venerdì 23 maggio 2014

Poggio alle Croci e l'isola che c'è

Graffiti di Nannetti sulla facciata del Ferri (particolare)
Sono circa 7 anni che l'immobiliarista Desaur, per il tramite dei suoi progettisti, detta nuove condizioni sempre più irricevibili alle amministrazioni comunali, senza per altro aver dato segni di credibilità alle promesse che saltuariamente rilancia. Ora apprendiamo dai giornali che l'immobiliarista inglese pretenderebbe anche il trasferimento della stazione ecologica comunale, posta a nord dell'ex polo psichiatrico. Ci sembra l'ennesima richiesta assurda. La stazione ecologica non è certo una discarica, è un'area attrezzata per lo stoccaggio temporaneo della raccolta differenziata su cui negli ultimi anni sono stati investiti molti denari pubblici. Ricordiamo che i lavori di messa a norma della stazione ecologica sono stati ultimati soltanto nel 2013, e sono costati al Comune di Volterra la bella somma di 230.000 euro. A nostro avviso, poi, è profondamente sbagliato indicare il centro di raccolta della differenziata come un luogo “sconveniente”, da tenersi più lontano possibile. Rivela una mentalità molto chiusa, da cui forse deriva l'approccio prepotente verso l'amministrazione comunale che, nelle versioni degli ultimi due quinquenni, ha sempre mostrato scarsa personalità per non dire di peggio. Infatti, finora l'immobiliarista ha potuto dettar legge incontrastato, pur avendo versato soltanto una cauzione per l'eventuale acquisto dei terreni. Fin da subito ha preteso che tutta l'area di Poggio fosse riservata esclusivamente ad un tipo di residenza di lusso, tesa ad impedire di fatto ogni “contaminazione” degli eventuali nuovi residenti con gli autoctoni. Una condizione capestro per un'amministrazione comunale che abbia coscienza del suo ruolo, per molte ragioni. Perché contrassegnata da una volontà di esclusione che certamente non appartiene alla nostra cultura. Perché punta a recidere 11 ettari di tessuto urbano dal resto della città, in spregio ai legami fisici, storici e sociali che questa ha sempre mantenuto col contesto cittadino. E infine perché Poggio alle Croci resta l'unica area adiacente al centro storico in cui costruire è sicuro per l'ottima stabilità geomorfologica che la contraddistingue, al contrario di quanto è stato osservato nelle aree di più recente espansione urbana, per esempio lungo l'affaccio a sud.
Nonostante ciò le ultime due amministrazioni, sia quella targata Pd che quella della lista civica, hanno di fatto disegnato le previsioni urbanistiche dell'area solo e soltanto sulla base dei desiderata del futuro acquirente. Che, incoraggiato dall'inconsistenza degli interlocutori istituzionali, appena ottiene un nuovo risultato parte rilanciando un'ulteriore richiesta. Infatti, dopo aver dettato legge riguardo al tipo di residenza da realizzarsi su Poggio alle Croci, ha chiesto e ottenuto che l'area resti pure chiusa dietro una cancellata, interdetta di fatto anche al passaggio dei volterrani. E ora ecco l'ultima sua trovata sul trasferimento dell'isola ecologica. E' tempo di dire basta una volta per tutte a simili pretese, recuperando il ruolo pubblico (e dignitoso) dell'amministrazione.
Con la nomina annunciata ieri sera da Paterni di Malfetti all'Urbanistica è facile prevedere che a tutti i capricci dell'immobiliarista Desaur, in caso di vittoria del Pd, sarebbe steso un tappeto rosso. Frattanto attendiamo di scoprire quale sarà la reazione degli amici di Rifondazione Comunista, che ricordiamo vibranti d'indignazione per quella che fino a pochissimo tempo fa chiamavano un'operazione di pura speculazione edilizia. Non vorremmo che, dopo le spettacolari frenate su Solvay ed ospedale, l'alleanza col Pd di Paterni (fin dal 2008 sponsor del progetto) avesse spento del tutto i loro ardori anche sulla futura destinazione di Poggio alle Croci.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

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