La località Masso agli Specchi |
Martedì
25 giugno in Casa Torre Toscano, sono stati illustrati i risultati
dello studio sull'area di Puretta condotto dai ricercatori Molli e
Cerrina del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Le indagini
hanno messo in luce alcune grossolane sviste negli elaborati del
progetto per il lago voluto da Asa e nuove preoccupanti fragilità
del sito prescelto, ignorate sia dai tecnici incaricati della
redazione del progetto sia dalle amministrazioni. Senza voler entrare
in questa sede nel merito della perizia predisposta dai due
ricercatori, ci limitiamo a segnalare che i risultati mettono
seriamente in discussione le ragioni della scelta di un sito delicato
(posto a ridosso di Masso agli Specchi) e caratterizzato da elementi
di vulnerabilità geologica. Sulla fondatezza degli argomenti messi
sul tavolo dai professori del CNR possiamo solo riferire che lo
studio è ben argomentato e che tecnici di Asa e della Regione
invitati alla presentazione e presenti in sala hanno evitato di
controbattere su tutti i punti toccati. Al termine dell'incontro il
sindaco Buselli ha dichiarato che si sarebbe rivolto immediatamente
alla Regione perché – testualmente - “le incongruenze emerse, se
confermate, invalidano il progetto Puretta”.
Vorremmo
potergli credere. Stando così le cose, non possiamo che rilanciare
la proposta avanzata al sindaco pubblicamente da Bernardini già la
mattina del 25 giugno in Casa Torre Toscano, specificandone meglio i
contorni. Dato che l'amministrazione comunale ha ormai approvato
Puretta per quanto riguarda la VIA e per quanto riguarda il progetto
in sede tecnica, l'unico passaggio istituzionale in cui può ancora
concretamente intervenire è in sede di Variante al Regolamento
Urbanistico. La proposta che avanziamo all'amministrazione è di
presentare in questa fase una auto osservazione alla Variante che
cancelli cautelativamente la previsione del cavo di Puretta in
seguito alle nuove evidenze messe in luce dal CNR. Del resto,
l'alternativa a breve termine per quanto riguarda il bisogno d'acqua
ormai esiste ed è sicuramente vantaggiosa. Già il direttore di ASA
Caturegli, nei mesi scorsi, affrontò l'argomento parlando in un
incontro con le istituzioni dell'Alta Val di Cecina di raddoppio
dell'acquedotto di Ponteginori. Il progetto prevede di prelevare
acqua dal subalveo del torrente Trossa, portandola a Volterra con una
nuova linea d'acquedotto proveniente da Ponteginori. L'opera
costerebbe circa 4 milioni di euro (stima di Asa), un terzo del costo
preventivato di Puretta. Porterebbe molta più acqua di quanta ne
arrivi oggi a Volterra (40 litri/sec contro 24 l/sec) e di migliore
qualità. Se aggiungiamo anche il vantaggio dei tempi di
realizzazione, sicuramente più brevi dei 7 anni previsti per scavare
il lago, non si capisce per quale motivo ci dovremmo intestardire col
cavo di Puretta: un progetto nato già con forti limiti, divenuti col
tempo decisamente imbarazzanti. Dunque quale ragione logica impedisce
alle amministrazioni di risparmiare 8 milioni di euro in un periodo
di scarse risorse come l'attuale, realizzando in tempi molto più
rapidi un progetto migliore per quantità e qualità dell'acqua?
Esortiamo, quindi, il sindaco Buselli ad agire entro il perimetro
delle sue concrete prerogative, non limitandosi a lanciare appelli
alla Regione.
Cancellata
Puretta, non vi sarebbero più ostacoli per rimettersi ad un tavolo
con Regione e Solvay per ragionare delle concessioni minerarie ex
ETI. Non per bloccare l'estrazione del sale, ipotesi che non insegue
nessuno, ma per rivedere l'incidenza complessiva dei prelievi delle
risorse naturali e predisporre misure di mitigazione degli impatti
che siano al passo con i tempi.
Progetto Originario, Commissione
Ambiente
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