lunedì 10 dicembre 2012

In fondo, a destra


Ma che fine ha fatto la Federazione Civica a cui ha aderito dallo scorso anno la lista civica di Buselli che governa Volterra? Sono mesi che non se ne sente più parlare sul poggio. In una fase politica così effervescente è sempre opportuno, però, gettare uno sguardo intorno per capire gli scenari che vanno aprendosi. Torniamo, dunque, a rivolgere l'attenzione a quell'aggregato di liste civiche guidato a livello regionale da Paolo Moschi e Alessio Berni (quello del tendone). L'ingresso di Uniti per Volterra nella Federazione di Berni fu ratificato ufficialmente il 24 giugno 2011 “nella splendida cornice del Palazzo dei Priori” - recitavano un anno fa i giornali – dove si tenne “la riunione esecutiva delle liste aderenti alla Federazione Civica”. Che fanno oggi i campioni del “civismo”? Quelli della “Carta Etica e dei Valori” delle liste aderenti, che nell'ambito del successivo convegno, tenutosi di nuovo qui a Volterra, s'inventarono perfino la “Certificazione di Origine Controllata” delle Liste Civiche Italiane? Oggi, Berni, “l'astro nascente del civismo”, ha abbandonato i tatticismi di un anno fa, gettando senza tanti complimenti la maschera. Attualmente appoggia ufficialmente la candidatura di Giampiero Samorì, imprenditore di belle speranze e candidato del Pdl, concorrente alle primarie del centrodestra. Anzi, Berni addirittura è diventato il coordinatore regionale del MIR (moderati in rivoluzione, la corrente del Pdl fondata da Samorì). Un incarico che coniuga tranquillamente con quello di coordinatore della sua Federazione Civica. Del resto anche l'assessore Moschi non ha mai vissuto come una contraddizione il ruolo di coordinatore civico e quello di esponente del partito di Casini, l'Udc; perché dovrebbe preoccuparsene Berni? Infatti, Berni non se ne preoccupa, e dai giornali tranquillamente proclama il suo appoggio al candidato del piddiellino con queste parole: "insieme a tanti altri amici, eletti in liste civiche, abbiamo ritenuto opportuno sollecitare la candidatura di Gianpiero Samorì, in un contesto dove si sono improvvisamente accesi tutti i riflettori della politica nazionale, permettendo così di cogliere l'occasione per mettere in risalto anche le peculiarità tipiche del civismo”. E aggiunge: "Tale scelta può dare risposte alle istanze territoriali, che necessitano di un indispensabile supporto da parte della politica nazionale".
Dunque è bastato aspettare qualche mese per far venire allo scoperto l'anima vera della Federazione Civica, a cui s'è aggregata entusiasticamente la lista buselliana. Si dirà che non era neppure necessario aspettare dei mesi: bastava pensare all'operazione di “Volterra Moderata”,  all'ingresso in maggioranza di Bassini e del suo seguito o alla ripetuta e continuata partecipazione ai congressi Pdl del sindaco Buselli. Semplicemente bastava guardare all'origine politica dei vari coordinatori della Federazione Civica per capire dove sarebbe stata traghettata Uniti per Volterra. Vero: non era necessario osservare nel dettaglio i vari armeggi: chi possiede un minimo di esperienza e un po' di cervello aveva già da tempo capito l'antifona. Più semplicemente bastava cogliere il senso complessivo delle azioni intraprese nel tempo dalla lista Buselli, ascoltare i toni della sua propaganda e i metodi adottati, per capire dove sarebbe andata a parare. Sotto una patina sottile sottile di ecumenismo, infatti, da tempo emerge con chiarezza il senso più autentico del loro attuale progetto. Che, seppure con democristiana circospezione, al fondo delle cose, punta decisamente a destra. 

Progetto Originario

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