venerdì 2 agosto 2013

Tre notizie da spiaggia

Dato che il caldo afoso della piena estate induce alla rilassatezza, e per chi può permetterselo al riposo e allo svago, pensiamo di fare cosa gradita ai lettori segnalando tre notiziole apparse proprio in questo periodo, forse poco valorizzate.
Il 28 luglio, in un Consiglio Comunale di mezza estate tenutosi a Bologna, una larga maggioranza (Pd, Pdl e lega) ha deciso di non tenere conto dell'esito del referendum consultivo che chiedeva di destinare per intero gli insufficienti fondi comunali alla scuola pubblica, evitando di finanziare, in una fase di estreme ristrettezze, con un milione di euro le scuole paritarie (in definitiva le scuole private delle organizzazioni cattoliche). Hanno votato contro il provvedimento firmato da un montiano del Centro Democratico i gruppi consiliari di 5 Stelle e Sel, mentre un solo consigliere del Pd, della corrente dei renziani, si è coraggiosamente astenuto. Il comitato promotore del referendum ha parlato di ipocrisia, mentre il sindaco Merola ha dichiarato di non temere la convergenza tra Pd e partiti della destra. Il Consiglio si consumava mentre Papa Francesco, durante il volo da Rio a Roma, dichiarava ai giornalisti presenti che tutte le lobby non vanno bene.
Passiamo alla laguna di Venezia. Qui, un'indagine delle Fiamme Gialle ha messo in seria discussione il Consorzio Venezia Nuova, che gestisce i fondi per la costruzione del Mose, l'opera ciclopica che dovrebbe salvare la città dall'acqua alta. La fine dei lavori è prevista per il 2016 e il costo totale dell'opera è stimato in 5.493 milioni di euro. Nel corso dell'indagine è stato arrestato il presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mazzacurati, assieme a numerose altre persone accusate di turbativa d'asta (per aver pilotato l'assegnazione di appalti) e emissione di fatture false che si pensa servissero per creare fondi neri. Il fascicolo comprende ben 740 pagine di cui ben 400 sono coperte da omissis. Pare, infatti, che su molte figure di primo piano siano in corso ulteriori indagini (unico politico ufficialmente coinvolto finora è il sindaco di Venezia, Orsoni, alla guida di una maggioranza che va dal Pd all'Udc). Sotto la lente soprattutto i flussi di denaro che dal Consorzio sarebbero approdati ai soggetti più disparati. Sfiorati dall'indagine anche Gianni e Enrico Letta. Il Presidente del Consiglio a causa della perquisizione che avrebbe avuto luogo nella sede romana della sua Fondazione, “VeDrò”, a cui sarebbero arrivate sponsorizzazioni del Consorzio veneziano nel 2011 e nel 2012.
L'ultima notizia da spiaggia riguarda il sistema sanitario nazionale ed è ripresa da un'inchiesta de L'Epresso del 1 luglio. Da questa apprendiamo che per la prima volta in Italia due farmaci salvavita contro il cancro sono disponibili solo a pagamento. Chi vuole curarsi dovrà pagare più di 1.000 euro alla settimana. In attesa che la Costituzione venga cambiata, è stata semplicemente dimenticata. Infatti le autorità sanitarie il 27 maggio scorso hanno deciso che il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept (Sanofi-Aventis) siano ammessi alle farmacie ma a totale carico del malato. Il primo costa 6.000€ per le prime due somministrazioni e poi 3.000 ogni 21 giorni, mentre il secondo dovrebbe incidere per 4.000 euro ogni tre settimane. Ripetiamo: per la prima volta due farmaci salvavita sono stati ammessi dal servizio sanitario nazionale ma non rimborsati. Infatti, la nostra decennale Costituzione e i suoi garanti non hanno evitato che il ministro Balduzzi del governo Monti varasse una norma che permette che anche i farmaci ammessi come efficaci possano non essere ammessi al rimborso dal Ssn. Temporaneamente, un avverbio che in Italia sembra leggero come una piuma. Buone vacanze.
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