martedì 3 luglio 2012

Un bilancio incorreggibile

Non possiamo affermare con certezza che si tratti della prima volta nella storia del Comune di Volterra, seppure i dipendenti in servizio non ricordino altri esempi di emendamenti al bilancio presentati da una minoranza. Per noi di “Progetto Originario” l'intento era quello di offrire proposte costruttive, che dessero modo alla maggioranza di migliorare la propria malcerta programmazione. Ma per essere costruttivi occorre essere in due, e l'attuale maggioranza non sembra gradire simili offerte.
Predisporre emendamenti al bilancio di una pubblica amministrazione presenta difficoltà reali, perché non basta dire cosa si vorrebbe e quanto verrebbe a costare: bisogna saper trovare nelle centinaia di capitoli del bilancio le voci da tagliare affinché i conti alla fine quadrino al centesimo. La proposta deve essere validata tecnicamente, quindi superare il vaglio dell'Ufficio di ragioneria e del Sindaco revisore dei conti, prima di approdare in Consiglio Comunale. I due emendamenti che abbiamo presentato venerdì 22 Giugno al Consiglio avevano superato tutti questi ostacoli. Il primo tendeva a dimostrare che abbattere l'enorme spesa corrente dell'ente è possibile, lavorando con serietà e guardando con più attenzione al domani. Il secondo proponeva di ridurre l'aliquota IMU sulla prima casa dal 5 al 4 per mille, compensando il minor introito con una piccola imposta di soggiorno. Andiamo a illustrarli brevemente. Il male del bilancio 2012 è ancora una volta l'aumento rilevante della spesa corrente, che semplificando potremmo indicare come il costo complessivo per il funzionamento della macchina comunale, cresciuto dell'8% solo nell'ultimo anno. Quando la spesa corrente (11,1 milioni) divora come nel nostro caso il 90% delle risorse dell'ente, vengono inevitabilmente a mancare i fondi per gli investimenti sulla città e sul territorio (solo 1,2 milioni per il 2012). Il nostro 1° emendamento intendeva dimostrare come si possa agire per contenere la spesa corrente, investendo in efficienza. L'idea intendeva abbattere il costo della fornitura di metano della piscina comunale, una voragine di circa 150.000 €/anno, attraverso la realizzazione di un impianto solare termico. Il costo dell'impianto è stimato in  € 114.575,00, secondo un progetto predisposto nel 2009 a cura dell'assessorato all'ambiente e già depositato in Comune. I primi 30.000 euro furono subito ottenuti dal Comune col bando 2009 della Fondazione CRV; fondi che peraltro rischiano di essere revocati a causa della prolungata inerzia dell'Amministrazione. Il resto dei soldi necessari sarebbero venuti da due voci:
1) togliendo 44.575 dai 100.000 euro previsti per incarichi esterni di lavoro autonomo: una cifra colossale che un Comune come il nostro non può permettersi di “macinare” nei secondo semestre del 2012 come l'Amministrazione vorrebbe.
2) I restanti 40,000 euro verrebbero ricavati congelando lo stravagante progetto di una rotatoria sulla Via Pisana.
Una volta realizzato, l’impianto solare determinerebbe la riduzione strutturale del consumo di metano per un risparmio prudentemente stimato in 35.000€ all'anno. Nel 2013 ipotizzavamo infine di impiegare questa somma in progetti di sostegno alla didattica nelle scuole, i cui finanziamenti verranno da quest'anno drasticamente ridotti dalla Regione.
Il secondo emendamento intendeva abbassare l'aliquota IMU sulla prima casa. Sappiamo che la nuova imposta sulla casa (IMU) a dicembre assesterà un bel colpo alle famiglie volterrane, che già l'anno scorso sono state penalizzate dall'aumento della tassa sui rifiuti (TARSU), mentre quest'anno subiranno l'aumento delle aliquote Irpef comunali, nonché dalla reintroduzione della tassa sugli immobili e le maggiori tariffe per alcuni servizi. La più indigesta tra le nuove imposte è l’IMU sulla prima casa che colpisce un bene indispensabile, senza guardare alle reali condizioni di reddito delle famiglie.
Abbiamo ritenuto quindi di proporre l'abbassamento dell’aliquota sulla prima casa al 0,4% anziché lo 0,5 introdotto dall'Amministrazione Buselli. Una differenza che alleggerirebbe in media di circa 80 euro l'imposta per ogni famiglia. Per poter colmare il minor gettito stimato in € 300.000, chiedevamo di introdurre un’imposta di soggiorno. Scelta questa già intrapresa quest'anno da quasi tutte le città con caratteristiche simili alla nostra, come San Gimignano, Montalcino, Cortona e tante altre. L'imposta permetterebbe di ripartire il peso dei sacrifici dovuti alle attuali difficoltà delle amministrazioni pubbliche su una base più ampia rispetto a quella della sola popolazione residente, così da essere leggera per singolo importo. Ipotizzando, infatti, di introdurre un’imposta media di 2 euro/giorno, calibrata sulla base della categoria delle strutture ricettive. In pratica ogni turista spenderebbe in media soltanto 6 euro in più per l'intero soggiorno (che statisticamente dura 3 giorni). Un piccolo sacrificio sostenibile, che avrebbe dato respiro alle famiglie volterrane pesantemente tartassate negli ultimi anni. Purtroppo i nostri due emendamenti sono stati respinti dal gruppo di Buselli e Bassini, senza fornire alcuna controproposta o spiegazione decente. La delusione non ci ha impedito di apprezzare il voto favorevole di Città Aperta e Sinistra per Volterra, che hanno capito la serietà e lo spirito delle proposte presentate.
Progetto Originario

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