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sabato 15 novembre 2014

ZTL : eroismo estremo



Ciò che si nota di più stando ad aspettare i bambini alle 13 fuori dalla scuola di S.Lino è l’ininterotta fila di macchine che segue e precede gli scuolabus. Auto che si insinua tra un bambino e l’altro, tra un genitore e l’altro, mentre ognuno tenta di evitare che i propri piedi vadano sotto una ruota o che un gomito sbatta contro gli specchietti. Per non parlare delle macchine ferme in una zona in cui dovrebbe valere il divieto di sosta e di fermata. Tutto ciò ad un’ora in cui la ZTL ufficialmente è chiusa!
Quello che ci piacerebbe sapere è il numero esatto di auto autorizzate a transitare dentro la ZTL, quando le telecamere sono in funzione, perché all’apparenza sembra che tutti, indistintamente, gli abitanti di Volterra, abbiano il permesso. Basta andare in vicini centri storici come San Gimignano, Fiesole o Siena (assai più ampia di Volterra!) per percepire, invece, cosa sia una vera ZTL. In una vera ZTL , sembrerà una cosa assurda, ma non transitano decine di auto a tutte le ore, e nelle ore di chiusura i pedoni, cittadini e turisti, sono liberi di lasciare la mano ai loro bambini senza temere che vengano investiti.
Per non cadere nel solito pessimismo, avremmo pensato a ben due proposte in positivo da avanzare all’Amministrazione della nostra città: 1) calcolare quante volte le auto che hanno il permesso entrano nel centro storico e premiare con una coppa di metallo prezioso, una medaglia al valore, una pergamena vergata d’oro chi entra per meno volte in un anno solare. Avere il permesso e limitare le proprie entrate sarebbe grande segno di coraggio, di prestanza fisica (poiché mostrerebbe che si può persino attraversare l’intero centro storico di Volterra a piedi senza morire di fatica), di rispetto per i pedoni (questa specie in via di estinzione). Non transitare davanti alla scuola nell’ora in cui escono i bambini sarebbe, poi, grande segno di civiltà e di rispetto per l’altrui sicurezza. Insomma, un premio ci vorrebbe, sarebbe davvero meritato.

2) La seconda proposta prende spunto da un’iniziativa che hanno avuto a Stoccolma per invogliare i pedoni a fare le scale, anziché prendere sempre e in ogni occasione, le scale mobili: si potrebbero trasformare le scale di Docciola in tasti di un immenso pianoforte e divertire così i passanti, facendo loro comporre, un gradino alla volta, una melodia musicale. Chissà che la magia della musica non possa costituire la molla per muovere le gambe e lasciare una volta tanto la macchina in garage.

Irene Nesi, Progetto per Volterra



venerdì 21 giugno 2013

Candid camere

L'istallazione delle telecamere sulle porte medioevali per il controllo del traffico in entrata e in uscita dal centro storico è stata fin dall'inizio di questa amministrazione il chiodo fisso di Buselli. Senza questi dispositivi non sembra possibile governare il rispetto dell'orario del traffico nel perimetro della ztl, tanto che anche in un periodo di scarse disponibilità economiche i duecentomila euro per l'acquisto delle telecamere sono stati trovati, perché questa in Comune è stata ritenuta la priorità delle priorità. Scelta discutibile, si potrà dire, ma sicuramente legittima. E' strano però che queste telecamere siano state acquistate e installate quasi un anno fa, ma continuino a restare inefficaci. L'annuncio del sicuro arrivo dei varchi elettronici fu diramato ai giornali ovviamente dal sindaco già nel gennaio 2011, indicando come tempi di realizzazione quello stesso anno. In realtà ci volle un anno di più, ma alla fine del 2012 le telecamere erano al loro posto. Infatti, il vicesindaco Fedeli, responsabile della mobilità, nel novembre del 2012 in una riunione dette notizia della loro attivazione nonché del loro imminente varo, appena terminata una sperimentazione di 40 giorni. Di fatto è trascorso quasi un anno, ma i varchi elettronici non sono ancora entrati in servizio effettivo. Siamo dunque in presenza di una “sperimentazione” ben strana, dilatata oltre tutte le previsioni e per giunta in assenza di spiegazioni, tanto che tra gli addetti al settore molte ipotesi stanno prendendo corpo. Secondo la più insistente tra queste ipotesi le telecamere acquistate non sarebbero in grado di funzionare, perché software (i programmi) e hardware (i macchinari) sarebbero stati acquistati separatamente da ditte diverse, senza preoccuparsi della loro compatibilità. Dopo l'assemblaggio delle apparecchiature sarebbero, quindi, saltate fuori un sacco di difficoltà nell'integrare le diverse componenti, tanto che ancora adesso, dopo mesi di messa a punto, il meccanismo non funziona. Se così fosse, sarebbe come aver comprato la roulotte per andare in vacanza e un motorino da 50cc per trainarla. In effetti, l'amministrazione non avrebbe provveduto all'acquisto dei varchi elettronici in forma di un pacchetto completo “chiavi in mano”, ma avrebbe spezzettato l'acquisto rivolgendosi contemporaneamente a diversi soggetti per componenti distinte: la ditta Open Software di Mirano (Ve) e la ditta AB Telematica di Pontedera. Non abbiamo conferme certe ma questa voce, ormai insistente, troverebbe riscontro nei tardivi acquisti di ulteriori “aggiornamenti di sistema”, decisi una prima volta a marzo poi ancora ad aprile dal dirigente del settore (determine 176/2013 e 286/2013) per le spese ulteriori di 1.856€ e 1.210€ rispettivamente. Nonostante gli aggiornamenti, però, il sistema non sembra ancora funzionare.
Dopo tanto tempo di inspiegabile attesa, in presenza di disparate ipotesi francamente preoccupanti, ci corre l'obbligo di chiedere direttamente all'amministrazione la ragione per la quale i varchi elettronici, costati al Comune la bella cifra di 200.000 euro, non siano ancora efficaci. Sappiamo che, a questo punto, anche molti cittadini sono curiosi di sapere che fine abbiano fatto le tanto decantate telecamere piazzate da oltre 240 giorni alle porte della città. Lo chiediamo dalle pagine di questo settimanale visto che è questo, notoriamente, lo strumento di comunicazione preferito dall'amministrazione. Speranzosi di ricevere, almeno per una volta, una qualche risposta.

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