sabato 8 marzo 2014

L'arte di custodire una seggiola



Non è semplice realizzare con le proprie mani una sedia. L’operazione richiede una buona dose di manualità e perseveranza. Si deve scegliere il legno giusto, si devono conoscere le tecniche e gli attrezzi da utilizzare. Se la si vuole impagliata, vanno trovati i materiali adatti, tirati e intrecciati pazientemente i fili; se la si vuole rivestita, va ricercata la stoffa o la pelle resistente, della colorazione e della fantasia adatta. La maggior parte di noi non è in grado di farlo,  molti politici, invece, quando si tratta di avere una seggiola, una qualsiasi, sanno benissimo quali fili scegliere, non importa la loro qualità, per poi intrecciarli sapientemente attingendo agli strumenti più utili, per poi privarsene, solo dopo averne trovata una più comoda.
Ciò che invece non riesce difficilissimo ad un politico è mollare la “seggiola” conquistata… a meno che non gli si presenti un'altra seduta egualmente comoda. Noi ci onoriamo di avere un candidato  sindaco che ha saputo sedersi sulla sedia di assessore con umiltà e competenza, svolgendo il proprio ruolo di amministratore pubblico con coscienza, considerando sempre con attenzione e rispetto chi stava dall’altra parte del tavolo. Ci piace l’idea di candidare una giovane donna, che ha saputo rinunciare alla “seggiola”, appena ha capito che venivano calpestati i principi democratici ed il programma amministrativo per il quale era stata eletta. Sonia Guarneri ha offerto concreta dimostrazione che si può fare politica tenendo fermi i propri principi, che si può rinunciare ad un incarico, anche di prestigio, in nome della coerenza e del rispetto per la volontà dei cittadini. In un panorama nazionale e locale così caratterizzato dall’attaccamento ai posti conquistati, il suo è un vero segnale di rinnovamento. Quasi più unico che raro. Frutto di una coerenza che è un bene rarissimo in un Paese come il nostro, tanto che molti dubitano perfino che possa esistere.
Irene Nesi – Progetto Originario

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