lunedì 26 settembre 2011

INVITO AI PRESIDENTI

Facendo proprie le preoccupazioni di alcuni dei dipendenti di due importanti strutture socio-sanitarie cittadine, il Gruppo Consiliare di Progetto Originario ha presentato due mozioni per il prossimo Consiglio del 28 Settembre, con le quali desidera impegnare il Sindaco ad invitare a partecipare ad apposite sedute consiliari da tenersi entro la fine dell'anno i Presidenti di Santa Chiara e Auxilium Vitae.
Nelle intenzioni del nostro Gruppo, queste due distinte sessioni di Consiglio Comunale dovrebbero essere dedicate particolarmente ad approfondire situazione, possibilità e prospettive rispettivamente dell'ASP Santa Chiara e del Centro di Riabilitazione Auxilium Vitae.
Questo perché entrambe le realtà hanno registrato nei bilanci 2010 perdite di esercizio significative (270.000 euro circa il S. Chiara e 548.000 euro circa Auxilium), dunque, considerata la difficile situazione economica generale che attraverso i tagli rischia di ripercuotersi negativamente anche sul settore socio-sanitario, vorremmo che il Consiglio Comunale potesse monitorare attentamente attività pregiate, sicuramente tra le più importanti sul territorio per servizi offerti e le ricadute occupazionali.

Inoltre, sia Santa Chiara che Auxilium Vitae operano in settori particolarmente vitali e delicati, l'assistenza agli anziani e le riabilitazioni, il cui equilibrio in buona parte dipende anche dalla collaborazione attiva con l'Amministrazione Regionale e di riflesso con la AUSL 5, che in caso di necessità potrebbero essere ulteriormente sviluppate grazie ad un'azione coordinata con l'Amministrazione Comunale.
Soprattutto se anticipatamente ben precisata, concordata e il più possibile condivisa. Seppure lo spirito con cui abbiamo intrapreso le iniziative rivolte ai Presidenti di Santa Chiara e Auxilium Vitae è simile, non ignoriamo che le situazioni sono ben distinte, perché diverse sono le due realtà e diversi sono i rapporti istituzionali che le legano al Comune di Volterra.
Infatti, mentre il Santa Chiara è un'Azienda di Servizi alla Persona il cui CdA è per 5/7 nominato dall'Amministrazione Comunale a cui è attribuito per legge l'obbligo di controllo, l'Auxilium Vitae è una Società in cui il Comune, pur essendo socio fondatore, detiene  soltanto una piccola quota di minoranza di azioni.
Mantenere il Centro per le riabilitazioni di Auxilium Vitae in buona salute è comunque prioritario per il Comune di Volterra, al di là della sua partecipazione azionaria, per le importanti ricadute occupazionali (oggi sono circa 180 dipendenti) e per le sinergie che il Centro ha sviluppato con l'Ospedale cittadino. L'invito ai Presidenti, quindi, intende essere un atto di premura verso due preziose realtà che contribuiscono al benessere della comunità, inteso a meglio comprendere le difficoltà che incontrano e ad offrire vicinanza e collaborazione attiva in questo difficile periodo di crisi economica.   



Progetto Originario

Guardando oltre.

E’ evidente che la recente manovra economica approvata dal Parlamento comporterà ancora tagli pesanti ai servizi e ai trasferimenti agli enti locali. Tagli preannunciati ed in parte già attuati negli scorsi anni ma che, testo della manovra alla mano, mi pare siano nulla rispetto ciò che ci attenderà ben presto. Il Comune di Volterra non ha grosse entrate e la parte del gigante è sempre stata fatta dai trasferimenti statali, dalle tasse, dalle tariffe e soprattutto dagli oneri di urbanizzazione, quest’ultimi assai diminuiti per la paralisi dell’edilizia che la città sta vivendo. Se, come appare ormai scontato, avremo un’ulteriore e significativa contrazione dei trasferimenti statali, è veramente giunto il momento delle scelte importanti. Scelte riguardati i punti cruciali del bilancio comunale: indirizzare correttamente gli investimenti (i pochi possibili) e ridurre la spesa corrente. La politica della Giunta Buselli per l’anno 2011 a copertura delle minori entrate è stata quella di aumentare le tasse (tarsu) e le tariffe (parcheggi, biglietti dei musei, tariffe dei servizi scolastici ed altro), oltre a vendere il patrimonio immobiliare del Comune (dopo palazzo Matteucci è stata la volta di  posti-auto, appezzamenti di terreno ed altri immobili). Sul fronte delle uscite è stato considerato prioritario spendere i soldi pubblici per la realizzazione di opere di carattere decorativo, quali la  pensilina,  i lampioni sul piazzale dei Ponti e la piscina all’aperto. Ad oggi il piano annuale delle opere pubbliche resta al nastro di partenza: zero risultati conseguiti. Sul fronte della uscite, nel capitolo spesa corrente, nessuna significativa economia, se non quella raggiunta nel settore ambiente. L’apertura alla concorrenza degli affidamenti sulla raccolta differenziata  (fortemente voluta a suo tempo dall’ex Assessore Bernardini e  perseguita tenacemente dal dirigente Bianchi) ha difatti procurato un risparmio di spesa che in appena 7 mesi si aggira intorno a € 100.000,00. Una boccata di ossigeno insufficiente in un mare di tagli. In questo contesto è in arrivo una nuova ondata di sacrifici imposti dal governo per il 2012, a cui l’amministrazione sta rispondendo a mio avviso con mosse sbagliate. Per prima, ha votato per rimanere fuori dall’Unione dei Comuni, nonostante la gestione associata dei servizi sia tesa per natura al contenimento della spesa e nonostante le Unioni siano tra le poche iniziative finanziate dalla Regione. Non è vero quanto insinuato a più riprese dagli amministratori di Volterra, cioè che il peso degli stipendi dei dipendenti della Comunità Montana graverebbe sul nostro Comune. Come è già accaduto per i dipendenti dell’ex Salina di Stato, con i dipendenti degli enti dismessi arrivano anche le risorse per i loro costi. Senza contare che imparare a fare squadra con le realtà che ci circondano attraverso l’Unione rafforzerebbe l’insieme, dando un peso contrattuale diverso alla zona. Invece si vuol andare avanti da soli, a capo basso. La ragione? Un ben strano “amore per Volterra”, lo slogan adatto ad ogni evenienza. Peccato che non si possa iscriverlo a bilancio. Come seconda mossa si sta tentando di addossare ai cittadini alcuni costi sino ad oggi sostenuti in toto dal Comune, quali ad esempio il mantenimento di strade da sempre comunali che si intendono declassare a consorziate, per ripartire i costi tra il Comune e i frontisti. Mi aspetto altre azioni dello stesso segno, accompagnate dal solito aumento capillare di tasse e tariffe, nonché da ulteriori dismissioni del patrimonio comunale. Una politica che non ne vuol sapere di razionalizzare i servizi, di aumentare la concorrenza negli affidamenti, di investire in opere pubbliche che generano risparmio (non era casuale se si chiedeva che si mettessero i pannelli solari sul tetto della piscina comunale!). Insomma la politica di quello che, mentre sta per essere travolto da un camion, si guarda la punta delle scarpe.

Sonia Guarneri, Progetto Originario

Cosa non funziona in Puretta

Non possiamo dare torto al WWF Val di Cecina quando esprime “perplessità e preoccupazione” nei confronti del progetto di invaso a Puretta. E' chiaro che un progetto che va ad inserirsi in un'area così pregiata come quella del Masso delle Fanciulle e del Masso agli Specchi debba essere ben ponderato. Non vanno poi sottovalutate le connessioni tra l'opera e l'attività mineraria di Solvay in Alta Val di Cecina, come ha rimarcato Medicina Democratica. In effetti sarebbe saggio mantenere  una netta distinzione tra i diversi usi dell'acqua, perché sarebbe inconcepibile se la Regione sdoganasse l'avvio del definitivo sfruttamento da parte di Solvay delle concessioni minerarie degli ex Monopoli di Stato con l'approvazione del progetto Puretta. Il lago infatti resta di là da venire, visto che il suo completamento richiederà circa 6 anni stando alle previsioni progettuali, che in realtà si dilatano sempre a dismisura in corso d'opera. Come abbiamo già affermato in precedenti interventi,  molti sono gli aspetti di questo progetto che non convincono del tutto. L'Amministrazione Comunale di Volterra, quando ancora la componente di Progetto Originario ne faceva parte, in sede di osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale dette voce a molte preoccupazioni e a qualche legittima richiesta. Infatti, le Osservazioni al progetto inoltrate all'Ufficio VIA nel luglio 2009 segnalavano: “Appare deficitaria decisamente scarna la rassegna delle ipotesi alternative. In particolare lo studio appare carente di una equilibrata analisi costi/benefici in ordine alle numerose ipotesi di invasi artificiali elaborate per la Val di Cecina”. Le stesse Osservazioni di seguito ammonivano: “Non risulta sufficientemente analizzata la problematica dello stato di fatto delle reti di adduzione dalla Centrale di Puretta verso le zone di Pomarance e Volterra, che risultano sottodimensionate...”.  E ancora: “Non risulta pressoché valutato l'impatto che l'opera avrà durante gli anni di realizzazione sul flusso turistico-ricreativo della zona. Visto il particolare pregio nonché lo speciale attaccamento delle popolazioni locali per la zona di Masso agli Specchi”. A queste osservazioni così come a molte altre richieste, nel corso della Valutazione di Impatto Ambientale, sono state fornite risposte liquidatorie, completamente estranee allo spirito di dialogo  e mediazione che dovrebbe ispirare una corretta procedura di VIA. Tuttavia, se il progetto nel suo impianto appare discutibile, il colmo verrebbe  raggiunto se il materiale inerte risultante dallo scavo andasse a beneficio di soggetti privati, escludendo del tutto le Pubbliche Amministrazioni. Questo materiale, che sul mercato oggi ha un valore molto rilevante, avrebbe potuto contribuire in modo decisivo a portare a termine alcuni interventi pubblici necessari all'Amministrazione di Volterra. Come ad esempio la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità minore, lasciata da molti anni in condizioni di abbandono. Sotto questo aspetto è sembrato autolesionistico il recente comportamento del Comune di Volterra che, da un certo punto in avanti, ha cessato di sostenere i propri diritti nelle sedi ufficiali. Nell'ultima conferenza dei servizi tenutasi in Regione il 29 luglio scorso, infatti,   i rappresentanti del Comune presenti avrebbero completamente evitato di entrare nel merito della questione delle ghiaie, rinunciando alle proprie prerogative. D'altra parte sembra anche piuttosto azzardata l'ipotesi che queste possano essere vendute a privati, come ha sostenuto qualcuno recentemente. Di sicuro nessuno finora ha risposto al principale quesito: come la mettiamo con quanto previsto dalla legge regionale, il Testo Unico sulle Cave e Torbiere? All'art. 35, la legge prevede che “nei corsi d'acqua e nel demanio fluviale e lacuale regionali l'estrazione di materiali inerti è consentita esclusivamente per interventi pubblici”. Ne abbiamo viste tante, ma se venisse rovesciato completamente il dettato della legge l'azzardo risulterebbe ingiustificabile agli occhi di tutti.

Progetto Originario-Commissione Ambiente