venerdì 21 giugno 2013

S. Chiara: sbarrata la strada per l'OPG

Da sei mesi la discussione sul futuro della Asp S. Chiara è stata catalizzata dal cosiddetto progetto OPG di Montelupo. Il sindaco Buselli e il presidente Bacci, già all'inizio dell'anno, ci spiegarono che la sola possibilità concreta di salvezza economica per l'azienda consisteva in una parziale riconversione in ospedale psichiatrico giudiziario (OPG). L'occasione era offerta dalla prevista chiusura dell'OPG di Montelupo, che costringerà dal prossimo anno la Regione a spostare quei pazienti in altre strutture. Purtroppo la “candidatura” del S. Chiara non è stata accettata; la Regione ha preferito la destinazione di Aulla come unico riferimento per l'Area Vasta Nord Ovest. Dunque questa partita è chiusa. 
Questo è ciò che abbiamo appreso dalla risposta scritta pervenuta all'interrogazione che presentammo in aprile congiuntamente agli altri due gruppi di minoranza presenti in Consiglio. La circostanza è assolutamente preoccupante, visto che l'attivazione di una sezione dedicata all'OPG era stata indicata da Bacci come unica soluzione possibile ai problemi economici del S. Chiara. Tanto che, almeno sulle colonne dei giornali, aveva paventato le sue dimissioni assieme a quelle del consiglio di amministrazione nel caso in cui il progetto non fosse andato in porto. Va ricordata, infatti, la difficile situazione debitoria in cui si trova la Asp S. Chiara e il recente parere negativo espresso dal collegio dei sindaci revisori sul bilancio previsionale del prossimo triennio, dove si preconizza per l'anno 2013 una perdita d'esercizio di euro 562.895. Per inciso una situazione complessa che viene ulteriormente aggravata dal taglio dei ricoveri in convenzione deciso dalla Asl 5. Nella risposta alla nostra interpellanza si insiste anche su questo punto, lamentando una sforbiciata di ben 13 posti letto. Anzi, a detta del sindaco Buselli, nessuna altra ASP in Toscana ha subito il taglio dei ricoveri in convenzione nel 2013. Questo è un aspetto che merita di essere approfondito, perché vogliamo capire fino in fondo il ruolo che sta giocando la direzione della Asl 5 nel sostegno agli anziani, non soltanto qui a Volterra ma anche nel resto del territorio provinciale. Se pratica una politica coerente ed equa, oppure opera arbitrariamente piuttosto che seguendo strani criteri. L'interpellanza è servita se non altro a precisare meglio le parole rilasciate da Bacci ai giornali, quando a proposito del progetto Ospedale Psichiatrico Giudiziario dichiarò che la “ristrutturazione non peserà sulle casse dell'azienda ma troverà copertura attraverso una serie di fondi pubblici già stanziati”. Il riferimento era ai fondi relativi al decreto Balduzzi per il superamento degli OPG, che però non arriveranno qui a Volterra, come è stato alla fine chiarito dalla Regione. Dunque la situazione economica dell'azienda resta pesante e le vie di uscita indicate fino a ieri sembrano chiuse. In questo quadro, abbiamo sentito che il direttore della Asl 5, Damone, durante un recente dibattito pubblico, avrebbe buttato sul tavolo una proposta-effetto sull'ipotesi di una ASP S. Chiara gestita direttamente dalla Asl 5. Vogliamo vederci chiaro. La casa di riposo volterrana offre ancora buoni servizi, ma economicamente naviga da tempo in cattive acque. Non sappiamo quanto tempo potrà resistere, quindi non è proprio il caso di scherzare. Nessuno crede al “Piano di rilancio”, approvato lo scorso anno da Buselli in Consiglio Comunale, che prevede una privatizzazione al ribasso, senza prospettive. Non ci credono evidentemente neppure il presidente Bacci ed il cda del S. Chiara, se subito dopo si attaccano al progetto OPG ritenendolo l'ultima spiaggia. Dunque ogni altra soluzione va presa in considerazione. Purché si tratti di una proposta seria. Per esserlo deve partire dal mettere nero su bianco i principali termini del problema.
Progetto Originario




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