domenica 29 aprile 2012

Quando la democrazia è di peso

E’ stata una brutta sorpresa leggere in queste settimane che la democrazia è considerata dal primo cittadino e dai suoi sostenitori “una noia” e una “perdita di tempo”. E’ facile in un periodo di profonda crisi morale ed economica offrire la sponda dell’aggregazione cieca, della fiducia incondizionata ad aspiranti capipopolo, presunti portatori degli interessi di tutti. In tempi di incertezze e paure ricorre nella storia la comparsa di movimenti o pulsioni politiche tese alla ricerca di scorciatoie autoritarie. Ancora oggi molte persone restano politicamente ingenue e, disorientate dall'incertezza, possono cadere nella trappola per correre sotto l'ombrello di presunti unti del Signore. La democrazia richiede un po' di pazienza, si sa. Le decisioni si potrebbero affrettare annullando il confronto e togliendo dignità alle opinioni diverse. Poco male se, ascoltando punti di vista molteplici, si potrebbe acquisire una visione più chiara e completa dei problemi. E magari anche una diversa consapevolezza delle responsabilità di chi governa. Proprio qui sta il punto. Questo non è ammesso. Chi decide non si discute e tanto meno si critica, secondo i suoi discepoli  c'è bisogno soltanto di accodarsi e fare massa. Chi argomenta, chi dissente è un “dispensatore di veleno”. Una visione rozza e gerarchica del potere, dove è ammesso solo il sostegno cieco o, in alternativa, lo scontro. Sembrerà strano ma queste sciagurate tendenze, che sembravano superate, riaffiorano, ritornano. Puntuali nei momenti bui della storia. Probabilmente in alcuni di noi questi istinti erano soltanto sopiti, mascherati da cerimoniali di superficie. La democrazia che si nutre di dubbi e verifiche, di libera circolazione di notizie e di teorie complesse fa presto a finire screditata. Eppure in questi giorni è stata celebrata la ricorrenza del 25 aprile. Una data che dovrebbe ricordarci come, proprio nei momenti di profonda crisi, il presidio dei valori fondanti della democrazia e il metodo democratico, sono i soli ad impedirci di scivolare pericolosamente verso un nuovo, moderno fascismo.

Sonia Guarneri, Progetto Originario

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