Da
almeno 15 anni tocchiamo con mano la difficoltà in cui naviga
l'organizzazione sanitaria. I Piani sanitari regionali proclamano di
“mettere il malato al centro” della propria organizzazione, ma in
realtà questa è pura propaganda. Il malato in molti casi sta ai
margini, mentre al centro, per davvero, è stata messa la mentalità
burocratico-aziendalistica. Infatti, la sanità così come erogata
oggi non si può definire semplicemente “aziendalistica” per una
seria di ragioni. Perché molti sprechi rimangono, ma sono quelli a
tutto vantaggio di un pesante apparato politico e burocratico,
costituito da una pletora di dirigenti e manager spesso improvvisati.
In un'organizzazione sanitaria pubblica efficiente - “manageriale”
- non troveremmo tickets per un'ecografia allo scheletro da un minimo
di 42€ con tempi di 15-20 giorni, quando le strutture private
offrono la stessa prestazione a 39€ in 3-4 giorni. Purtroppo questi
sono i casi correnti, per cui chi sta in città si rivolge alle
strutture più comode e convenienti. Ma, qui sta il trucco, così
facendo la sanità pubblica verrà sempre più penalizzata e
smobilitata, e una volta raggiunto il definitivo collasso, le imprese
private potranno rifarsi abbondantemente, aumentando rapidamente i
prezzi senza più correre rischi.
Quante
volte notiamo nei nostri ospedali funzioni e servizi male utilizzati,
quando basterebbe poco, solo un minimo di volontà, per renderli
efficaci. Facciamo un esempio a noi vicino. All'ospedale di Volterra
ci sono due ambulatori di endoscopia digestiva, ma oggi funzionano al
50%. Uno è fermo. Per raddoppiare il numero degli interventi manca
solo un infermiere in pianta organica che espleti alcune funzioni
essenziali, come la sterilizzazione della strumentazione. Non si
tratta, quindi, di personale con una specializzazione introvabile;
basterebbe che la Asl 5 decidesse di assumere e l'infermiere
verrebbe reperito in 5 minuti. Sapete spiegare perché questo non
accade e dobbiamo continuare a vedere sprecate potenzialità e mezzi,
mentre i cittadini sono costretti a lunghe liste d'attesa?
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