sabato 14 giugno 2014

La libecciata



Livorno, cantiere sul lungomare
Col risultato del ballottaggio che ha consegnato il Comune di Livorno al candidato 5 Stelle, Filippo Nogarin, subisce un altro duro colpo il tradizionale sistema di potere toscano targato Pd. Livorno non è Volterra, è la terza città della regione. Con i suoi 157.000 abitanti, il porto e una serie di attività produttive molto importanti, anche se messe seriamente alla prova dalla crisi, resta un centro d’importanza vitale negli equilibri della Toscana. Dopo tanti anni di continuità, l’avvicendamento potrebbe risultare salutare, per quanto almeno i primi tempi saranno difficilissimi per la prossima giunta. Anche dalle colline dell’entroterra volterrano non era difficile percepire che la città labronica da molto tempo era amministrata decisamente male. Il nuovo sindaco con tutta probabilità si troverà davanti situazioni disastrose, dove la stratificazione di sprechi, il clientelismo storico, le partite già avviate rischiano di condizionare pesantemente il futuro della città. Non sarà facile far tornare i conti del Comune col guazzabuglio di società in cui è invischiato. Auguri, quindi, al nuovo sindaco, che dovrà fare i salti mortali, armandosi di coraggio, decisione e misura insieme.
Quanto a chi ha perso, va detto che, almeno nelle dichiarazioni, il candidato sindaco del Pd, Marco Ruggeri, non ha accampato scuse. “Mi prendo per intero la responsabilità della sconfitta” ha dichiarato a caldo. Discostandosi almeno nello stile dalla insopportabile costume dei vecchi arnesi della politica, abituati ad accampare scuse o ad appioppare la responsabilità delle sconfitte sempre a qualcun altro.
Per certi versi la rivoluzione politica di Livorno investe anche Volterra. A cominciare dalla comune partecipazione alla elefantiaca, vituperata azienda dell’acqua, Asa. Il programma dei 5 Stelle livornesi punta decisamente a riprendere il percorso verso l’acqua pubblica. Il programma di Nogarin su questo tema non lascia dubbi, citando fin dall’avvio il mai applicato risultato del referendum 2011 che, forse non a caso, vide proprio a Livorno la più estesa partecipazione al voto su base nazionale, con il 68,3% dei suffragi. Dato che il Comune di Livorno detiene una parte cospicua delle azioni di Asa, speriamo che si apra un nuovo capitolo nella gestione del servizio idrico che coinvolga anche la Val di Cecina. Un capitolo nuovo, con politiche opposte a quelle che abbiamo conosciuto negli ultimi 14 anni. Anche se, su questo tema, ci sarà da attendersi l’ostruzionismo scontato del Partito Democratico, dalla Regione in giù, che ha piazzato proprio nelle aziende del servizio idrico alcuni centri nevralgici del proprio potere locale.

Progetto per Volterra.

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