venerdì 3 aprile 2015

LA RESA DEI CONTI

L'andamento dell'aliquota Irpef nel Comune di Volterra in 6 anni
L’utilizzo dissennato delle risorse pubbliche, gli sprechi e i tagli del governo Renzi ai comuni hanno presentato il loro prevedibile conto. L’amministrazione Buselli, non sapendo più come chiudere il bilancio e avendo evitato per 5 anni qualsiasi misura di taglio agli sprechi, ha deciso di percorrere la solita, vecchia strada: l’aumento a dismisura delle tasse e delle tariffe.
Per l’anno 2015 è stato, dunque, deciso l’aumento fino al 178% dell’addizionale Irpef (per un gettito complessivo che passerà dai 480.000 euro del 2014 a 1.150.00 euro di quest'anno), l’aumento del 9% della Tassa sui rifiuti ed il raddoppio delle tariffe dei parcheggi cittadini, ponendo inoltre a pagamento aree di sosta fino a questo momento libere e a disposizione dei residenti (Gioconovo).
Qualcuno ricorderà che la discussione sull’allegra gestione delle risorse comunali e sugli sprechi fu il tema ricorrente della nostra lista in campagna elettorale, pur se abbastanza snobbata dalla maggioranza dell'opinione pubblica, attratta dalle promesse mirabolanti di improbabili investimenti in faraoniche opere pubbliche che avrebbero dato “lustro e slancio“ alla nostra nobile città. Ora, però, i nodi sono venuti al pettine. Gli investimenti non si possono fare, mentre è “indispensabile” aumentare le tasse per coprire i costi ordinari di gestione della macchina comunale.
Un'amministrazione mediocre, di fronte a queste situazioni, percorre tradizionalmente due vie: l’aumento delle tasse oppure il taglio dei servizi. Volterra non ha fatto eccezione.
Eppure ci sarebbe una terza via, quella che proponemmo in campagna elettorale: abbattere progressivamente la spesa corrente e fuori controllo del Comune (12 milioni di euro su un totale di 15), investendo in maniera massiccia in opere che restituiscano risparmi duraturi e stabili come la riqualificazione energetica degli edifici pubblici o la raccolta differenziata, interventi finanziabili con i fondi europei sulle Smart City (le c.d. Città Intelligenti) disponibili fino al 2019. Ci credette l'undici per cento della popolazione, mentre la restante parte fece spallucce. Evidentemente molti dispongono di abbondanti risorse per finanziare questi e i prossimi inevitabili aumenti delle tasse locali.
Noi continuiamo a credere che sarebbe il caso di abbandonare la strada percorsa da almeno 15 anni ad oggi, che umilia i servizi pubblici e aggrava la difficoltà delle famiglie meno abbienti per ricercare soluzioni finalmente razionali ed intelligenti. Certo, occorrerebbe fare a meno dei ripetuti slogan infantili che promettono la luna ai polli, per passare ad un approccio decisamente più serio nell’affrontare i problemi ormai cronici della nostra cittadina.


Progetto per Volterra

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