sabato 3 maggio 2014

La tessera del pane

Sono accadute molte cose a Volterra in questi ultimi anni: sono stati chiusi interi reparti ospedalieri, sono state chiuse scuole, è venuta allo scoperto la crisi del S. Chiara che montava da molto tempo, si sono persi abitanti e posti di lavoro, ma spesso – quasi sempre - a parte i diretti interessati erano davvero poche le persone attente, partecipi e soprattutto attive. Non sembrerebbe vero, a giudicare dal momento attuale, in cui molte decine persone sembrano improvvisamente risvegliatesi all'impegno politico e al senso civico, e corrono da un appuntamento all'altro quasi ogni sera, pronunciando discorsi, pepate critiche e miracolose soluzioni... Ma poiché ormai questo film l'abbiamo già visto tante volte, non ci facciamo grandi illusioni che la passione duri a lungo. Sappiamo già che a giugno, dopo le elezioni, tutti i fervori si spegneranno. Forse allora è opportuno porsi la seguente domanda: perché un sacco di gente s'interessa di politica e della propria città solo e soltanto alla vigilia delle elezioni amministrative? E' difficile fornire una risposta più calzante delle parole scritte da Ignazio Silone in un articolo di più di 60 anni fa (Tempo Presente, 1958): "Credo probabile che la partitocrazia duri quanto il fenomeno dei partiti di massa, e questo finché l'insicurezza sociale e lo statalismo spingeranno i cittadini a considerare la tessera di partito come la tessera del pane. Ne avremo dunque ancora per un pezzo."
Noi non abbiamo smesso di sperare che la maggioranza delle persone si stufi finalmente di accettare il ricatto della “tessera del pane”, per pretendere d'iniziare la stagione del diritto e chiudere finalmente con quella delle clientele.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

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