domenica 27 gennaio 2013

Benzinopoli due, il ritorno



Altro che trasparenza! In questi giorni a voler verificare di persona i dati sui consumi anomali delle auto comunali sembra di andare in guerra. Tra dipendenti tesi e naturalmente preoccupati e un sindaco che sbraita minacce dalle colonne dei giornali, il clima si è fatto incandescente. Grazie al cielo, c'è chi non si fa intimidire e fa ancora il proprio dovere fino in fondo. E' grazie a queste persone che sono venuti alla luce nuovi elementi che precisano ed avvalorano il caso della Benzinopoli volterrana. Infatti, una relazione datata dicembre 2012, firmata dal ragioniere responsabile del bilancio comunale, mette in luce tutta una serie di nuovi casi di pieni fantasma.
La Fiat Punto del Comune la cui targa inizia per CK, in dotazione al settore economico, il giorno 29 maggio 2012 alle 8,30 del mattino avrebbe eseguito presso una stazione di servizio di Colle Val d'Elsa un rifornimento di gasolio per 80,67 euro. Cosa c'è di strano, si chiederanno i lettori? C'è di strano che quella Punto quel giorno non si è mossa dal garage, come attestano il registro di bordo e il contachilometri. L'auto non è stata utilizzata e i chilometri sono rimasti immutati (134.800km) per alcuni giorni, ma la scheda carburante in dotazione alla Punto (una specie di tessera bancomat che dovrebbe rimanere rigorosamente nell'auto) evidentemente si è mossa: è arrivata a Colle ed è stata impiegata per pagare un pieno di poco più di 80 euro a spese del Comune. La stessa cosa si è ripetuta con la stessa Punto il primo di settembre, ancora una volta a Colle Val d'Elsa, ma per “soli” 59,48 euro. Di nuovo il registro attesta che l'auto è rimasta ferma in garage, ma la scheda carburante ad essa associata anche questa volta ha viaggiato nella tasca di qualcuno ed è stata impiegata per fare rifornimento alle 12,00 del mattino.
Gli episodi “misteriosi” si estendono anche ad altre autovetture comunali. Il giorno 22 agosto, infatti, è capitato all'altra Punto, quella la cui targa inizia con le lettere DB. Il polo d'attrazione si concentra in Val d'Elsa, perché la stazione di servizio questa volta è quella di Poggibonsi per una spesa di 84,90 euro di gasolio. Dai documenti risulta che l'auto era stata prenotata ma non utilizzata, infatti il chilometraggio è rimasto immutato. La scheda carburante dell'auto, però, è arrivata a Poggibonsi per pagare il rifornimento a qualcuno.
Stessa auto, stessa storia il 19 settembre a Colle Val d'Elsa. Per la cronaca questa volta il pieno ci è costato 82,00 euro tondi tondi.
Altra anomalia da segnalare, ma ormai del tutto logica per chi ha capito l'antifona, che ben due dei quattro rifornimenti descritti hanno preso in carico quantità di carburante superiori alla capacità del serbatoio delle Punto (un massimo di 49 litri, secondo il manuale d'uso). 
La relazione prosegue e riporta altri casi di chiare anomalie, risalenti anche al periodo antecedente il 15 maggio 2012, il giorno dell'introduzione dei registri di bordo. Solo per fare un altro esempio, citiamo quella rilevata sulla Punto CK il 9 febbraio scorso. Secondo la documentazione l'auto doveva servire ad un assessore per un viaggio a Livorno, ma il rifornimento registrato dalla scheda carburante è stato eseguito a Campiglia M.ma, diversi chilometri fuori rotta. Anche in questa occasione è stata acquistata una quantità di carburante superiore alle dimensioni del serbatoio: 90,16 euro per 53 litri di gasolio contro una capacità del serbatoio di 49 litri. La relazione del funzionario che molto puntualmente documenta tutta una serie di casi “anomali” dello stesso tipo è stata inviata il 19 dicembre al sindaco e al revisore dei conti. Le reazioni del sindaco? Non ha assunto alcun provvedimento, non ne ha fatto parola in Consiglio Comunale e non ha sporto alcuna denuncia a nome dell'amministrazione.
Altre informazioni arrivano da Il Tirreno del 17 gennaio, che ha pubblicato i dati allegati alla relazione del funzionario da cui emergono i nomi degli utilizzatori delle auto nei giorni segnalati e in quelli immediatamente precedenti, da cui ci si può fare un'idea di chi abbia avuto a disposizione le schede carburante in quei frangenti. Ancora una volta emerge il nome dell'assessore Costa, membro della maggioranza in quota al partito dell'Udc, accanto al quale ci sarebbe una seconda persona (evidentemente più smaliziata) che ha sempre firmato i registri con uno scarabocchio illeggibile. Ricordiamo che l'assessore Costa, interrogato da una giornalista in settembre, aveva ammesso di aver utilizzato la scheda carburante della Brava istituzionale sulla sua auto privata. Ma aggiunse che si trattò di un unico caso sporadico, una sorta di incidente di percorso, lasciando inspiegati i consumi anomali di quella vettura (7km/litro) e ben tre rifornimenti “impossibili” di gasolio eseguiti su di un'auto a benzina.
Dopo gli ultimi accertamenti la situazione è diventata davvero molto delicata e spiacevole per tutti.  Evidentemente richiederebbe un minimo senso di responsabilità da parte di un'amministrazione che dimostra ad oltranza di non averne. Finora a Palazzo dei Priori sembra prevalere la scuola Scaiola: l'ex ministro che dichiarò ai giudici che qualcuno avrebbe acquistato per lui una bella fetta di una splendida villa romana “a sua insaputa”.

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