000 euro, raggiungendo la bella cifra di 10.770.000 euro all'anno.
L'ultima novità è che l’amministrazione ha deciso di inaugurare una nuova voce di spesa: 5.000 euro extra per un addetto stampa esterno a disposizione del sindaco e della giunta come succede nei grandi comuni. Tutti sanno che per una campagna elettorale che si rispetti ci vuole un buona dose di propaganda, cosa di meglio che finanziarla con i soldi dei cittadini?
Poi, non può mancare l’entrata trionfale per la città. Per cui cadano pure a pezzi cimiteri, franino pure le strade piene di buche… ma l’assessore Moschi vuole inaugurare una bella rotatoria sulla via Pisana! Come disse una volta in Consiglio Comunale, una rotatoria c'è ormai perfino a Ponsacco, come può Volterra restare indietro? Ovviamente non mancherà una degna cerimonia di inaugurazione, come quella celebrata per la sostituzione di un metro di corrimano lungo le scale di Palazzo Pretorio, con tanto di sindaco agghindato in fascia tricolore. Si sa, questa amministrazione ama tanto le inaugurazioni col nastro, le forbici e lo spumante, tanto da cogliere qualsiasi occasione: perfino i lavoretti di manutenzione ordinaria sono un buon pretesto per le cerimonie. In mancanza d'altro, ci si accontenta.
Non poteva mancare, poi, un premio speciale per i neo-residenti: per loro l'Imu sarà al 4 per mille per i primi tre anni. Per i vecchi residenti, magari pensionati al minimo, esodati, famiglie monoreddito, disoccupati, invece, nessuno sconto. Rimane l’aliquota del 5 per mille, perché questi non sono funzionali alla futura grandezza della città. Pensando che i neo residenti, proprietari di immobili, capitati negli ultimi anni a Volterra, sono perlopiù abbienti cittadini stranieri oppure ricchi milanesi, c’è da chiedersi che bisogno avessero di una aliquota agevolata.
Eppure la crisi economica è evidente e nessuno può negare che molte famiglie volterrane siano in difficoltà. Nonostante ciò, per loro non c’è spazio per alcuno sconto sul costo dei servizi né alcun alleggerimento dell’imposizione fiscale comunale. Neppure si investe nelle opere pubbliche di primaria necessità oppure per quelle che farebbero ridurre la spesa pubblica e quindi le tasse (per esempio installando pannelli solari sugli edifici pubblici). Niente di tutto questo, si pensa alla propaganda elettorale, ai benestanti russi neo residenti o alle opere decorative da inaugurare con nastro tricolore e spumante.
Un atteggiamento infantile e fanfarone, che mal si concilia con un momento così difficile e con le promesse elettorali del 2009, in cui si rivendicava il cambiamento e l’attenzione ai cittadini ed ai loro bisogni. Acqua passata evidentemente. Dunque, che la festa continui... per un altro anno almeno.
Progetto Originario

martedì 30 aprile 2013

Sale ancora la spesa del Comune



Siamo giunti alla quarta approvazione del bilancio da parte della giunta Buselli e non possiamo far altro che costatare il totale fallimento dell'amministrazione nella realizzazione degli obiettivi minimi di bilancio tra cui spicca il tracollo delle opere pubbliche programmate.
Da una parte avevamo un piano di opere pubbliche faraonico, un libro dei sogni che è sempre stato utilizzato dal sindaco e dall'assessore per tappezzare le pagine dei giornali di titoloni, ma che si scontra anno dopo anno con la cruda realtà. Dopo quattro anni di governo cittadino siamo sempre alle chiacchiere e agli annunci, ma i fatti latitano (a parte il P.I.P. di Saline – desolatamente vuoto - programmato, progettato e finanziato dall'ex Sindaco Bartaloni). L'amministrazione anche quest'anno aveva promesso quasi un milione e mezzo di euro (1.422.604) di opere pubbliche: è riuscita a spendere solo il 5% (75.417) di quanto aveva preventivato. Aveva individuato 6 nuove opere pubbliche e ne ha realizzate zero.
Quindi constatiamo il costante vuoto delle opere pubbliche, ma non basta. Dall'altra parte abbiamo un bilancio in cui la spesa corrente (il soldi spesi solo per mandare avanti la macchina comunale) sotto la guida di questa giunta è sempre cresciuta. Nonostante i molti pensionamenti di dipendenti e le convenzioni col comune di Castelnuovo, che secondo Buselli avrebbero dovuto ottimizzare i servizi abbattendo i costi, la macchina comunale anche quest'anno vede aumentare la spesa per il proprio funzionamento di ben 400.000 euro. Una cifra incredibile, che poteva e doveva essere dedicata a tutt'altro.
Aver associato il trasporto scolastico con il comune di Castelnuovo, distante 40 km dal nostro, si è rivelata una genialata che costa al cittadino il 40% in più, arrivando a pesare sulle casse del Comune ben 223.959,00€. Il costo per l'energia elettrica è letteralmente esploso, per un 19% di aumento di consumi che porta la spesa a quasi 500.000 euro/anno. L'affidamento del servizio di sorveglianza delle strutture museali è cresciuto di oltre 200.000,00 €. Per le due leggere nevicate di questo inverno, l'amministrazione è riuscita a spendere il 600% della cifra prevista (arrivando a dilapidare 63.300 €) con la soddisfazione di aver lasciato immutati i disagi per i cittadini.
Da più parti si chiedono interventi di manutenzione:  sulle strade (piene di buche e frane), nelle scuole e nei servizi (calati costantemente in 4 anni: dagli autobus con meno corse, pediatria e reperibilità pediatrica tagliate, cimiteri saturi, cardiologia accorpata, polizia stradale chiusa, punto nascita soppresso, ecc.).
Conti alla mano la giunta Buselli costa ad ogni famiglia 800 euro/anno in più dell'amministrazione precedente, perché ha portato al massimo tutte le aliquote su cui aveva il potere di deliberare (IMU, addizionale IRPEF, TARSU), aumentando nello stesso tempo il costo dei pochi servizi rimasti, senza che i cittadini abbiano minimamente beneficiato di migliorie.
Il sindaco, giustamente, grida allo scandalo e minaccia manifestazioni per impedire che la Provincia sperperi soldi pubblici per un'inutile rotonda a La Sterza ma, con atteggiamento schizofrenico, desidera ardentemente spendere i soldi dei cittadini per fare una bella rotonda alla Conad. Dopo quattro anni, non ha ancora capito quali siano le priorità per Volterra. Per fortuna i cittadini l'hanno capito: cambiare sindaco.
Progetto Originario

domenica 21 aprile 2013

Morte a credito




Sono occorsi ben 42 giorni al sindaco Buselli per rispondere alle nostre domande sulla immotivata cancellazione degli impegni assunti solo nel giugno scorso per i cimiteri di Volterra e di Saline. Moschi, invece, pur chiamato in causa direttamente in qualità di titolare dell'assessorato alle opere pubbliche, non ha ritenuto di dover fornire alcuna spiegazione. L'interpellanza presentata da Bernardini il 4 marzo scorso, più volte rilanciata anche sulle pagine di questo giornale, chiedeva ragione dell'annullamento dei progetti di ampliamento dei due cimiteri, annunciati come impegni prioritari e urgentissimi dall'Amministrazione Comunale nel giugno 2012 e improvvisamente accantonati dalla Giunta dopo soli 4 mesi. La risposta scritta fornita dal sindaco nell'aula del Consiglio Comunale non spiega i motivi di una programmazione così balorda e contraddittoria, come quella operata dalla Giunta su questo delicato tema, anche se qualche ammissione si intravede nel rapido passaggio in cui afferma che “la questione della programmazione deve fare i conti con la capacità di spesa”. Evidentemente i 7 milioni di euro di investimenti per i cimiteri, annunciati al Consiglio Comunale da Moschi nel giugno scorso durante la presentazione del suo Piano triennale delle opere pubbliche, erano un bluff colossale o nel migliore dei casi un miraggio che, una volta ancora, non aveva fatto i conti con le reali possibilità del Comune. Purtroppo, la risposta del sindaco, pur annacquata tra mille distinguo, non ha dissolto affatto le nostre preoccupazioni sull'adeguatezza delle strutture cimiteriali comunali alle esigenze dell'imminente futuro. Tutt'altro. I dati forniti dai tecnici del Comune confermano una situazione di emergenza ormai alle porte, in cui non fare nulla appare irresponsabile. Infatti, secondo i calcoli eseguiti dagli uffici, gli ultimi spazi disponibili nel cimitero di Volterra saranno saturi già a marzo 2014, pur stringendo al massimo i loculi e operando un programma di riesumazioni accelerato. Spazio fino a marzo 2014 quindi, dopodichè il diluvio. Una bella tegola innescata sulla testa dell'amministrazione che si si insedierà dal prossimo anno a Palazzo dei Priori e sulla città. A Saline di Volterra la situazione sembra perfino peggiore, perchè secondo il sindaco, “si potrà arrivare a soddisfare le esigenze fino a fine anno, difficilmente oltre”. Appaiono molto brutte anche le condizioni del campo santo di San Cipriano dove, ci viene detto, la situazione “rimane critica” mentre, sempre secondo il sindaco, a Villamagna i problemi sarebbero minori.
Con la sua risposta il sindaco ha confermato la volontà di procrastinare a data da destinarsi anche gli impegni per il consolidamento del Cimitero di Saline, che versa in uno stato penoso da diversi anni. Difatti non parla più di quei 250.000 euro impegnati per l'intervento già nel 2009 e mai spesi, ma si limita a elencare una serie di piccole manutenzioni che restano ancora da fare, dopodichè - afferma - “si procederà al puntuale monitoraggio della struttura per la verifica della statica della stessa con successiva definizione di eventuali interventi di consolidamento”.
A fronte di risposte così inadeguate, abbiamo proposto al Consiglio Comunale del 16 una mozione che chiedeva al Sindaco e a Moschi l'impegno per reintrodurre nel calendario delle prossime opere pubbliche almeno gli interventi di adeguamento dei cimiteri comunali di Volterra e Saline. Per lasciare margine di trattativa e spazio di manovra alla maggioranza, il documento che abbiamo presentato al Consiglio non riportava cifre precise, tanto meno quelle fantascientifiche annunciate da Moschi nel Giugno 2012 (7 milioni di euro!), lasciando ai tecnici il compito di quantificare il valore delle opere più indispensabili. Ancora una volta, nonostante la nostra disponibilità alla trattativa su un tema così delicato, la mozione stata bocciata senza alcuna discussione di merito dal voto congiunto della lista Buselli e di Bassini, che confermano così una precisa volontà di continuare ad investire i soldi del Comune in lampioncini e altri orpelli. Lasciando indietro esigenze molto più concrete e, a nostro avviso, prioritarie.

Progetto Originario

martedì 19 marzo 2013

I morti non votano

Sono ormai 15 giorni che abbiamo presentato al sindaco e all'assessore Moschi un'interpellanza per sapere che fine abbiano fatto i progetti e gli impegni assunti dalla maggioranza in tema di cimiteri comunali. Nel giugno scorso durante il Consiglio Comunale, in sede di approvazione di bilancio, fu ratificato un piano triennale delle opere pubbliche che prevedeva per il 2013 un investimento di ben 1.000.000 di euro per l'ampliamento del cimitero di Saline e per il 2014 un investimento addirittura da 6.000.000 di euro per l'adeguamento del cimitero di Volterra. All'atto di presentazione del programma delle opere pubbliche, simili previsioni furono giustificate sostenendo che la prolungata assenza di investimenti nel settore e l'attuale, grave la carenza di spazi nei principali cimiteri comunali avrebbero determinato per l'immediato futuro condizioni molto critiche, ai limiti di un vero e proprio allarme sociale. Di questo parlò il vicesindaco Fedeli al Consiglio Comunale il 22 Giugno scorso, quando affermò testualmente: “non si può non prevedere quello che per sessant'anni non è stato previsto: i cimiteri. Siamo con i cimiteri saturi!”. Nonostante ciò, andando a scorrere le delibere di Giunta dell'ultimo scorcio del 2012, abbiamo appreso che, dopo tanti allarmi, è stata cancellata la previsione degli interventi cimiteriali, definiti finora urgentissimi. O meglio, l'ampliamento del campo santo di Saline è stato fatto slittare al 2015, quando il problema scoppierà tra le mani della prossima amministrazione, mentre l'intervento su Volterra è definitivamente scomparso. E' chiaro che la programmazione di opere così importanti, delicate e costose richiede un impegno costante e una programmazione seria.  Tutto il contrario della programmazione a cui abbiamo assistito finora, fatta di progetti che appaiono e scompaiono ripetutamente dall'agenda del Comune, secondo le lune dell'assessore Moschi. Il (macabro) balletto degli investimenti sul cimitero di Saline appare purtroppo il caso più esemplare. Danneggiato gravemente, ormai da anni, per dissesti strutturali, aveva ottenuto lo stigma di intervento prioritario già nel 2010, quando furono previsti lavori di consolidamento per un impegno di spesa da 250.000 euro. Dopodiché tale previsione fu fatta ripetutamente slittare, fino alla nuova programmazione triennale del Giugno 2012, quando fu sostituita dall'indicazione di un nuovo ampliamento, che avrebbe dovuto essere realizzato quest'anno. Come abbiamo rivelato, però, anche questa idea nell'arco di 4 mesi è stata accantonata, o per meglio dire, ricacciata più in là di due anni. Eppure a quanto risulta la situazione a Saline è particolarmente grave per le cattive condizioni in cui versa il nucleo storico del cimitero, finora oggetto di vari e inefficaci interventi di rattoppo, costati complessivamente al Comune quasi quanto un progetto definitivo. Intanto la carenza di spazio comincia a farsi sentire, se è vero che alcuni cittadini segnalano recenti casi di macroscopiche difformità di trattamento per quanto riguarda il diritto delle famiglie di prolungare il periodo di tumulazione dei propri cari. Il timore è che l'emergenza, a forza di espedienti, venga ritardata di un paio di anni, per poi scoppiare quando potrebbe essere troppo grave e imminente per le forze del Comune. D'altra parte lavori di questo tipo non si prestano troppo alle fanfare né ai tagli dei nastri a favore di foto ricordo, che vanno tanto di moda in periodo elettorale. Attendiamo quindi fiduciosi la replica dell'amministrazione alla nostra interpellanza, sperando che fornisca l'occasione di un più pacato ragionamento.

Progetto Originario

venerdì 7 dicembre 2012

In Panda è meglio

Dopo un mese di attesa, ha avuto infine risposta l'interrogazione della consigliera Guarneri sulla trasferta domenicale dell'assessore Moschi a Castelfiorentino. I quesiti si sviluppavano in tre punti per capire se quella missione domenicale avesse effettivamente scopi istituzionali o se si trattasse di uso ingiustificato di un'auto comunale (naturalmente a spese dell'amministrazione).
Al primo punto veniva chiesto al sindaco se l'uso dell'auto fosse stato autorizzato e da chi. La risposta equivale ad un'autocertificazione di Moschi: “L'assessore Paolo Moschi mi riferisce di aver avuto la necessità di partire di domenica, quando gli uffici comunali sono chiusi. Pertanto ha contattato per le vie brevi il responsabile del settore n. 4 e ha chiesto di utilizzare un mezzo le cui chiavi erano nelle disponibilità del settore medesimo”. Specifichiamo che l'autorizzazione avrebbe dovuto concederla direttamente il sindaco che invece sembra caduto dal pero. Vale poi sottolineare che l'espressione “per le vie brevi” significa che l'autorizzazione è stata chiesta e concessa informalmente, ovvero non c'è nulla di scritto che attesti questo passaggio. Figuriamoci!
Al secondo punto veniva richiesto se la missione avesse un preciso ambito istituzionale, ed anche in questo caso il sindaco si contenta di girarci la solita ”autocertificazione” dell'assessore. Infatti Buselli scrive: “L'assessore Moschi garantisce l'utilizzo del mezzo comunale per scopi esclusivamente istituzionali”. Quali fossero detti scopi evidentemente non sente di doverlo riferire, dunque per ora resta un rebus avvolto in un alone di mistero.
La terza parte del quesito domandava la documentazione specifica che attestasse le ragioni che giustificassero l'impiego dell'auto da parte di Moschi quella domenica, nonché la documentazione relativa alla sua presenza quel giorno in una sede istituzionale compatibile con tale itinerario. A questo punto i lettori non saranno meravigliati di ritrovare nella risposta del sindaco l'ennesima, banalissima autocertificazione di Moschi: “L'assessore dichiara di aver partecipato ad un incontro con un amministratore del Comune di Montaione”. Evidentemente il sindaco non è assolutamente in grado di controllare cosa faccia il suo assessore per il Comune, se si eccettuano le dichiarazioni autoreferenziali di quest'ultimo. La risposta però dimentica di riferire chi sia questo famigerato amministratore di Montaione e quali affari lo leghino alla nostra città. Poi il sindaco prosegue: “Non si confonda, peraltro, l'impegno politico con la missione: quest'ultima è da intendersi quale momento di esecuzione di un mandato specifico, il primo è attività extra ordinem, fondamentale per la elaborazione della Politica e tuttavia estranea alla formalità della missione istituzionale”. Appunto. Proprio perché non confondiamo la sfera della politica e quella istituzionale, siamo ben convinti che i viaggi legati all'attività politica dell'assessore Moschi dovrebbero farsi con un'auto privata e a sue spese. Una cosa sono le attività collegate al Comune, finalizzate al beneficio dell'ente, mentre altra cosa - del tutto diversa - sono le attività collegate alla lista civica o all'Udc (partito di appartenenza di Moschi). Queste ultime non debbono essere finanziate con i soldi del Comune e qualora lo fossero si tratterebbe di un atto illegittimo. Tra l'altro, in questo caso pare proprio trattarsi di un'attività politica dai contorni oscuri, i cui scopi e attori nella risposta del sindaco restano assolutamente indecifrabili. Ma quando a pagare sono le casse del Comune la riservatezza non è ammissibile. A meno che non sussistano ragioni eccezionali per cui la legge consente al sindaco di apporre il vincolo del segreto, ma si tratta di casi rarissimi come un'emergenza sanitaria o di protezione civile, fermo restando l'obbligo di motivare il provvedimento. D'altra parte se quella domenica di maggio, a Castelfiorentino, si fosse tenuto un vertice segreto per scongiurare il focolaio di una pericolosa epidemia, avremmo dovuto inviare l'assessore alla sanità o magari il sindaco stesso. Moschi, per quanto ne sappiamo, dovrebbe occuparsi di opere pubbliche. A meno che non fosse in giro con la Panda del Comune per ragioni diplomatiche strettamente riservate. Magari doveva andare a prendere la nipote di Mubarak in incognito.


Progetto Originario

lunedì 5 novembre 2012

In cerca di risposte


Infine è stata stabilita la data del Consiglio Comunale appositamente convocato per tentare di chiarire le preoccupanti circostanze che hanno dato avvio al caso “Benzinopoli”, sfociato in una segnalazione alla Guardia di Finanza. Si terrà, quindi, il 9 novembre il Consiglio nel quale l'amministrazione è chiamata spiegare i criteri adottati nell'impiego delle auto comunali e delle relative tessere carburante, compresi i presunti abusi avvenuti negli ultimi tempi. Molte sono le domande che aspettano risposta, a cominciare dalla mancata compilazione dei registri associati a ben 7 delle 11 automobili comunali, compresa l'auto riservata al sindaco e agli assessori. Questa anomalia, portata alla luce da una nostra recente interrogazione, cozza con quanto previsto dal Regolamento di Contabilità del Comune, il quale stabilisce che l'uso delle auto sia accompagnato dalla compilazione di un apposito registro, dove avrebbero dovuto essere riportati nome del conducente, destinazione e chilometraggio per poter controllare conformità degli usi e dei consumi di carburante. Inutile ricordare che le norme fissate dai Regolamenti Comunali sono cose abbastanza serie, tanto da stabilire le aliquote delle imposte e delle tasse che ogni cittadino è costretto a versare al Comune. Non si vede perché la stessa amministrazione comunale possa considerarle carta straccia, quando siano riferite alla correttezza gestionale da osservarsi all'interno dell'ente.
Il secondo aspetto da chiarire è strettamente collegato al primo. Ci riferiamo ai presunti usi impropri delle auto. E' noto che domenica 27 maggio, una Panda del Comune guidata dell'assessore Moschi fu pizzicata da un autovelox a Castelfiorentino. Invano, ormai da settimane, chiediamo che ci vengano spiegate le ragioni di quel viaggio. E' un nostro diritto conoscerle, visto che il carburante e le altre spese accessorie sono state pagate con soldi pubblici. Per adesso l'amministrazione ha preferito tacere, lasciando crescere i sospetti di un uso improprio e spregiudicato dei mezzi comunali.
Altri nodi da sciogliere riguardano l'uso disinvolto della tessera carburante associata alla cosiddetta “macchina del sindaco”, la Brava riservata agli organi istituzionali. La tessera funge da carta di credito e serve per pagare all’occorrenza i consumi dell'auto. Da una recente verifica sono state scoperte una serie di anomalie, tra cui spiccano tre pieni di gasolio (“impossibili”, visto che l'auto in questione è alimentata a benzina) e una drammatica ascesa nei consumi della Brava, passata nel 2011 a prestazioni strazianti: soli 7km con un litro. Scoppiato il caso benzinopoli, l'assessore Costa ha ammesso ad un giornale di aver utilizzato almeno una volta la tessera carburante della Brava per fare rifornimento sulla sua auto privata durante un viaggio a Livorno. Senza registrare la missione. Può essere la chiave per spiegare le anomalie nei consumi: l'uso illecito della tessera carburante associata alla Brava del Comune per fare rifornimento su auto private. E' ragionevole pensare che i rifornimenti irregolari siano stati eseguiti tutti fuori Volterra, dove conducente e mezzo non sono molto conosciuti. Guarda caso da due anni a questa parte la tessera carburante associata alla Brava ha registrato una crescita esponenziale di rifornimenti eseguiti fuori Comune, specialmente a Colle Val d'Elsa (che di norma non è una meta particolarmente significativa per gli scopi istituzionali di Volterra). Nonostante il parere espresso dalla lista civica UpV, è ovvio che nessuno in un'azienda, pubblica o privata che sia, può gestire i rimborsi a proprio favore in regime di self service. Proprio perché non si verifichino casi come il viaggio Volterra-Livorno ammesso dall'assessore Costa, costato alle casse del Comune 91 euro di gasolio. Una performance automobilistica da meno di 2Km al litro.
Resta ancora da chiarire chi oltre a Costa abbia compiuto i  rifornimenti pagati con quella tessera, specialmente quelli eseguiti fuori Volterra, tra i quali gli altri due pieni di gasolio eseguiti nel 2011. E ancora, quali viaggi istituzionali fossero associati alle fermate presso le stazioni di servizio in cui sono stati eseguiti i rifornimenti sospetti.
L'insieme dei diversi aspetti descritti non ci appare scollegato né casuale. Ci sembra perfettamente riconducibile ad un contesto preciso, in cui l'idea di fondo è quella di una gestione assai allegra delle cosa pubblica, dove il rispetto delle regole viene schivato costantemente.
Trattandosi di beni pubblici e di soldi pubblici, in un Paese sano i dovuti chiarimenti sarebbero arrivati nel giro di 24 ore. Ma visto che l'amministrazione Buselli finora ha accuratamente evitato di fornire qualunque risposta nel merito, proveremo riformulare con la massima semplicità le stesse domande nell'ambito del Consiglio Comunale del 9 novembre prossimo.

                                                                                                                      Progetto Originario

Il podestà

Quando Progetto Originario mandò alla stampa l'articolo di fianco conoscevamo la data del Consiglio Comunale, ma non avevamo potuto ancora leggere l'ordine del giorno così come è stato predisposto dal sindaco Buselli. La vera notizia, infatti, è che il sindaco si è “dimenticato” di inserire all'o.d.g. del Consiglio del 9 proprio il punto per il quale l'assemblea era stata convocata congiuntamente da tutti i gruppi di minoranza: i fatti emersi recentemente sulla malagestione delle auto comunali e delle tessere carburante. Naturalmente, il sindaco non può omettere dalla discussione e dalla possibilità di deliberazione proprio il tema centrale per il quale il Consiglio è stato convocato, ma per Buselli la legge è sempre molto elastica, un chewing gum. Per sua natura tende a tirarla secondo i suoi comodi, spesso ben oltre il lecito. Questa volta ha esagerato, pensando di poter disporre a suo piacimento del Consiglio Comunale, inserendo e cassando gli argomenti, secondo le convenienze sue e del suo gruppo.
Però il tempo dei podestà è tramontato e Buselli onestamente non ha proprio il phisique du role.
I gruppi di minoranza sono ben decisi a non accettare soprusi e se il sindaco non provvederà urgentemente a predisporre un nuovo o.d.g. inserendo l'argomento “benzinopoli”, si muoveranno in tutte le sedi opportune per riportare la conduzione del Consiglio entro i confini della legalità.
Certo, una riflessione di corollario a questo punto va fatta. Benzinopoli dev'essere proprio un tema scomodo per l'amministrazione se arriva a tentare forzature mai viste prima per evitare la discussione pubblica. Non sia mai che qualcuno avesse la coscienza sporca?

I Gruppi Consiliari di Progetto Originario, Città Aperta, Sinistra per Volterra

domenica 28 ottobre 2012

L'aggettivo “istituzionale”



Da settimane chiediamo all'assessore Moschi cosa ci facesse su una Panda del Comune domenica 27 maggio a Castelfiorentino, il pomeriggio in cui fu sorpreso da un autovelox mentre superava i limiti di velocità. Da settimane non ci viene data la soddisfazione di uno straccio di risposta. Salvo una genericissima dichiarazione affidata alle pagine de La Nazione, in cui Moschi sostiene: “non ho mai utilizzato le auto in dotazione per scopi diversi da quelli istituzionali”.
 
Sì, gli “scopi istituzionali” vanno pure bene, ma quali di grazia? Non è una domanda difficile.
L'assessore ha ricevuto la delega alle opere pubbliche, quindi, facendo affidamento al puro buon senso potremmo pensare che gli scopi istituzionali riguardassero il suo settore di competenza. C'era forse quella domenica a Castelfiorentino l'assessore regionale Ceccobao che parlava di infrastrutture e finanziamenti regionali?   Se così fosse, l'assessore avrebbe avuto ragione a recarvisi con l'auto del Comune e lo scopo istituzionale sarebbe completamente giustificato. Tutto potrebbe essere chiarito in un attimo e saremmo felici e soddisfatti. Anche se quel giorno a Castelfiorentino si fosse tenuta un'iniziativa di carattere puramente celebrativo, tipo i festeggiamenti comunali nella ricorrenza dell'anniversario della Liberazione della città, andrebbe ancora bene come giustificazione per un viaggio fuori provincia a spese del Comune. Arriveremmo perfino a comprendere la partecipazione dell'assessore Moschi in veste istituzionale all'avvio alla sagra della polpetta, ma solo se il Comune di Volterra fosse stato ufficialmente invitato a presenziare ad un evento di carattere prettamente gastronomico. 
Non siamo disposti ad accettare, invece, una qualsiasi scusa generica, buona a nascondere l'uso improprio di un'auto del Comune, per il quale carburante sarebbe stato involontariamente offerto da tutti noi.
E' notizia di questi giorni che le spese complessive di carburante relative ai mezzi comunali sono lievitate ultimamente, tanto da dover aggiungere in bilancio altri 30mila euro ai 213mila già stanziati a giugno. Certamente all'aggravio della spesa hanno contribuito sensibilmente gli aumenti dei prezzi degli ultimi mesi; ma anche il consumo del carburante delle auto è cresciuto in modo rilevante. Le auto del Comune, per esempio, in un bimestre, peraltro a cavallo dell'estate, hanno consumato quasi il 7% di litri in più rispetto allo stesso periodo del 2011, nonostante cantieri comunali ridotti all'osso e l'ingessatura determinata dal patto di stabilità. Insomma, motivi di preoccupazione ve ne sono molti e, di fronte ai morsi di una crisi di cui non si vede la fine, servirebbe ben altra attenzione ai beni pubblici e rispetto delle regole. Ripararsi dietro l'aggettivo “istituzionale” non basta. In assenza di chiarimenti convincenti rischia di sembrare un patetico paravento per coprire arroganza e abusi.  

Progetto Originario  

martedì 15 maggio 2012

Opere Pubblic... izzate

Le Opere Pubbliche sono lo specchio di una buona amministrazione, quando vengono realizzate  vuol dire che c'è una buona programmazione, un intelligente uso delle risorse e capacità di progettazione.  In tempi di bilanci magri, inoltre, saper progettare è ancora più importante perché resta una delle poche vie di accesso ai bandi di finanziamento (regionali o europei), quelli che oggi fanno la differenza. Le amministrazioni passate non hanno mai brillato nel settore delle opere pubbliche e la lista civica sfruttò a fondo queste pecche in campagna elettorale. Purtroppo la situazione attuale è di gran lunga peggiore rispetto al passato. In tre anni abbiamo sentito miriadi di promesse sotto forma  di giornalate sui quotidiani, fino al “favoloso” piano 2011-13 delle opere pubbliche da 10.000.000,00 di euro. Tutte promesse da marinaio che il tempo, inesorabilmente, smaschera.
Guardiamolo con attenzione questo favoloso piano triennale: già la programmazione era carente di obiettivi  e basata su idee discutibili, ma comunque... dov’è  finita la nuova pensilina sui Ponti? Il fiore all’occhiello, l’opera simbolo dell'ex superassessore, con cui intendeva ridare lustro all'ingresso della Città? A distanza di dodici mesi è stata cancellata, è scomparsa, non se ne parla nemmeno più! E la lastricatura del Vicolo Mazzoni, il vicolo famoso a livello internazionale per i vampiri? Anche quello, dopo qualche giornalata dai titoli cubitali, è scomparso, dimenticato...
Purtroppo si potrebbe dire lo stesso di decine di altre opere annunciate trionfalmente per imminenti: l'asilo nido, le case popolari, la farmacia a S. Giusto, la scalinata del Gioconovo, l'isola ecologica, i panelli solari sulla piscina, la pista di pattinaggio, i bagni pubblici, la piscina scoperta, le mura alla Torricella, ecc. Tutto questo, dato il personale politico rimasto in campo, era scontato, e l'avevamo facilmente previsto un anno fa all'uscita del piano delle opere pubbliche. Nel 2011, con una spesa prevista per opere pubbliche di 1.640.076,00 euro il Comune è riuscito ad erogare la miseria di  57.683,00€. Percentualmente un ridicolo 3,4% scarso rispetto alle previsioni, segno di una tragica incapacità gestionale. Per non parlare dei finanziamenti che l'assessore alle opere pubbliche è riuscito a raccogliere nel suo primo triennio che sono, è bene ricordarlo, pari a zero (!). Almeno le precedenti amministrazioni presentando ogni tanto un progetto qualche finanziamento l'avevano centrato, ma da tre anni a questa parte è il vuoto totale. Un disastro che si ripercuoterà sul prossimo futuro, con l'assenza desolante di cantieri aperti ed un abbattimento dei posti di lavoro sul territorio. Il protagonista indiscusso di questo fallimento è l'assessore Moschi, ma il sindaco, che lo scelse e continua a rinnovargli la fiducia, spartisce con lui un'enorme responsabilità.

Luigi Cocucci
Progetto Originario

lunedì 2 aprile 2012

Dimmi con chi vai

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Il primo amico e consulente politico di fiducia di Moschi e Buselli fu Emanuele Orsi. Finché risultò privo dei requisiti a lungo decantati. La vicenda del curriculum si intrecciò con quella della scrittura privata per gli impianti minieolici, con risvolti così poco chiari da finire nelle aule del tribunale. Dove molte questioni aspettano ancora di essere dipanate. Poi è stata la volta di Alessio Berni, consigliere comunale di opposizione a Poggibonsi nonché coordinatore e uomo immagine della Federazione delle liste civiche, a cui ha aderito entusiasticamente nel 2011 il partito di Buselli e Moschi, Uniti per Volterra. Berni, oltre a venire a Volterra per tenere i propri comizi nella Sala del Maggior Consiglio in compagnia del sindaco, trovò anche il modo di intavolare collaborazioni di altro genere con l'amministrazione comunale. Attivo nel campo dell'intrattenimento, Berni, tramite semplice trattativa privata ottenne dagli uffici comunali per “Etruria Promozione”, l'associazione a lui collegata, licenza per celebrare l'evento dell'ultimo dell'anno 2011 e altre manifestazioni successive. Dopo lo scalpore suscitato dal precario assetto del tendone di Docciola, Il Tirreno del 27 Marzo rivela che anche il canone relativo al suolo pubblico non risulterebbe pagato da Etruria Promozione. Eppure nella risposta ad una nostra interpellanza, il responsabile del settore affermava: “Il pagamento del suolo pubblico è stato effettuato nei giorni antecedenti lo svolgimento della manifestazione”, riferendosi al veglione di fine anno. Come stanno dunque le cose? Siamo in presenza di una ricevuta contraffatta, oppure mente la “perfida” articolista de Il Tirreno? La circostanza, se confermata, sarebbe meno grave della mancata osservanza delle prescrizioni in ordine alla sicurezza del tendone, ma preciserebbe nitidamente stile e qualità dell'alleato del sindaco venuto da Poggibonsi. E' mai possibile che tutti gli uomini di fiducia calamitati da fuori da questa amministrazione siano di questa risma? Un infortunio può capitare, magari per superficialità, ignoranza o faciloneria. Due su due non sono un caso: sono frutto di evidenti affinità elettive.



Fabio Bernardini, Progetto Originario

martedì 27 dicembre 2011

CAMBIO DELLA GUARDIA

Rivolgiamo il nostro caloroso benvenuto al nuovo portavoce  dell’Assessore Paolo Moschi. Dopo l’uscita di scena del consulente politico Emanuele Orsi il testimone passa a tale Alessio Berni, che per ora cura, sembrerebbe, i rapporti con la stampa per l'amministrazione comunale di Volterra. Il portavoce Berni con il consulente monzese condivide il fatto di non essere volterrano  (i consulenti nostrani proprio non piacciono) e di adottare lo stesso linguaggio con frasi ad effetto spesso dal  sapore denigratorio prese a prestito dal gergo leghista, ma confuse e improprie nella sostanza.
Non abbiamo avuto ancora il piacere di fare la sua conoscenza ma siamo certi che capiterà presto. Lo ringraziamo comunque per l’appellativo di “analfabeta amministrativo” che rivolge al nostro capogruppo,  dato che lui, dall’alto della sua preparazione ed esperienza politica, corre prontamente in soccorso della gestione Moschi sostenendo che diciamo fesserie. Per inciso il signore in questione è coordinatore della Federazione Civica che - dice lui – racchiude alcune liste civiche toscane, nonché portatore di una ragguardevole esperienza di amministrazione politica in Poggibonsi, dove attualmente è unico consigliere comunale rappresentante della Lista Civica Liberamente (all'opposizione). Un po' pochino, ma forse siamo noi in difetto di conoscenza. Quindi visti i precedenti del duo Moschi-Buselli in materia di consulenti e dato che anche questo signore è saltato fuori dal nulla, gli saremmo grati se esibisse il suo straordinario curriculum. Pronti a ricrederci in caso possedesse credenziali rispettabili e pregiati titoli di studio. La sua lista civica, da quanto si apprende da internet, si qualifica come l'ennesimo “partito del fare” (secondo lo slogan felicemente coniato da B. e già fatto proprio da Buselli e da un mare di altri politicanti), una lista “tendenzialmente”  trasversale … insomma né più né meno come la versione bassiniana di Uniti per Volterra.
Dunque ripercorriamole le nostre “fesserie” per capire se nel merito sono contestabili. Abbiamo detto che esiste un piano delle opere pubbliche che contiene una lunga lista di progetti ipotetici da realizzarsi nel 2011 (nella testa di Moschi), ovvero: i bagni pubblici, la piscina all’aperto, i pannelli solari sulla piscina coperta, una pista di pattinaggio, una nuova pensilina sui Ponti ma anche nuovi lampioni (sempre in piazza della Dogana), infine interventi generici di risistemazione delle frazioni di Saline e Villamagna. Visti i limiti di patto, avevamo segnalato fin dall’approvazione del bilancio 2011 che si trattava di una lista di sogni, buona per gettare un po' di fumo negli occhi ai più creduloni. Infatti, il Comune aveva consumato la sua capacità di spesa per l’anno 2011 già con le opere appena avviate, per quelle urgenti e per quelle abbandonate (Cappuccini) nel 2010. Difatti non ne ha conclusa neppure una, e non ci pare che ci siano cantieri in giro relativi a simili progetti.
Non contenta l’amministrazione ad ottobre ha ampliato i propri sogni di gloria con un ulteriore atto di Giunta, aggiungendo alla lista dei sogni pure una rotonda sulla Via Pisana, l'abbattimento delle barriere architettoniche per accedere al parco Fiumi dal Piazza XX Settembre, un fontanello  a Saline  e il primo lotto di un nuovo museo dell'alabastro. Adesso l’elenco delle opere da farsi per il 2011 – manca una settimana - è veramente affollato e slittando andrebbe a sommarsi ad atri, più grandiosi sogni di gloria previsti nel 2012. Può essere, dunque, che il nostro non dare credito a tali atti di pianificazione dipenda dalla nostra breve esperienza amministrativa o forse dal fatto di essere tanto, ma tanto cattivi. Ci pare però che i limiti di patto di stabilità siano ancora al loro posto e dunque che di tali opere il Comune non ne possa in concreto pagare quasi nessuna.
Naturalmente simili ragionamenti valgono solo per chi creda che i fatti contino più delle parole. Chi governa chiacchieri meno, per di più per interposta persona, e realizzi le opere pubbliche pianificate. Per favore senza confonderle con le semplici manutenzioni. Tappare una buca è cosa diversa da realizzare la SR 68. Contiamo che Berni lo faccia presente al nostro assessore, in attesa di fare la sua conoscenza.
Progetto Originario

lunedì 21 novembre 2011

Progetti perduti

L'anno sta per volgere al termine e proprio adesso è arrivata una delibera di Giunta con cui l'Amministrazione Comunale rivede il Piano triennale delle Opere Pubbliche. Lo anticipo da subito, pare che resteremo orfani della pensilina in Piazza Martiri. Per chi non lo sapesse il Piano triennale  mette in fila i progetti che il Comune si propone di realizzare nel triennio, sulla base di un ordine di priorità e delle disponibilità economiche conosciute (o sognate). I lettori più attenti ricorderanno che all'approvazione del bilancio previsionale 2011, il nostro gruppo denunciò con chiarezza l'inconsistenza del Piano triennale che accompagnava il bilancio e l'incompatibilità dei due documenti programmatici. Infatti, la capacità di spesa del Comune risultava inferiore di molte grandezze rispetto al costo del ventaglio di opere pubbliche presentate, e anche la scelta delle opere ci sembrò molto discutibile. Il “vecchio” Piano triennale, predisposto dall'assessore Moschi, risaliva soltanto al 29 Marzo scorso e fu votato con entusiasmo da Uniti per Volterra e naturalmente da Antonella Bassini. Doveva avviarsi nel 2011 con una serie di realizzazioni medio-piccole per poi dispiegarsi in grandi opere dal 2012 (museo etrusco, asilo nido, SR 68). Prima in ordine di priorità risultò la famosa pensilina per la fermata degli autobus, un'opera da 65.000 euro, accompagnata da una ghirlanda di lampioni nuovi per 55.000 euro. Seguivano nell'elenco la nuova pista di pattinaggio, la piscina comunale all'aperto e, sempre in tema di impianti sportivi, il primo lotto di pannelli solari sulla piscina coperta (intervento cofinanziato dalla Fondazione CRV), quindi la riqualificazione delle mura etrusche in località La Torricella e, infine, 100 mila euro di bagni pubblici. Nelle frazioni era stato prevista una generica “sistemazione” a Villamagna e a Saline per 30.000 euro complessivi. Questi gli obiettivi principali che l'amministrazione si era data per il 2011. Risultato: neppure uno è stato centrato. Non c'è da sorprendersi, fin da subito era chiara l'inconsistenza del Piano predisposto dall'assessore Moschi, nonché la sua assoluta inconciliabilità con le regole di bilancio. Penserete che se la programmazione non ha funzionato, queste opere slitteranno al 2012. Sbagliato. Come niente fosse, a soli 7 mesi dalla stesura del vecchio Piano, la Giunta a Ottobre ne ha approvato una versione rivista. Quanto rivista? Giudicate voi. Le priorità delle priorità adesso risultano: una rotatoria in via Pisana (si noti bene, una strada provinciale), l'abbattimento delle barriere architettoniche per accedere al Parco Fiumi, una fontanella a Saline, il primo lotto di un nuovo Museo dell'Alabastro. Si può apprezzare la perfetta incoerenza con la precedente versione del Piano dalla quale non eredita neppure un progetto. Non perché siano stati realizzati. Semplicemente perché sono stati tutti cancellati. Un tale disastro in termini di programmazione si commenta da solo. Chi possiede un briciolo di esperienza amministrativa, nel settore pubblico o anche privato, a questo punto avrà perfettamente chiaro quanto può costarci trascinare ancora avanti una gestione simile. Impietosamente potrei aggiungere che, in questa prima metà del mandato, lo stesso assessorato alle Opere Pubbliche non ha prodotto un solo progetto degno di intercettare un qualsivoglia finanziamento. Il conto lo pagheremo nei prossimi anni con la desolante assenza di cantieri attivi.  

Fabio Bernardini, Progetto Originario