mercoledì 19 settembre 2012

Roba da orsi

Non è la prima volta che l'ex consulente di Moschi e Buselli compare su questo giornale per seminare allusioni e sospetti. Non a caso l'oggetto dei suoi veleni sono spesso i consiglieri di Progetto Originario. Fu solo grazie alla loro particolare insistenza se finalmente nel settembre 2010 saltò fuori il suo famoso curricum stellare, tante volte richiesto invano al sindaco dalle opposizioni di destra e di sinistra. La scorsa settimana Orsi è tornato a scrivere del parcheggio della Dogana, in maniera al suo solito insinuante ed allusiva. Singolare coincidenza: anche la prestigiosa firma, gli “Amici del bar”, ha trattato sullo stesso numero lo stesso tema con identici fini. L’oggetto dell'attenzione di entrambi evidentemente è il consigliere Cocucci, reo di non essersi ammorbidito al tempo delle scelte di campo. Le bugie ripetute con insistenza rischiano di passare per vere, dunque non sarà inutile ritornare sulla questione per ribadire un paio di concetti già chiariti a suo tempo, ma forse dimenticati dai più distratti.
1) Il progetto del parcheggio della Dogana fu prescelto dall'amministrazione comunale nel lontano 1985, sulla base di un bando pubblico aperto a tutti. Chi lo vinse superò la concorrenza per la migliore offerta che presentò al Comune. Al contrario di quando, nel 2009, il sindaco Buselli nominò lo stesso Orsi presidente dell'istituto S. Chiara prima, e amministratore unico di ASV, poi. In quei casi il sindaco Buselli assegnò le nomine per via diretta, discostandosi dall’abitudine dei suoi predecessori che usavano istruire bandi pubblici, per raccogliere curricula da cui scegliere la persona più competente. Buselli, nel conferire tali incarichi pubblici al signor Orsi, rinunciò a seguire le regole della concorrenza e della trasparenza, evitando di proposito di confrontare le referenze del suo uomo di fiducia con quelle di altri candidati.
2) E' illuminante ricordare quanto rivelato dallo stesso Orsi sulla stampa in merito al parcheggio della Dogana. Con nostra sorpresa, Orsi narrò che già nei primissimi mesi di vita dell'amministrazione Buselli, lui e il suo assessore di riferimento fossero andati a scartabellare i polverosi fascicoli del parcheggio sotterraneo (datati metà anni '80). Evidentemente nella speranza di trovare “qualcosa di utile”. Stando sempre alle rivelazioni di Orsi, il loro zelo arrivò al punto tale da portare l'intero il fascicolo del Comune ai tavoli di un bar di Castiglioncello, per poterlo setacciare in tutta comodità con l'aiuto di un imprenditore locale. Un noto imprenditore “diacono”, tenne a precisare Orsi, che almeno di questa materia dovrebbe intendersene. Purtroppo per loro in quelle carte non c'era nulla di "utile". Un comportamento da “galantuomini” rispetto alla cosa pubblica, evidentemente; senza contare lo spirito di “lealtà” messo a nudo da simili atti. Da cui si evince che noti elementi della lista civica fin da subito avessero cominciato a brigare contro i compagni. Rimesso a posto il quadro generale sul passato, occorre interrogarsi sull'oggi.
E' inquietante osservare che tali esternazioni saltino fuori in coincidenza con la delicata fase processuale che dovrebbe contrapporre gli esponenti dell'amministrazione comunale all'ex consulente Orsi, per la nota vicenda dei titoli fantasma. Perché, in questo particolare momento, l'ex consulente sente il bisogno di tornare a scrivere insistentemente ai giornali spargendo veleni su uomini dell'opposizione e (secondo il suo inconfondibile stile) sui loro familiari? Prendendo a prestito da Orsi & c. l'arte di pensar male, potremmo sospettare un classico scambio tattico. In cambio di cosa? Magari di un atteggiamento processuale "amichevole" da parte di uomini dell’amministrazione, affinché il processo finisca a tarallucci e vino. Del resto nessuno meglio di Orsi conosce i risvolti più reconditi di quanto avvenne ai piani alti del Comune nel periodo che va da giugno 2009 a settembre 2010. Uno scontro aperto in aula di tribunale potrebbe fare vittime illustri.

Progetto Originario

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