Dopo sei anni di crisi i dati sulla situazione del lavoro nel paese sono ancora in peggioramento: aumenta la
disoccupazione ma parallelamente crescono anche le morti sul lavoro.
I dati record sulla disoccupazione (13,6%) che raggiunge il record
assoluto dal 1977.Si conferma particolarmente catastrofica la situazione per i giovani, per i quali la disoccupazione è arrivata ormai al 46% (http://www.repubblica.it/economia/2014/06/03/news/disoccupazione_primi_3_mesi_2014_a_13_6_top_da_77-87931559/). In pratica un giovane su due nell'Italia di Renzi è disoccupato. Altre notizie drammatiche arrivano dall'Osservatorio indipendente di Bologna sulle
morti sul lavoro, che rivela i dati completi degli incidenti mortali avvenuti nei posti di lavoro nella prima metà del 2014: sono
aumentati addirittura del 13,1% (http://cadutisullavoro.blogspot.it/).
La crescita record dei due dati (disoccupazione e morti sul lavoro) è
solo in apparente contraddizione. In realtà è il risultato
tragicamente logico di politiche di precarizzazione (in televisione la chiamano "flessibilità") che hanno cancellato progressivamente anche l'idea del
diritto al lavoro e dei diritti di chi lavora, promuovendo un mercato
selvaggiamente al ribasso che fa il gioco del grande capitale, delle banche e della finanza.
Progetto per Volterra
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