Se
qualche lettore non avesse ancora capito perché i conti della pubblica
amministrazione in Italia sono in profondo rosso, potremmo fornirgli un esempio illuminante citando quanto accaduto al Consiglio Comunale
mercoledì 18 settembre. In quella sede gli aggiustamenti di bilancio
e l’ennesimo rinnovo del piano delle opere pubbliche hanno messo in
luce una spiacevole sorpresa. Infatti, abbiamo appreso che il
progetto per il nuovo asilo nido comunale, già in fase preliminare,
è lievitato dal costo complessivo di 480.000 euro, così stimato
solo lo scorso anno, all’attuale previsione di 1.086.000 euro. Eh
sì, prima ancora di mettere un mattone sul terreno il costo del
progetto è più che raddoppiato senza colpo ferire. Non siamo ancora
usciti dalla fase delle carte ma i cosiddetti “imprevisti” sono
già costati al Comune oltre 600.000 euro, per un errore di stima di
oltre il 110%. Questo è stato annunciato al Consiglio Comunale con
la più assoluta noncuranza dai membri della lista civica, senza che
il sindaco (Buselli) né l’assessore alle opere pubbliche (Moschi)
né il dirigente del settore sentissero minimamente il dovere di
giustificarsi, e men che meno di scusarsi. Anzi, l'assessore Moschi
ha perfino cercato di far passare questo aumento stratosferico dei
costi come “migliorie di progetto”. Naturalmente in questo Paese
accadono cose di questo genere perché nessuno risponde della cattiva
amministrazione dei soldi pubblici. E’ stato desolante apprendere
quali fossero le reali cause dei maggiori costi, non previsti nella
prima stesura del progetto. Ecco quindi l'elenco degli “imprevisti”
a cui dobbiamo il raddoppio dei costi del futuro asilo nido: ci si
era dimenticati di prevedere l’acquisto dei terreni, una cosuccia
quasi da 170.000€; erano stati tralasciati i costi necessari per
adeguare la via d’accesso all’area (250.000€, senza contare le
indennità necessarie per gli ulteriori espropri); era stata
sottostimata la spesa per realizzare le fondazioni profonde
(necessarie nella zona delle Colombaie dalla fragilità geologica ben
nota); infine non era stata adeguatamente calcolata la spesa per
garantire un’adeguata copertura di pannelli fotovoltaici (in un
asilo che si vorrebbe in bioedilizia, come da bando regionale).
Pensare che non valsero a nulla, all’approvazione del progetto, le
segnalazioni avanzate dal nostro gruppo, quando facemmo notare
all’architetto comunale che forse erano stati sottovalutati sia il
problema dell’accesso all’area che quello del consolidamento
delle fondazioni (verbale di C.C. del 25 luglio 2012). Trascurare i
problemi, però, può costare caro perché alla fine i nodi vengono
al pettine. A questo punto è impossibile non chiedersi fino a che
punto potrebbero lievitare i costi del progetto, se ancor prima del
suo inizio sono già più che raddoppiati. Così come è impossibile
non ripensare al progetto della scuola dell'infanzia dei Cappuccini,
abbandonato dal Comune perché la previsione dei costi di
completamento – 1.200.000€ - era sembrata esorbitante. Quella
scelta costò all’amministrazione ben 700.000€ tra pagamento dei
lavori eseguiti, le penali alla ditta che si era aggiudicata
l’appalto e le spettanze dei professionisti. A quanto pare il nuovo
nido costerà quanto e forse più del progetto dei Cappuccini,
esponendo quindi il Comune al rischio d'incappare di nuovo negli
stessi problemi, quelli che impantanarono per anni il cantiere, per
incapacità a sostenere i pagamenti degli stati d'avanzamento dei
lavori e per le intervenute inadeguatezze alla rinnovata normativa
tecnica. Sorge dunque il ragionevole dubbio che in questo Comune si
continui imperterriti, procedendo sempre e solo a vista: lanciandosi
in operazioni temerarie senza avere minimamente approfondito i costi
dei progetti, sul presupposto che tanto i soldi sono pubblici e la
copertura economica dei propri errori qualche altro la pagherà.
Eppure, non sentiamo proprio il bisogno di un altro cantiere comunale
predestinato a restare impantanato per anni, in un periodo in cui la
crisi economica morde ferocemente e i Comuni non possono minimamente
contare sugli stanziamenti statali.
Progetto
Originario, il gruppo consiliare
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