Dopo 4 settimane dal precedente sopralluogo domenica scorsa sono
tornato a verificare la situazione lungo la Strada Provinciale 15 (via Pisana),
interrotta ormai da molto tempo. Per inciso, la riapertura è stata
preannunciata tra circa due mesi dai rappresentanti della provincia, Pieroni e
Santoni, in visita lunedì scorso a Volterra, ma sempre con semafori e tratti a
senso unico alternato.
Foto 1. Frana e terreno accumulato a ridosso del muro. |
Finalmente i lavori sono stati avviati per le due frane quasi adiacenti
verificatesi nella parte più alta del tracciato, presso il bivio per Cerbaiola.
Alla conclusione di questi, probabilmente, fanno riferimento i rappresentanti
della provincia quando parlano dei 2 mesi necessari a riaprire la strada. In
effetti, gli interventi di sistemazione in questo tratto sono stati portati
avanti in misura apprezzabile. Ma affacciandosi sulla Val d'Era sorge più di un
dubbio, constatando che l'intero corpo di frana che occupava parte del versante
ed entrambre le carreggiate della strada è stato scaraventato senza tanti
complimenti direttamente al di sotto del muro (foto 1). C'è da augurarsi che
tutti quei metri cubi di terreno vengano rapidamente sistemati in modo diverso
o che almeno qualcuno abbia verificato la stabilità del versante nel tratto
immediatamente a valle del muro. Perché la scarpata a questo punto dovrà
reggere la parte superiore del crinale, la strada col relativo traffico (anche
pesante) e un bel po' di materiale ammonticchiato sopra.
Invece scendendo più in basso, all'altezza di Villa Optium, dove uno
scoscendimento ha inghiottito da un anno quasi un'intera corsia, non c'è ancora
traccia nemmeno dell'inizio dei lavori di ripristino e consolidamento (foto 2).
Foto 2. La frana presso Villa Optium un anno dopo |
E' troppo tempo, ormai, che questa frana
strozza la viabilità in direzione Pisa – Pontedera. Come è giusto
criticare l'amministrazione comunale quando non fa il proprio dovere, lo stesso
vale per la provincia di Pisa che non si è dimostrata in grado di intervenire
sulla SP 15 nei tempi e nei modi attesi degni di un paese civile.
Foto 3. Lesioni sull'asfalto. |
Infine, come segnalato dai residenti nella zona, una nuova criticità è
comparsa a San Cipriano. Qui, tra il cimitero e l'ex edificio scolastico,
sull'asfalto e nei terreni posti a valle si osservano numerosi indizi di una
frana incipiente di proporzioni rilevanti (foto 3 e 4).
I quotidiani giorni fa
scrissero che i tecnici della provincia, dopo averne preso visione, avevano
deciso di avviare ulteriori accertamenti. Benissimo. Il problema come sempre è
la tempistica. Perché sia le indagini di approfondimento sia gli interventi di
consolidamento andrebbero progettati, programmati e ultimati entro la prossima
estate. Il tempo c'è, ma non va sprecato come al solito. Evidentemente, dopo
l'esperienza di quest'anno, sarebbe imperdonabile entrare ancora una volta nella
stagione autunnale senza aver portato a termine i lavori di messa in sicurezza
dei tratti della provinciale dissestati. Soprattutto laddove il danno è ancora
agli inizi e resta il tempo per tamponare la
situazione prima che intervengano
conseguenze molto più gravi.
Foto 4. Gradino morfologico formatosi a lato strada |
Due parole, infine, è giusto spenderle per la carenza di manutenzione
che si riscontra ogni volta che capita di percorrere a piedi la SP 15. Ancora
adesso, dopo una serie di eventi franosi da record, le fossette per smaltire le
acque piovane non sono in grado di funzionare a dovere perché ostruite da
terra, vegetazione infestante e rifiuti. Le fessure apertesi per qualsiasi
motivo sull'asfalto non sono state riparate, facilitando infiltrazioni d'acqua
nel terreno a ogni pioggia. Anche le opere di consolidamento eseguite a lato
strada pochissimi anni fa non sembrano monitorate, perché prive dei più
elementari interventi di manutenzione. Insomma, questo territorio è sicuramente
fragile per sua natura, ma è anche vero che da anni vengono trascurate le
necessarie azioni per la sua tutela e così come quelle a salvaguardia delle
principali infrastrutture.
Fabio Bernardini, Progetto
per Volterra
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