Gli ultimi anni hanno visto scelte di politica
nazionale dirette alla feroce riduzione dei trasferimenti economici ai comuni,
accompagnata dalla possibilità di rifarsi, per questi ultimi, introducendo
nuove voci fiscali e inasprendo le aliquote di quelle già esistenti per coprire
i costi della elefantiaca macchina amministrativa e dei servizi.
E' circa del 38,5% la quota degli esborsi dei
contribuenti costituita dai tributi comunali. Tra i quali troviamo
l’addizionale comunale Irpef, la tariffa per l’asporto dei rifiuti, l’lci (ora
Imu), fino alla tassa nuova di zecca per i cosiddetti “servizi indivisibili”
(Tasi), che in sostanza andrà a sostituire l’introito proveniente dall’abolita
Imu sulla prima casa.
In tutti quei comuni che mai hanno investito in
efficienza, la politica nazionale degli ultimi governi si è tradotta nella
necessità assoluta di incrementare fortemente la pressione fiscale, con
l'innalzamento delle aliquote e l'inasprimento delle tariffe locali.
Il Comune di Volterra rientra senz’altro nel
novero dei comuni meno virtuosi. Dal 2009 ad oggi si è assistito ad un aumento
delle aliquote massime Irpef (dallo 0,20% sino allo 0,80%), all’aumento del
costo pro-capite del servizio rifiuti, a cui si è sommata dal 2012 l’Imu. Per
quest'ultima il Comune di Volterra scelse di applicare per le prime case
un’aliquota superiore a quella base imposta dallo stato (dal 4 per mille al 5
per mille), con ulteriore aggravio della pressione fiscale sui cittadini
residenti. Per il 2014 avremo le due nuove tasse: la Tasi da una parte e la
nuova Tari per i rifiuti che andrà a sostituire la vecchia Tares. Riguardo alla
Tari, non è ancora stato ancora predisposto il regolamento di attuazione, ma
sappiamo già che per i volterrani sarà più pesante rispetto alla vecchia Tares,
dato che nelle previsioni di bilancio il comune calcola di incassare per questa
voce 2 milioni di euro contro l'1,8 dell’anno precedente. E 200 mila euro in
più non sono noccioline, circa 50€ in media a famiglia.
Le ultime decisioni dell’amministrazione riguardo
alla Tasi vanno nella medesima direzione. L’amministrazione non è stata capace
di introdurre detrazioni significative, limitandosi a prevederle solo per gli
immobili con rendita catastale sotto le 500€
e per le famiglie con almeno 3 figli a carico (appena 61 famiglie in tutto il
comune). Insomma scontiamo una politica tributaria costretta ad andare al
traino delle emergenze e mai frutto di una programmazione seria. Una programmazione
che, a quanto ci è dato vedere, è sempre mancata alle amministrazioni che si
sono avvicendate alla guida del comune di Volterra. Tuttavia dopo 5 anni di
studio ravvicinato di queste problematiche, oggi siamo in grado di dire che una
programmazione delle azioni di governo che vada verso l’efficienza e
l’abbattimento di costi, è possibile. Basta volerlo. Ricorrendo a competenze
adeguate, nel doveroso sforzo di ridurre i numerosi sprechi ancora presenti
nell'amministrazione comunale.
Invece di tagliare nastri e nastrini
nell'inaugurazione di opere di puro arredo, per il solo gusto di postare una
foto su facebook, ci vuole il coraggio di fare investimenti in opere e progetti
magari meno adatti alle cerimonie, ma capaci di abbattere la spesa corrente.
Interventi per accrescere l'efficienza energetica o volti ad incrementare la
percentuale di raccolta differenziata, per esempio, consentirebbero di
alleggerire la pressione fiscale sui cittadini, rendendo al tempo stesso i
nostri servizi più moderni e funzionali. In molte realtà scelte simili sono già
state intraprese con successo da diversi anni, promuovendo strategie
complessive in cui sono premiati coloro che adottano condotte virtuose e capaci
nel tempo di creare qualche posto di lavoro in più.
Politiche di programmazione intelligenti,
accompagnate da una gestione interna dei servizi e da una costante lotta
all’evasione dei tributi locali, sarebbero in grado di impedire ulteriori
aumenti tariffari e traghettare la città verso una gestione sostenibile dei servizi,
dotandola di una struttura più agile e funzionale.
Dalle file dei banchi della minoranza abbiamo
provato varie volte a proporre iniziative operative che andassero in questa
direzione. Ricordiamo, tra le tante, la proposta di collocare pannelli solari
sulla piscina comunale che avrebbe portato ad un abbattimento dei costi netti
per spese di acqua calda pari a 35.000 € l’anno; oppure la scelta di investire
per l’efficientamento energetico degli edifici comunali. La risposta di
Buselli? Un secco no. Evidentemente gli è più congeniale la rapida via
dell’aumento delle tasse.
Progetto per Volterra – Progetto Originario
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