venerdì 7 dicembre 2012

Acqua salata

Si è preso il solito mesetto di tempo per pensarci ma infine il sindaco è riuscito a confezionare una replica alla nostra interrogazione sulla gestione del servizio idrico e sulle bollette gonfiate. Parliamo di replica e non di risposta, perché sono rimasti intatti quasi tutti i quesiti che avevamo rivolto al sindaco. Un sindaco sempre più ermetico e sfuggente nelle risposte, completamente dimentico degli iniziali proclami sul “Palazzo di vetro”. Avevamo avanzato la richiesta del testo del parere legale fornito ad Asa dallo studio Acquarone sulle ripercussioni che l'esito dei referendum avrebbe determinato sulle bollette, accompagnata da una serie di quesiti attinenti circa lo stesso incarico e il suo costo. A queste domande il sindaco Buselli non ha ritenuto di rispondere nel merito, nonostante Asa sia una società a maggioranza pubblica partecipata dal Comune di Volterra. Secondo il sindaco, il parere dello studio legale sarebbe stato sufficientemente riassunto da un intervento rilasciato al Consiglio Comunale l'otto luglio 2011 dal suo uomo di fiducia in Asa, Marcello Cinci. Per Buselli, tanto basta: non serve entrare nei dettagli. Dopodiché ha sorvolato, meglio di un pallone aerostatico, su tutti gli altri punti dell'interrogazione relativi all'incarico, ai criteri di assegnazione e ai suoi costi.
Alla domanda relativa ai tempi e modi per rimborsare gli utenti delle somme pagate da luglio 2011 ad oggi per la non dovuta “remunerazione del capitale investito”, il sindaco si contenta di dichiarare che “Asa agirà secondo quanto previsto per legge”. Punto. Quella stessa legge che da quasi un anno e mezzo a questa parte viene tranquillamente trascurata, continuando a far pagare agli utenti un'aliquota abolita da un referendum nazionale.  
Chiedevamo, inoltre, al sindaco se gli risultasse che alcuni utenti stiano pagando in bolletta il canone per la depurazione pur non godendo del servizio, perché di fatto molte zone sono ancora adesso sprovviste di depuratori. Manca al versante meridionale di Volterra e manca a Saline, così come nelle altre frazioni. In questo caso il sindaco ammette qualche disguido, affermando: “può darsi che qualche utenza stia affettivamente pagando l'onere non dovuto della depurazione”. Purtroppo però per famiglie ed utenti che pagano in bolletta ulteriori somme non dovute, l'amministrazione non ritiene di potersi attivare. Infatti, la ricetta che il sindaco si limita a prescrivere per questi casi è riassunta in un rigo: “a tal proposito è possibile recarsi presso lo sportello di Asa a Volterra e chiedere chiarimenti sull'effettiva fruizione del servizio”. Sulla restituzione delle somme indebitamente acquisite come contributo per la depurazione, il sindaco ha assicurato che Asa sta provvedendo ad accantonare i denari necessari. E sente di dover aggiungere che: “la modalità di restituzione non è stata al momento ancora decisa, ma è certo che entro il 30/9/2014 verrà fatta”. Risposte che ti aspetteresti da una centralinista Asa addestrata a rintuzzare le richieste di tanti clienti esasperati, rimandando un po' più avanti nel tempo la promessa soluzione di problemi annosi. Del resto, la sua scelta di campo in tema di acqua pubblica l'amministrazione Buselli l'ha ufficializzata in Consiglio Comunale il 9 novembre scorso. Quando  ha votato contro la possibilità di sottoporre all'assemblea di Asa la questione ormai inderogabile degli adempimenti da assumere dopo l'esito dei referendum di giugno 2011. Ha scelto, invece, di allinearsi alla strategia seguita da un incorreggibile ceto politico, malato di autoreferenzialismo. Che tende a difendere le proprie posizioni all'interno di enti elefantiaci e inefficienti, come gli enti gestori dell'acqua, ignorando di proposito la volontà democraticamente espressa dalla maggioranza dei cittadini.
Progetto Originario

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