Negli
ultimi due anni ci siamo impegnati a portare almeno una proposta
concreta per ogni seduta del Consiglio Comunale. La maggioranza le ha
rigettate quasi tutte. Una delle pochissime nostre proposte fatta
propria dall'amministrazione comunale in carica è stata quella
relativa al canone concordato che, ribadiamo, dovrebbe istituire
nella nostra zona una sorta di equo canone di cui potranno
beneficiare gli inquilini ma per certi versi anche i proprietari di
seconde case. Purtroppo, è stato
sbagliato il modo in cui l'amministrazione, almeno fino ad oggi, ha
concretamente portato avanti l'iniziativa. Nel Consiglio Comunale del
16 aprile scorso, l'Amministrazione Buselli ha istituito un'aliquota
IMU agevolata per le seconde case affittate a canone concordato così
come chiedevamo, ma temiamo proprio che abbia sbagliato misura.
Infatti, per invogliare i proprietari ad aderire ad un accordo sul
canone concordato, il Comune dovrebbe offrire un'agevolazione
tangibile. L'aliquota proposta dalla maggioranza e approvata in
Consiglio per gli immobili affittati a canone concordato è dello
0,76% contro l'aliquota dello 0,89% per le case affittate a prezzi di
mercato. Sull'immediato sostenemmo che l'agevolazione era troppo
esigua perché i proprietari fossero allettati ad aderire. Oggi, dopo
aver verificato le scelte compiute con successo da altri Comuni, ne
siamo ancor più convinti. Facciamo qualche esempio guardandoci
intorno. Il Comune di Collesalvetti ha istituito un'aliquota
agevolata per le seconde case che aderiscono al canone concordato
dello 0,57%, contro l'1,06% per le altre. Un abbattimento quasi della
metà. Il Comune di Pisa l'anno scorso ha fissato un'aliquota
agevolata per gli immobili concessi a canone concordato dello 0,4%
contro lo 0,82% delle altre case affittate. Il risparmio è più
della metà. Il Comune di Capannori, noto per aver preso molte
decisioni virtuose in questi ultimi anni, ha istituito l'aliquota
agevolata dello 0,4% per il canone concordato, contro lo 0,76% delle
altre. In tutti questi casi il risparmio dei proprietari sull'IMU è
sensibile e sommato alla certezza di trovare un inquilino induce
molti proprietari ad aderire al canone concordato. Infatti, grazie
anche a queste agevolazioni, l'associazione Soloaffitti ha stimato
che in Toscana ben il 41% dei contratti di affitto è ormai “a
canone concordato”. Qui a Volterra siamo ancora a zero.
Di
questi tempi, una soluzione di questo tipo, ben congegnata, potrebbe
dare respiro a molti inquilini in difficoltà economiche, alleviando
il costo del contratto di affitto del 25-35%. A Volterra ci sono
70-80 famiglie che da molti anni chiedono inutilmente risposte al
Comune sul tema della casa. Ovviamente le case popolari sono poche e
tutte occupate, mentre non si vedono all'orizzonte i nuovi alloggi
comunali. Di fronte ai legittimi bisogni di molte famiglie il Comune
può limitarsi ad allargare le braccia, oppure attivarsi per fare
qualcosa di utile. La nostra proposta è l'unica soluzione poco
costosa e rapida. Dunque perché impantanarla in un meccanismo
destinato a fallire? Per far funzionare l'idea del canone concordato,
in definitiva, non serve molto impegno. Il Comune dovrebbe
sottoscrivere un'intesa con le associazioni dei proprietari e degli
inquilini presenti sul territorio, come previsto dalla legge,
stipulando un accordo condiviso; quindi dovrebbe fissare un'aliquota
IMU agevolata un po' più favorevole. Diciamo qualcosa che stia tra
lo 0,5 e lo 0,4% anziché lo 0,76%. Basta poco per rendere efficace
un provvedimento che in teoria è stato già preso, ma che
attualmente manca delle gambe per funzionare. In vista
dell'approvazione del prossimo bilancio previsionale, ci appelliamo
al buon senso degli attuali amministratori affinché correggano il
tiro nel modo giusto.
Progetto
Originario
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