sabato 29 giugno 2013

Puretta, un buco nell'acqua

La località Masso agli Specchi
Martedì 25 giugno in Casa Torre Toscano, sono stati illustrati i risultati dello studio sull'area di Puretta condotto dai ricercatori Molli e Cerrina del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Le indagini hanno messo in luce alcune grossolane sviste negli elaborati del progetto per il lago voluto da Asa e nuove preoccupanti fragilità del sito prescelto, ignorate sia dai tecnici incaricati della redazione del progetto sia dalle amministrazioni. Senza voler entrare in questa sede nel merito della perizia predisposta dai due ricercatori, ci limitiamo a segnalare che i risultati mettono seriamente in discussione le ragioni della scelta di un sito delicato (posto a ridosso di Masso agli Specchi) e caratterizzato da elementi di vulnerabilità geologica. Sulla fondatezza degli argomenti messi sul tavolo dai professori del CNR possiamo solo riferire che lo studio è ben argomentato e che tecnici di Asa e della Regione invitati alla presentazione e presenti in sala hanno evitato di controbattere su tutti i punti toccati. Al termine dell'incontro il sindaco Buselli ha dichiarato che si sarebbe rivolto immediatamente alla Regione perché – testualmente - “le incongruenze emerse, se confermate, invalidano il progetto Puretta”.
Vorremmo potergli credere. Stando così le cose, non possiamo che rilanciare la proposta avanzata al sindaco pubblicamente da Bernardini già la mattina del 25 giugno in Casa Torre Toscano, specificandone meglio i contorni. Dato che l'amministrazione comunale ha ormai approvato Puretta per quanto riguarda la VIA e per quanto riguarda il progetto in sede tecnica, l'unico passaggio istituzionale in cui può ancora concretamente intervenire è in sede di Variante al Regolamento Urbanistico. La proposta che avanziamo all'amministrazione è di presentare in questa fase una auto osservazione alla Variante che cancelli cautelativamente la previsione del cavo di Puretta in seguito alle nuove evidenze messe in luce dal CNR. Del resto, l'alternativa a breve termine per quanto riguarda il bisogno d'acqua ormai esiste ed è sicuramente vantaggiosa. Già il direttore di ASA Caturegli, nei mesi scorsi, affrontò l'argomento parlando in un incontro con le istituzioni dell'Alta Val di Cecina di raddoppio dell'acquedotto di Ponteginori. Il progetto prevede di prelevare acqua dal subalveo del torrente Trossa, portandola a Volterra con una nuova linea d'acquedotto proveniente da Ponteginori. L'opera costerebbe circa 4 milioni di euro (stima di Asa), un terzo del costo preventivato di Puretta. Porterebbe molta più acqua di quanta ne arrivi oggi a Volterra (40 litri/sec contro 24 l/sec) e di migliore qualità. Se aggiungiamo anche il vantaggio dei tempi di realizzazione, sicuramente più brevi dei 7 anni previsti per scavare il lago, non si capisce per quale motivo ci dovremmo intestardire col cavo di Puretta: un progetto nato già con forti limiti, divenuti col tempo decisamente imbarazzanti. Dunque quale ragione logica impedisce alle amministrazioni di risparmiare 8 milioni di euro in un periodo di scarse risorse come l'attuale, realizzando in tempi molto più rapidi un progetto migliore per quantità e qualità dell'acqua? Esortiamo, quindi, il sindaco Buselli ad agire entro il perimetro delle sue concrete prerogative, non limitandosi a lanciare appelli alla Regione.
Cancellata Puretta, non vi sarebbero più ostacoli per rimettersi ad un tavolo con Regione e Solvay per ragionare delle concessioni minerarie ex ETI. Non per bloccare l'estrazione del sale, ipotesi che non insegue nessuno, ma per rivedere l'incidenza complessiva dei prelievi delle risorse naturali e predisporre misure di mitigazione degli impatti che siano al passo con i tempi.
Progetto Originario, Commissione Ambiente



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