Non è
semplice realizzare con le proprie mani una sedia. L’operazione richiede una
buona dose di manualità e perseveranza. Si deve scegliere il legno giusto, si
devono conoscere le tecniche e gli attrezzi da utilizzare. Se la si vuole
impagliata, vanno trovati i materiali adatti, tirati e intrecciati
pazientemente i fili; se la si vuole rivestita, va ricercata la stoffa o la
pelle resistente, della colorazione e della fantasia adatta. La maggior parte
di noi non è in grado di farlo, molti
politici, invece, quando si tratta di avere una seggiola, una qualsiasi, sanno
benissimo quali fili scegliere, non importa la loro qualità, per poi
intrecciarli sapientemente attingendo agli strumenti più utili, per poi
privarsene, solo dopo averne trovata una più comoda.
Ciò che
invece non riesce difficilissimo ad un politico è mollare la “seggiola”
conquistata… a meno che non gli si presenti un'altra seduta egualmente comoda.
Noi ci onoriamo di avere un candidato
sindaco che ha saputo sedersi sulla sedia di assessore con umiltà e
competenza, svolgendo il proprio ruolo di amministratore pubblico con
coscienza, considerando sempre con attenzione e rispetto chi stava dall’altra
parte del tavolo. Ci piace l’idea di candidare una giovane donna, che ha saputo
rinunciare alla “seggiola”, appena ha capito che venivano calpestati i principi
democratici ed il programma amministrativo per il quale era stata eletta. Sonia
Guarneri ha offerto concreta dimostrazione che si può fare politica tenendo
fermi i propri principi, che si può rinunciare ad un incarico, anche di
prestigio, in nome della coerenza e del rispetto per la volontà dei cittadini.
In un panorama nazionale e locale così caratterizzato dall’attaccamento ai
posti conquistati, il suo è un vero segnale di rinnovamento. Quasi più unico
che raro. Frutto di una coerenza che è un bene rarissimo in un Paese come il
nostro, tanto che molti dubitano perfino che possa esistere.
Irene Nesi – Progetto
Originario
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