lunedì 10 dicembre 2012

Giravolte


Dopo la fine delle ideologie pare che per qualcuno sia anche sopraggiunta la fine delle idee, tanto che ormai non ci sorprendiamo più nel sentir sentenziare le opinioni più strampalate. All'ultima seduta del consiglio la consigliera Bassini ha ritenuto naturale equiparare, dal punto di vista politico e morale, il passaggio del gruppo di Progetto Originario dalla maggioranza ai banchi delle minoranze all'itinerario inverso eseguito da lei stessa. Un'operazione logica assai spericolata, dato che i due percorsi sono esattamente contrari. Non si tratta di scelte uguali, ma opposte. Sarebbe come equiparare il digiuno alla voracità, oppure il lavoro all'ozio. Non serve far ricorso alla filosofia, in politica c'è una cosa che si chiama coerenza che si può agevolmente misurare sulla base dell'aderenza ai programmi elettorali proposti ai cittadini. Partendo da essi, non è difficile verificare chi agisce con coerenza rispettando gli impegni e chi ciurla nel manico. Basta un rapido sguardo al programma per capire che noi di Progetto Originario abbiamo tenuto fede agli impegni presi. Rigorosamente. Al contrario del gruppo rimasto al seguito di Buselli che, una volta conquistato Palazzo dei Priori, ha ritenuto di poter agire a propria discrezione, rimangiandosi un'infinità di promesse. E' stato così per l'Unione dei Comuni, uno dei principali obiettivi del programma elettorale del 2009, che solo due anni dopo è stato coscientemente buttato alle ortiche.    
Lo stesso si può dire per quanto riguarda l'ospedale cittadino. Il programma di Uniti per Volterra imponeva la difesa del Punto Nascita, così come di Pediatria, di Cardiologia e del laboratorio d'analisi. Infatti, al contrario del gruppo di Buselli, non abbiamo votato quell’offensivo “Protocollo per le politiche sanitarie” che ratificava con brutale chiarezza l'eliminazione e il ridimensionamento di tutti questi servizi.
Quando abbiamo difeso la presenza del Comune nei consorzi stradali del nostro territorio, abbiamo semplicemente agito per presidiare il territorio agricolo, come recita il programma con cui ci presentammo alle elezioni.
Il sindaco Buselli (ed i suoi gregari), dopo due anni di tentennamenti, ha finito per voltare le spalle anche al proposito d'integrare l'area di Poggio alle Croci al resto della città, accettando la chiusura di tutta la zona ai volterrani. Noi no, abbiamo continuato a sostenere, col nostro voto, il principio della piena accessibilità per tutti.
Sulla vicenda Solvay, attenendoci agli impegni, abbiamo scartato il progetto del lago di Puretta (già discutibile di per sé) dal momento che, per decisione della Regione, è divenuto l'asse portante di un sovrasfruttamento delle risorse identico al passato.
C'eravamo impegnati a preservare il fragile territorio del versante meridionale di Volterra da nuove ed estese previsioni urbanistiche e ci manteniamo dello stesso avviso, nonostante che Buselli, anche su questo tema, abbia saltato il fosso. Davvero è quasi impossibile, in un solo articolo di giornale, elencare tutti gli impegni di campagna elettorale traditi dalla maggioranza che oggi amministra Volterra: servirebbero almeno 20 pagine.
Lo spazio che resta vogliamo, invece, dedicarlo al programma elettorale proposto dalla consigliera Bassini, per verificare nel tempo il rispetto dei suoi impegni. Se non andiamo errati, la prima delle sue “missioni programmatiche” pretendeva l'abbattimento degli oneri d'urbanizzazione: bene, sono aumentati. Sulla sanità affermava come priorità irrinunciabile la presenza continua dell'anestesista in ospedale: arrivati al dunque, ha votato contro un nostro emendamento al protocollo sanitario che chiedeva proprio questo. Ancora: nel 2009 Bassini prometteva agli elettori maggiore attenzione per le strade consorziate; nel 2011 sono state abbandonate in blocco dall’amministrazione comunale anche grazie al suo voto.
Proclamava la difesa ad oltranza del presidio di polizia stradale: ha preso il volo quasi subito.
Sulla previsione della scuola dei Cappuccini, il programma de “Il Popolo per Volterra” era lapidario: ridare slancio al progetto! E' stato abbandonato definitivamente.
La più bella forse è quella sulle tasse, riguardo alle quali prometteva solennemente: “non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini aumentando tariffe ed imposte”. Peccato che con l’apporto decisivo del suo voto, Bassini abbia consentito alla maggioranza di approvare gli aumenti di Tarsu, Irpef, Imu (rispetto alle aliquote medie), le tariffe dei parcheggi e pure l'imposta per l’occupazione del suolo pubblico.
Insomma un bell'esempio di coerenza, davvero degno della compagine a cui s'è aggregata.
Per concludere una classica definizione tratta da Palazzi. “Trasformismo: metodo di governo che ricorre ad accordi  con gruppi o individui per creare di volta in volta la propria maggioranza”. Infischiandosene dei programmi, aggiungiamo noi.


Progetto Originario

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