Sono
accadute molte cose a Volterra in questi ultimi anni: sono stati
chiusi interi reparti ospedalieri, sono state chiuse scuole, è
venuta allo scoperto la crisi del S. Chiara che montava da molto
tempo, si sono persi abitanti e posti di lavoro, ma spesso – quasi
sempre - a parte i diretti interessati erano davvero poche le persone
attente, partecipi e soprattutto attive. Non sembrerebbe vero, a
giudicare dal momento attuale, in cui molte decine persone sembrano
improvvisamente risvegliatesi all'impegno politico e al senso civico,
e corrono da un appuntamento all'altro quasi ogni sera, pronunciando
discorsi, pepate critiche e miracolose soluzioni... Ma poiché ormai
questo film l'abbiamo già visto tante volte, non ci facciamo grandi
illusioni che la passione duri a lungo. Sappiamo già che a giugno,
dopo le elezioni, tutti i fervori si spegneranno. Forse allora è
opportuno porsi la seguente domanda: perché un sacco di gente
s'interessa di politica e della propria città solo e soltanto alla
vigilia delle elezioni amministrative? E' difficile fornire una
risposta più calzante delle parole scritte da Ignazio Silone in un
articolo di più di 60 anni fa (Tempo Presente, 1958): "Credo
probabile che la partitocrazia duri quanto il fenomeno dei partiti di
massa, e questo finché l'insicurezza sociale e lo statalismo
spingeranno i cittadini a considerare la tessera di partito come la
tessera del pane. Ne avremo dunque ancora per un pezzo."
Noi
non abbiamo smesso di sperare che la maggioranza delle persone si
stufi finalmente di accettare il ricatto della “tessera del pane”,
per pretendere d'iniziare la stagione del diritto e chiudere
finalmente con quella delle clientele.
Progetto
per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco
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