La
parola fine non è venuta attraverso una comunicazione ufficiale, ma anche il
silenzio in certi casi è eloquente. La ratifica di una decisione ormai scontata
da parte dei vertici del Pd è stata deliberata giovedì 27. Mentre, il giorno
precedente, nella sede di Progetto Originario si era tenuta la riunione
decisiva tra i rappresentanti della potenziale coalizione di centrosinistra per
verificare la reale volontà delle varie forze politiche di sottoporre al voto
degli elettori gli aspiranti candidati sindaco, Paterni (Pd) e Guarneri (PO).
Contraddicendo le rassicurazioni ribadite fino a un mese fa, la maggioranza dei
membri del Pd ha di fatto chiuso ogni spiraglio alle consultazioni nel
centrosinistra, mandando alle ortiche l’alleanza con PO. Infatti, da tempo i
dirigenti del Pd volterrano sapevano che una delle condizioni necessarie per
raggiungere l’intesa erano le primarie di coalizione. Per tutto il mese di
gennaio questa sembrava una condizione accettata dal Pd, ma arrivati al dunque,
i vertici del partito non se la sono sentita di rischiare la consultazione
popolare. Come ha ammesso onestamente un membro dei renziani alla riunione del
26, la dirigenza del partito democratico di Volterra non è ancora abituata a
mettere in gioco il proprio candidato attraverso primarie vere. L’unica sfida
di cui si ha memoria, quella del 2009 tra Dello Sbarba e Ginesi, assomigliava
molto di più ad un’investitura per acclamazione che ad una competizione reale,
mentre il confronto tra Guarneri e Paterni rischiava di essere troppo incerto
per una dirigenza poco abituata a confrontarsi con l’esterno. La decisione
contraddice platealmente quanto deliberato dallo stesso Pd appena un mese fa,
ma il voltafaccia di Bettini e soci era nell'aria almeno dal 6 febbraio scorso.
In quella data si tenne la prima riunione di coalizione, i vertici del Pd
sostennero recisamente che il tema delle primarie doveva uscire sine die
dall’ordine del giorno del tavolo tra alleati. Anche quella sera il solito esponente
renziano provò a ricordare che l'assemblea del Pd aveva votato il 24 gennaio
per le primarie di coalizione, ma fu subito platealmente corretto dal
segretario Bettini, che ci tenne a precisare che la loro assemblea non aveva
votato per le primarie di coalizione, ma “solo per la possibilità” che ci
fossero primarie di coalizione. Una puntualizzazione in vetero politichese, che
fu colta dagli esponenti di PO presenti all’incontro come un gran brutto segno
per l'avvenire.
A
questo punto non ci resta che costituire una nostra lista elettorale, che sia
alternativa a UpV ma anche al Pd. Perché quando di una forza politica dimostra
nei fatti di non essere affidabile già dai primissimi passi di un percorso
comune, come potremmo sperare che tenga fede ai difficili impegni programmatici
e di metodo nel corso di 5 lunghi anni?
Progetto Originario
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