lunedì 12 marzo 2012

Cresce il degrado della biblioteca comunale

Sebbene depositata da quasi un mese non è stata ancora discussa la mozione con cui il gruppo di Progetto Originario chiede all'Amministrazione Comunale un maggiore impegno per la biblioteca volterrana. Il sindaco all'ultimo Consiglio, senza sentire il parere dei capigruppo, decise di non metterla all'ordine del giorno, così la trattazione del tema è rinviata alla prossima seduta. Tuttavia, il fatto che l'argomento sia ormai in agenda poteva far sperare che in questo periodo venisse rivolta qualche attenzione in più alla biblioteca. Niente di più sbagliato. Proprio in queste settimane, infatti, uno specifico sopralluogo ha rivelato che il livello di degrado dei locali ha raggiunto vette insuperate, complice il freddo delle settimane scorse e la solita rilassatezza nei tempi di reazione dell'Amministrazione. Accade così che da qualche settimana il Paas (punto di accesso assistito ai servizi internet) resti chiuso, a causa della rottura di una condotta dell'acqua passante sotto il pavimento del locale. Un infortunio sicuramente accidentale, per certi versi inevitabile quando gli impianti sono vecchi e fatiscenti come nel caso specifico. Il disagio però viene pesantemente aggravato dal forte ritardo registrato nell'attivazione dei lavori di riparazione: i locali, infatti, restano chiusi da settimane, intrisi di umidità. Con conseguente sospensione del servizio di accesso a internet. Una situazione quasi identica la ritroviamo in emeroteca e nella adiacente sezione ragazzi. Qui, è una condotta dell'acqua collegata all'impianto di riscaldamento che si è frantumata, lasciando all'agghiaccio i locali che per conseguenza risultano inaccessibili.
Un terzo episodio fotocopia si è verificato anche al primo piano, nei locali della biblioteca guarnacciana, dove un ulteriore ramo della condotta del riscaldamento ha ceduto, inzuppando d'acqua l'intera volta, dal soffitto al pavimento. Tutti questi casi di degrado contemporanei ci comunicano tre cose importanti. La prima, forse più evidente, è che qualcosa non funziona in Comune nei tempi di avvio delle riparazioni. Non è possibile che per intervenire su un tubo rotto all'interno di un palazzo storico si lascino passare settimane, abbandonando libri preziosi della comunità o anche computers e altro materiale informatico all'umidità. E' evidente che in casi simili serve avviare gli interventi urgentemente. Non solo per non lasciare interrotti a lungo servizi importanti, ma anche a tutela del materiale contenuto nei locali. Il secondo aspetto da considerare riguarda la conduzione degli impianti nel caso di eventi avversi come è stato il freddo intenso delle prime settimane di Febbraio. A noi sembra che in simili occasioni, sempre preannunciate dalla protezione civile, l'Amministrazione dovrebbe organizzarsi per adeguare la conduzione degli impianti alle particolari circostanze. Per esempio, mantenendo il riscaldamento acceso in continuità, per evitare la formazione di ghiaccio nei tubi e quindi le ricorrenti rotture con i guasti che sempre le accompagnano. Infine, è ormai evidente che alcuni impianti sono davvero troppo vecchi e logori per andare avanti, cosicché andrebbe seriamente considerata l'ipotesi di metterci mano organicamente. Questo aspetto è emerso con drammatica chiarezza tanto in biblioteca quanto in alcuni istituti scolastici di proprietà comunale. Sembrerebbe, dunque, un'azione di buon senso la previsione nel piano triennale delle opere pubbliche della ristrutturazione straordinaria di questi vecchissimi impianti: la loro sostituzione completa o, dove possibile, almeno delle parti più logore e inefficienti. Per non doversi ritrovare il prossimo inverno di nuovo a piangere per disfunzioni e guasti ormai ampiamente annunciati. L'impegno dell'Amministrazione Comunale purtroppo in questi anni su questi temi è calato sotto la soglia di guardia, ma restiamo fiduciosi in un cambio di rotta. Tornando nello specifico della biblioteca, vogliamo credere che l'adesione del Comune al Comitato denominato “Volterra per l'Unesco” serva da stimolo per ritrovare la voglia di investire nel settore cultura e sull'immenso, a volte pensiamo immeritato, patrimonio culturale della città. Il Manifesto dell'Unesco per le biblioteche pubbliche rappresenta in questo senso un incoraggiamento e un monito al tempo stesso, laddove invita “i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo”. Volterra negli ultimi anni questo impegno lo ha sicuramente accantonato. Speriamo che presto possa recuperarlo e tornare città esemplare non soltanto per ciò che possiede, ma anche per ciò che produce nel settore strategico della cultura.

Irene Nesi, Progetto Originario

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