venerdì 7 dicembre 2012

In arrivo altri tagli per Volterra

Apprendiamo che i criteri scelti dal Commissario Straordinario per la Spending Review, Enrico Bondi, per effettuare i tagli dei trasferimenti erariali dallo stato ai comuni, sono omogenei per tutto il territorio nazionale. La revisione della spesa insomma si fonda su indicatori di efficienza prestabiliti,  basati su spese pro-capite di personale, costi e servizi, con prezzi- indice che non tengono conto delle specificità. Questa scelta  politica si traduce per un  comune con le caratteristiche di Volterra in un taglio nei trasferimenti statali del 2012 di circa 226.000,00 euro (oltre 20 euro pro-capite, contro le 10 euro pro-capite di Pomarance o le 4 euro di  Arezzo).
In soldoni il governo suppone che un comune virtuoso dovrebbe spendere al massimo 5 euro per riscaldare ciascun metro quadro dei suoi edifici; se invece la spesa è più elevata, lo stato sottrae la differenza dai trasferimenti erariali al comune (considerato non virtuoso). Questo comporta, per rimanere nell’esempio, che saranno avvantaggiati i comuni dotati di edifici pubblici nuovi e energeticamente efficienti, mentre risulteranno penalizzati i palazzi storici e gli impianti vecchi.
Perciò Volterra sopporta un taglio di circa 226.000 euro per il solo 2012, mentre Pontedera, che ha una popolazione tre volte maggiore, subisce tagli in valore assoluto di circa la metà.
Il nostro Comune sta dunque pagando cara, da una parte, una scelta arbitraria e opinabile del governo. Dall’altra parte, si sconta oggi l’assenza di politiche tese a ricercare un maggior efficientamento degli edifici pubblici. Se è vero che ci sono scarsi margini di intervento su Palazzo dei Priori o Palazzo Pretorio, così non è per gli impianti sportivi o le scuole, colpevolmente trascurati da tutti gli investimenti pubblici.
L’esempio più eclatante è la piscina comunale, ove il differenziale tra le entrate e le spese è in perdita di circa 300.000 euro annue: una voragine. Nel 2010 si cercò di intervenire con un progetto di inserimento di pannelli solari sulla copertura per ridurre le spese di riscaldamento. Detto progetto ricevette il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e avrebbe garantito un risparmio costante di almeno 35.000 euro annue. Improvvisamente, dopo l’uscita dalla maggioranza dei consiglieri di Progetto Originario, l’amministrazione Buselli decise di cancellarlo dalle sue priorità, perdendo oltretutto un finanziamento già accordato. Si preferirono opere puramente decorative, come i lampioncini in stile ottocentesco, la pensilina di P.zza Martiri o le telecamere nel centro storico. In fase di approvazione di bilancio preventivo, tentammo di recuperare quel progetto mediante una proposta di emendamento, che però fu sdegnosamente rifiutata. Una scelta che ci pare, anche alla luce dell’attuale spending review, poco razionale e dettata da puro spirito di contraddizione verso le proposte delle opposizioni.
Non vi è dubbio che  la spending review, così come si sta attuando, risulti contraddittoria rispetto ai suoi stessi obiettivi dichiarati, ovvero colpire gli sprechi e ridurre la spesa pubblica senza penalizzare i servizi ai cittadini. E’ anche vero, però, che ciascuna amministrazione pubblica oggi ha il dovere di migliorare i propri processi di spesa, cosa che non ci sembra si stia facendo a Volterra.
Certo, non sarà possibile sperare di ridurre realisticamente e a breve la spesa pubblica nel nostro comune, progettando strutture nuove e futuribili in periodo di vacche magre. Attualmente ci  pare più oculato e lungimirante ispirare le scelte in materia di opere pubbliche in funzione della riduzione della spesa corrente. E’ noto a tutti che la tendenza delle politiche nazionali premia, da anni, la maggiore efficienza, il contenimento dei consumi e il ricorso alle energie rinnovabili. Concentrarsi su interventi puramente decorativi è riduttivo e, in questo periodo, economicamente penalizzante ed antistorico.
Progetto Originario

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