venerdì 7 dicembre 2012

In Panda è meglio

Dopo un mese di attesa, ha avuto infine risposta l'interrogazione della consigliera Guarneri sulla trasferta domenicale dell'assessore Moschi a Castelfiorentino. I quesiti si sviluppavano in tre punti per capire se quella missione domenicale avesse effettivamente scopi istituzionali o se si trattasse di uso ingiustificato di un'auto comunale (naturalmente a spese dell'amministrazione).
Al primo punto veniva chiesto al sindaco se l'uso dell'auto fosse stato autorizzato e da chi. La risposta equivale ad un'autocertificazione di Moschi: “L'assessore Paolo Moschi mi riferisce di aver avuto la necessità di partire di domenica, quando gli uffici comunali sono chiusi. Pertanto ha contattato per le vie brevi il responsabile del settore n. 4 e ha chiesto di utilizzare un mezzo le cui chiavi erano nelle disponibilità del settore medesimo”. Specifichiamo che l'autorizzazione avrebbe dovuto concederla direttamente il sindaco che invece sembra caduto dal pero. Vale poi sottolineare che l'espressione “per le vie brevi” significa che l'autorizzazione è stata chiesta e concessa informalmente, ovvero non c'è nulla di scritto che attesti questo passaggio. Figuriamoci!
Al secondo punto veniva richiesto se la missione avesse un preciso ambito istituzionale, ed anche in questo caso il sindaco si contenta di girarci la solita ”autocertificazione” dell'assessore. Infatti Buselli scrive: “L'assessore Moschi garantisce l'utilizzo del mezzo comunale per scopi esclusivamente istituzionali”. Quali fossero detti scopi evidentemente non sente di doverlo riferire, dunque per ora resta un rebus avvolto in un alone di mistero.
La terza parte del quesito domandava la documentazione specifica che attestasse le ragioni che giustificassero l'impiego dell'auto da parte di Moschi quella domenica, nonché la documentazione relativa alla sua presenza quel giorno in una sede istituzionale compatibile con tale itinerario. A questo punto i lettori non saranno meravigliati di ritrovare nella risposta del sindaco l'ennesima, banalissima autocertificazione di Moschi: “L'assessore dichiara di aver partecipato ad un incontro con un amministratore del Comune di Montaione”. Evidentemente il sindaco non è assolutamente in grado di controllare cosa faccia il suo assessore per il Comune, se si eccettuano le dichiarazioni autoreferenziali di quest'ultimo. La risposta però dimentica di riferire chi sia questo famigerato amministratore di Montaione e quali affari lo leghino alla nostra città. Poi il sindaco prosegue: “Non si confonda, peraltro, l'impegno politico con la missione: quest'ultima è da intendersi quale momento di esecuzione di un mandato specifico, il primo è attività extra ordinem, fondamentale per la elaborazione della Politica e tuttavia estranea alla formalità della missione istituzionale”. Appunto. Proprio perché non confondiamo la sfera della politica e quella istituzionale, siamo ben convinti che i viaggi legati all'attività politica dell'assessore Moschi dovrebbero farsi con un'auto privata e a sue spese. Una cosa sono le attività collegate al Comune, finalizzate al beneficio dell'ente, mentre altra cosa - del tutto diversa - sono le attività collegate alla lista civica o all'Udc (partito di appartenenza di Moschi). Queste ultime non debbono essere finanziate con i soldi del Comune e qualora lo fossero si tratterebbe di un atto illegittimo. Tra l'altro, in questo caso pare proprio trattarsi di un'attività politica dai contorni oscuri, i cui scopi e attori nella risposta del sindaco restano assolutamente indecifrabili. Ma quando a pagare sono le casse del Comune la riservatezza non è ammissibile. A meno che non sussistano ragioni eccezionali per cui la legge consente al sindaco di apporre il vincolo del segreto, ma si tratta di casi rarissimi come un'emergenza sanitaria o di protezione civile, fermo restando l'obbligo di motivare il provvedimento. D'altra parte se quella domenica di maggio, a Castelfiorentino, si fosse tenuto un vertice segreto per scongiurare il focolaio di una pericolosa epidemia, avremmo dovuto inviare l'assessore alla sanità o magari il sindaco stesso. Moschi, per quanto ne sappiamo, dovrebbe occuparsi di opere pubbliche. A meno che non fosse in giro con la Panda del Comune per ragioni diplomatiche strettamente riservate. Magari doveva andare a prendere la nipote di Mubarak in incognito.


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