domenica 13 gennaio 2013

Censurata dal sindaco la discussione su S. Chiara



L'argomento Santa Chiara, grazie alla mozione presentata da Progetto Originario, avrebbe dovuto essere il quarto punto all'ordine del giorno, dopo una mozione presentata da Cucini sul diritto di cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. Alla conferenza dei capigruppo del 19 dicembre la mozione era già stata depositata e il suo inserimento tra i temi del Consiglio era stata concordato tra tutti i presenti: Buselli, Tonelli, Cucini, Bettini e Bernardini. All'ultimo momento, invece, Buselli ha deciso di depennarla arbitrariamente, senza sentire il parere di nessuno. Semplicemente l'ha  cancellata dall'ordine del giorno. Una scorrettezza palese, purtroppo non nuova, contro il nostro gruppo e in spregio dell'istituzione del Consiglio e del suo Regolamento di cui abbiamo deciso di informare il Prefetto. Anche le altre minoranze hanno dovuto subire a più riprese i capricci di un sindaco che si riserva di inserire o censurare gli argomenti degli altri gruppi a suo piacimento, senza informare i diretti interessati. Da episodi simili sono già scaturite altre segnalazione alla Prefettura di Pisa, che evidentemente non sono bastate a migliorare i comportamenti del sindaco. Buselli da tempo abusa del suo ruolo di Presidente del Consiglio, per “congelare” a suo piacere i documenti di iniziativa delle minoranze che ritiene scomodi, ma si diletta anche nel fissare date e orari del Consiglio nella maniera più arbitraria, applicando costantemente la regola dei due pesi e due misure.
Da tempo il sindaco ha stabilito che documenti delle minoranze, per essere presi in considerazione per un loro eventuale (ma sempre incerto) inserimento all'ordine del giorno, debbono essere depositati all'ufficio protocollo del Comune con largo anticipo rispetto alla data del Consiglio. Viceversa quelli predisposti dalla maggioranza godono di una corsia preferenziale, dato che di norma arrivano al Protocollo (e quindi sono consultabili dagli altri gruppi) all'ultimo minuto. Una disparità che fa a pugni coi principi della democrazia, della parità di trattamento e con la sensibilità di qualsiasi persona civile.
Nella presente occasione, la censura forzata sul tema del S. Chiara preoccupa, però, anche per ragioni di merito. Dopo tanto parlare dai giornali in modo preoccupante ma sommario delle sue condizioni di bilancio, si teme che la situazione possa essere perfino più grave di quanto trapeli all'esterno. Ragione di più per richiedere, e con maggiore insistenza, chiarimenti dettagliati ai responsabili in sede istituzionale.
Progetto Originario

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