In
questi giorni sono piovute su molti cittadini una raffica di multe
per l’accesso nel centro storico fuori dagli orari consentiti. Si
sa l’occhio attento delle telecamere non perdona e i cittadini
anche quando semplicemente distratti o disinformati, ne pagano le
conseguenze, magari collezionando contravvenzioni multiple nella
stessa giornata. Non sorprende, quindi, vedere in questi giorni la
folla di cittadini che invade gli uffici della Polizia Municipale o
che chiedono di spiegare le loro ragioni al sindaco.
Se
da una parte è giusto regolamentare il centro storico, è anche vero
che quando si introducono regole così stringenti, è d’obbligo
accompagnarle con una campagna di informazione capillare.
Vi
sono comuni che quando hanno deciso di installare i varchi
elettronici, hanno inviato ai cittadini lettere, famiglia per
famiglia, con le quali li si avvisava che da una certa data in poi
si correva il rischio del verbale. Altri ancora, iniziata la fase di
sperimentazione, hanno recapitato lettere ai cittadini-trasgressori
per avvisarli che il tal giorno avevano compiuto un’infrazione e
che da una certa data in avanti tali condotte sarebbero state
sanzionate con conseguente notifica di veri e propri verbali di
contestazione.
Affidare
la comunicazione solo ad un paio di articoli sulla Nazione o sul sito
del Comune è obiettivamente un po’ poco, soprattutto perché alla
fine si incide pesantemente sulle tasche dei cittadini vessati da
decine di multe in pochi giorni per la felicità delle casse
comunali.
Sarebbe
assurdo che si ripetesse anche qui a Volterra quello che successe
qualche anno fa a Riparbella con le multe elevate con l’autovelox
della Melatina. Centinaia di cittadini intasarono gli uffici del
Giudice di Pace di Cecina con i loro ricorsi tanto che alla fine
furono spesi migliaia di euro (di soldi pubblici) dal Comune per
difendersi.
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