venerdì 30 agosto 2013

Separati in casa

Non vorremmo che, per piccoli opportunismi o per la scarsa attitudine al confronto manifestata da alcune forze politiche, venisse frettolosamente riposto come uno dei tanti chiacchiericci estivi il tema essenziale delle future forme di rappresentanza dell'Alta Val di Cecina, rilanciato in luglio dall'ex sindaco Pacini con la proposta del Comune Unico. A nostro parere, invece, è utile mantenere vivo e aperto un dibattito molto attuale, forse addirittura obbligato per le difficili condizioni economiche del Paese, sulla necessità di ridare compattezza istituzionale alla nostra zona. Prendiamo spunto da due episodi recenti che vedono coinvolti i nostri Comuni. All'ultimo Consiglio Comunale tenutosi a Volterra, è stata votata la presa d'atto del recesso, deciso dal Comune di Montecatini nell'aprile scorso, dalla convenzione sul servizio della mensa scolastica, finora gestito in collaborazione tra i due Comuni. Da un certo punto di vista è naturale e quasi scontato che il Comune di Montecatini, facendo parte integrante dell'Unione dei Comuni, tenda a gestire attraverso questo strumento collegiale alcuni servizi, come appunto la mensa scolastica. Il problema è che Volterra, decidendo di restare fuori dall'Unione, sta perdendo progressivamente le connessioni politiche e amministrative con i propri vicini, andandosi a cercare problemi nuovi e non necessari. Infatti, durante la stessa seduta del Consiglio, abbiamo appreso che la prossima convenzione per la mensa scolastica Volterra la stipulerà sicuramente assieme al Comune di Castelnuovo, senza che ad oggi nessuno sappia quali ricadute questa scelta potrà avere sulla qualità del servizio e sui suoi costi finali. Se si considera che l'Istituto Comprensivo di Volterra raggruppa le scuole per l'infanzia, primarie e secondarie proprio dei Comuni di Volterra e Montecatini, mentre Castelnuovo dal punto di vista scolastico appartiene allo stesso Istituto Comprensivo di Pomarance e Monteverdi, si capisce come la situazione nel prossimo futuro rischi di ingarbugliarsi per ragioni che non hanno niente a che fare con la scuola, con la razionalità o con l'efficienza dei servizi.
Il secondo esempio riguarda la nascente comunità per adolescenti con problematiche comportamentali, che Asl 5 e Comune di Pomarance hanno stabilito verrà aperta nell'ex Villino Enel di Larderello, scatenando le rivendicazioni del Comune di Volterra e del Presidente dell'ASP S. Chiara. E' chiaro che stride la maturazione di una simile decisione al di fuori degli organismi socio sanitari collegiali. Soprattutto in presenza di strutture per i servizi alla persona già esistenti, quando si parla di attività che riguardano il bacino d'utenza dell'intera Asl 5 e potrebbero svilupparsi su tempi lunghi, con previsioni di budget assai rilevanti (oggi l'erogazione da parte di enti terzi di questo specifico servizio costa alla Asl 5 circa 900.000€ all'anno). Però è difficile leggere in questa decisione l'ultima conseguenza di una guerra ideologica, che vedrebbe contrapporre la Asl 5 all'amministrazione Buselli, come sostengono gli esponenti di Uniti per Volterra, dato che anche il Comune di Pomarance è retto da una lista civica che ha spodestato dopo tanti anni il Pd. Noi invece leggiamo in questo episodio uno dei frutti dell'attuale disgregazione politica in cui versa l'Alta Val di Cecina, iniziata con l'esplosione nel 2011 della ex Comunità Montana. Da quel momento, la formazione di due blocchi (l'Unione da una parte e Volterra-Castelnuovo dall'altra) ci ha spinti sul piano inclinato della progressiva contrapposizione, allentando i legami politici tra Comuni dell'Alta Val di Cecina e compromettendo molte opportunità di collaborazione reciproca. E' abbastanza logico pensare che l'eventuale formazione del cosiddetto Comune Unico Geotermico fornirebbe altro propellente al processo in atto dal 2011, cristallizzando ulteriormente le divisioni e offrendo nuovi spunti di competizione. Pare chiaro che la lista civica Uniti per Volterra abbia commesso un grave errore, decidendo di staccarsi dagli altri Comuni, e che continui a sbagliare affermando di potersi concedere il lusso di stare alla finestra a guardare cosa faranno gli altri, aspettando gli eventi. Si pensi, per esempio, ai numerosi finanziamenti regionali che generalmente vengono concessi anche su base territoriale: se uno dei blocchi vince, giocoforza l'altro perde. Ma più spesso, trattandosi di realtà numericamente modeste, temiamo che finiremo per perdere tutti contemporaneamente. Riteniamo, quindi, che sia necessario mettersi ad un tavolo quanto prima per riunire assieme le forze disponibili, riprendendo a tessere vecchi e nuovi processi di collaborazione e ritrovando unità di intenti.
Nel fuoco delle polemiche di questi ultimi mesi, più volte abbiamo sentito assessori o lo stesso sindaco esprimere giudizi sommari tesi a bollare tutte le Unioni dei Comuni come inefficienti. E' falso. Come tutte le cose umane, anche questa istituzione può fornire diversi esiti: dipende dai presupposti su cui è costruita e da come viene organizzata. Quando questi due pilastri - presupposti e organizzazione - sono solidi, le Unioni funzionano. Per quanto riguarda l'organizzazione la sua efficacia dipende dalle persone che se ne fanno carico, ma per quanto riguarda i presupposti (geografici, storici, infrastrutturali, ecc.) esistono principalmente due criteri ufficiali per stabilire se sussistano. Quello dei Sistemi Locali del Lavoro (SLL, utilizzato da Istat) e quello dei Sistemi Economici Locali (SEL, impiegato da Irpet). Il primo lega Volterra con Montecatini, mentre aggrega Pomarance con Castelnuovo e Monteverdi, disegnando uno scenario abbastanza diverso da quello attualmente costituito. Facendo riferimento, invece, al secondo criterio, quello dei Sistemi Economici Locali, tutta l'Alta e Media Val di Cecina appartiene ad un'unità omogenea, compresi i Comuni di Guardistallo, Montescudaio e Casale M.mo. Forse è questa la prospettiva più promettente alla quale dovremmo guardare.

Progetto Originario




Nessun commento:

Posta un commento