Ciò
che si nota di più stando ad aspettare i bambini alle 13 fuori dalla
scuola di S.Lino è l’ininterotta fila di macchine che segue e
precede gli scuolabus. Auto che si insinua tra un bambino e l’altro,
tra un genitore e l’altro, mentre ognuno tenta di evitare che i
propri piedi vadano sotto una ruota o che un gomito sbatta contro gli
specchietti. Per non parlare delle macchine ferme in una zona in cui
dovrebbe valere il divieto di sosta e di fermata. Tutto ciò ad
un’ora in cui la ZTL ufficialmente è chiusa!
Quello
che ci piacerebbe sapere è il numero esatto di auto autorizzate a
transitare dentro la ZTL, quando le telecamere sono in funzione,
perché all’apparenza sembra che tutti, indistintamente, gli
abitanti di Volterra, abbiano il permesso. Basta andare in vicini
centri storici come San Gimignano, Fiesole o Siena (assai più ampia
di Volterra!) per percepire, invece, cosa sia una vera ZTL. In una
vera ZTL , sembrerà una cosa assurda, ma non transitano decine di
auto a tutte le ore, e nelle ore di chiusura i pedoni, cittadini e
turisti, sono liberi di lasciare la mano ai loro bambini senza temere
che vengano investiti.
Per
non cadere nel solito pessimismo, avremmo pensato a ben due proposte
in positivo da avanzare all’Amministrazione della nostra città:
1) calcolare quante volte le auto che hanno il permesso entrano nel
centro storico e premiare con una coppa di metallo prezioso, una
medaglia al valore, una pergamena vergata d’oro chi entra per meno
volte in un anno solare. Avere il permesso e limitare le proprie
entrate sarebbe grande segno di coraggio, di prestanza fisica (poiché
mostrerebbe che si può persino attraversare l’intero centro
storico di Volterra a piedi senza morire di fatica), di rispetto per
i pedoni (questa specie in via di estinzione). Non transitare davanti
alla scuola nell’ora in cui escono i bambini sarebbe, poi, grande
segno di civiltà e di rispetto per l’altrui sicurezza. Insomma, un
premio ci vorrebbe, sarebbe davvero meritato.
2)
La seconda proposta prende spunto da un’iniziativa che hanno avuto
a Stoccolma per invogliare i pedoni a fare le scale, anziché
prendere sempre e in ogni occasione, le scale mobili: si potrebbero
trasformare le scale di Docciola in tasti di un immenso pianoforte e
divertire così i passanti, facendo loro comporre, un gradino alla
volta, una melodia musicale. Chissà che la magia della musica non
possa costituire la molla per muovere le gambe e lasciare una volta
tanto la macchina in garage.
Irene Nesi, Progetto per Volterra
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