Quando
noi di Progetto per Volterra abbiamo cominciato a lavorare al
programma, siamo andati a riprendere le proposte fatte in cinque anni
in consiglio comunale, che per fortuna abbiamo ritagliato sulle reali
capacità economiche del comune di Volterra. Poi abbiamo elaborato
proposte nuove ma sempre coerenti con le capacità di spesa del
comune. Ma non tutti guardano a queste quisquilie.
Leggendo
i programmi elettorali di Paterni e di Buselli si scoprono numerosi
punti di contatto e soprattutto qualcosa di fondamentale che li
accomuna: l’impostazione, tutta protesa verso progetti grandiosi ma
evanescenti.
Volterra
Futura, per esempio, riprende pari pari l’idea del polo museale del
“Grande Guarnacci” da trasferire al conservatorio di San Pietro.
Un progetto che aveva già lanciato in campagna elettorale
Gabellieri, poi Bartaloni, poi Rosa Dello Sbarba e ora, figuriamoci!,
anche Paterni. Peccato che non sia mai decollato per il trascurabile
problema dei costi, che nel 2009 erano stimati in 12 milioni di euro.
Per un comune come quello di Volterra con una capacità
d’investimento annua di 800mila euro significherebbe 15 anni
ininterrotti di lavori senza poter far altro, nemmeno sostituire un
lampione o riparare una buca. Il tutto in astratto naturalmente,
perché in pratica un progetto così costoso è completamente fuori
dalla portata del comune. Ma il programma di Volterra Futura non bada
alle sottigliezze del bilancio e si lancia in tanti altri arrembanti,
grandiosi propositi come la rinaturalizzazione del Santa Marta a
Saline, tombato disgraziatamente tanti anni fa dalle amministrazioni
guidate dal partito di Paterni. Un progetto condivisibilissimo, ma
costosetto, che forse il Comune di Volterra potrebbe realizzare in
10-15 anni. Sempreché si rinunci al progetto del grande Guarnacci,
s’intende, perché l’uno escluderebbe l’altro.
Veniamo
al programma di Buselli, spalmato su 15 punti altrettanto grandiosi.
Puntualmente si ricomincia dagli stessi obiettivi del 2009, perché
sono ancora tutti da realizzare: il grande ospedale con la
rianimazione non c’è, la SR 68 nemmeno, il grande polo industriale
manca, l’Unesco non è ancora arrivata… A questi progetti, dato
che non si è stati capaci di portarne in fondo uno, ovviamente
Buselli ne ha aggiunti altri 10. Tanto per non annoiarsi troppo
ripetendo sempre e soltanto le stesse cose.
Le
idee insomma non mancano a questi candidati, e la fantasia nemmeno.
Mancano solo i soldi, ma questo è un particolare insignificante per
chi ha così tanta immaginazione.
Insomma,
sono programmi fantastici, da leggersi come un romanzo rosa, patinato
e leggero. Un suggerimento. Ai fascicoli dei programmi elettorali
sarebbe il caso di aggiungere anche un gadget per l’elettore.
Magari un anello, anche piccolo. Da applicare al naso di tutti quelli
che si fanno ancora abbindolare dai miraggi.
Progetto
per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco
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