Sarebbe
tutto molto più semplice se le forze politiche avessero il coraggio
delle proprie scelte, ma ovviamente così non è, semplicemente
perché spesso non conviene. Non conviene affermare pubblicamente che
le segreterie dei partiti non vogliono far scegliere agli elettori i
singoli candidati attraverso le preferenze, perché questa è una
decisione impopolare. Ma al di là dell'ipocrisia, tutti sappiamo
come stanno le cose perché togliendo la possibilità di scegliere a
chi vota, le segreterie dei partiti mantengono in esclusiva il potere
di decidere chi mandare in Parlamento. A livello locale, e non solo
qui a Volterra, può accadere la stessa cosa nella scelta del
candidato sindaco. Se scelgono gli elettori attraverso le primarie,
viene messo in discussione il potere decisionale delle segreterie di
partito. E in molti casi quest'ultime non sanno accettare un tale
ridimensionamento del proprio ruolo. Anche a livello locale è
difficile che una segreteria ammetta davanti agli elettori che è
stata negata loro la possibilità di esprimersi per l'unica ragione
ovvia: quella di mantenere ai vertici del partito in esclusiva il
potere di decidere.
La
segreteria del PD volterrano, pochi giorni fa, ha scelto di non
sottoporre il proprio candidato alla prova delle primarie di
coalizione. Di conseguenza noi di Progetto Originario, in quanto
parte in causa, abbiamo segnalato l'episodio ai giornali attraverso
un nostro comunicato. Subito ci siamo sentiti rinfacciare da più
parti la nostra uscita sui giornali; ma che altro potevamo fare? Le
persone dovranno pure essere informate e, malgrado tutto, il sistema
più sano restano gli organi d'informazione ufficiali, perché
parlando attraverso un comunicato scritto ci assumiamo, anche
penalmente, la responsabilità dei fatti narrati e la veridicità
della nostra versione.
In
un Comune di 11 mila anime, in simili casi le alternative possibili
sono tre: non informare, informare attraverso la stampa e i network,
usare il passaparola. Quest'ultimo mezzo non va sottovalutato, anzi
resta uno strumento molto comune ed efficace, specialmente per chi
può disporre di persone che stanno “sulla piazza” per molte ore
al giorno. Però chi ne fa uso (e spesso abuso) in genere lo
predilige perché attraverso il passaparola (sulla strada, nei bar)
nessuno si assume la responsabilità della versione fornita, così
possono propagarsi le storielle più irreali e tendenziose. Chi
conosce Volterra sa bene che il venticello della maldicenza, quando
non della vera e propria calunnia, spesso ha spirato insistente e
baldanzoso lungo le nostre strade. Si potrebbero fare vari nomi di
persone perbene bersagliate sistematicamente con questo metodo. Uno
per tutti, Franco Porretti.
Nel
clima avvelenato di questi ultimi anni, addentrandosi in una
campagna elettorale che si annuncia serrata, il solito venticello ha
ripreso a spirare più vigoroso che mai. Noi che non apprezziamo
questa brezza untuosa, malgrado le critiche che qualcuno ci rivolge,
continuiamo a preferire parlare attraverso la stampa. Mettendoci la
faccia.
Progetto
Originario
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