venerdì 22 novembre 2013

Sportello stranieri: partire dalla verità

Il dibattito sull’opportunità di scompaginare l’attuale organizzazione del servizio dello Sportello stranieri, il 14 novembre si è arricchito dell'intervento dell'Assessore al sociale Simone Lonzi pubblicato dal quotidiano Il Tirreno. Le parole di Lonzi hanno confermato le nostre preoccupazioni. Da una parte l’intervento dell’assessore ha ribadito la volontà dell’Amministrazione di smantellare l’attuale gestione associata dello Sportello per ripiegare su di una gestione particolaristica del servizio, secondariamente si è confermato che l’amministrazione comunale intende effettivamente affidare il servizio all'ASP S. Chiara.
Lonzi, nel merito delle osservazioni che abbiamo avanzato in ordine all'assenza di adeguate professionalità all'interno dell'ASP S. Chiara, afferma che a suo parere l’ASP possiede tutti i requisiti necessari, perché avrebbe maturato una specifica professionalità nei due anni e mezzo di gestione dell'emergenza profughi. Questa affermazione non è veritiera ed è anche fuorviante.
Il S. Chiara ha svolto sì l’attività di accoglienza dei profughi in questi mesi, ma senza occuparsi direttamente alcuna attività relativa al disbrigo delle pratiche burocratiche relative al loro soggiorno in Italia, ovvero le richieste di asilo, il rilascio dei permessi, ect. Queste attività sono state svolte in parte dallo stesso Sportello Stranieri per quanto di sua competenza ed in parte dall’Associazione Welcome in Val di Cecina con apposita convenzione stipulata con il S. Chiara stesso.
Ma vi è di più. L’assessore Lonzi confonde la condizione particolare di un profugo con quella di un immigrato. Anche volendo ipotizzare che il S. Chiara abbia acquisito una qualche professionalità nella gestione delle richieste di asilo, di sicuro non ha invece mai trattato alcuna pratica relativa al rilascio o rinnovo di un permesso di soggiorno o carta di soggiorno, né effettuato un ricongiungimento familiare. E’ chiaro quindi che occorre in primo luogo intendersi circa la presunta professionalità che l’Asp S. Chiara ha realmente maturato sul delicato terreno dell’immigrazione e se possa avvalersi di operatori muniti di adeguata qualificazione professionale, con una formazione specifica ed un’esperienza di servizio. Ovvero se possieda i requisiti che sino ad oggi si è preteso possedesse il gestore del servizio a garanzia di un’azione efficiente ed efficace. Il vuoto di competenza specifica dell’azienda S. Chiara, che a noi sembra evidente, verrà scontato dagli utenti, a cui nessuno evidentemente intende chiedere un parere. Eppure, sarebbe assai semplice se l’amministrazione volesse cercare un riscontro dagli stessi fruitori del servizio che finora sono stati sempre accolti con competenza e profonda umanità. Solo l’Assessore al sociale di Volterra sembra ignorare questo dato di fatto.
Infine, sottolineiamo che l’Assessore Lonzi ammette che l’operazione non porterà alcun beneficio economico all'Asp S. Chiara e tira nuovamente in ballo la questione dell'apertura di un nuovo centro per ragazzi in difficoltà a Larderello che l’Asl ha accordato al Comune di Pomarance. L’argomento non ha attinenza con quanto detto sopra, ma per allietare i sonni dell’assessore torniamo volentieri a ribadire quanto già sostenemmo in sede di Consiglio Comunale. Anche per noi sarebbe stato assai opportuno che tale tipologia di servizi avesse trovato sede a Volterra, se non altro per la compresenza di altri importanti servizi alla persona su questo territorio. Ma di questo risultato Lonzi non può che incolpare se stesso e l’amministrazione di cui fa parte, visto che i nostri vicini di Pomarance, seppur sotto l’insegna di una lista civica alternativa al Pd, si sono dimostrati assai più abili di loro nel condurre in porto la trattativa con la Asl 5. Evidentemente c’è chi sa far fruttare i propri argomenti anche se deboli, e chi butta alle ortiche tutte le occasioni anche disponendo di argomenti ben più solidi.

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