lunedì 5 marzo 2012

Chi difende il diritto alla salute?

I tagli alla sanità sono ormai diventati così traumatici che perfino i telegiornali non possono più ignorarli del tutto. Così una settimana fa sono finiti sul piccolo schermo i malati ammassati e quasi dimenticati nei corridoi dell'Umberto I di Roma. Tagliando dovunque i posti letto ed eliminando progressivamente i piccoli ospedali, finisce che anche i grandi risultano drammaticamente insufficienti. Siamo già oltre la soglia di guardia e la sanità italiana, che complessivamente è stata per decenni una delle più efficaci del mondo, sta pagando un caro tributo all'aziendalizzazione a tappe forzate imposta negli ultimi anni. L'ospedale di Volterra, da questo punto di vista, è come un avamposto di frontiera: tra i più piccoli della Regione viene ridimensionato da anni senza che si possa percepire ancora la fine, un punto di equilibrio oltre il quale è inaccettabile per tutti proseguire. Il personale sanitario, dopo qualche anno di indecisione, adesso sembra perfettamente conscio della situazione. Smantellando i servizi di base, le specialistiche più comuni - la Pediatria, l'Ostetricia, il laboratorio d'analisi, domani forse la Cardiologia - è il diritto alla salute di chi vive in questa parte di Toscana che viene meno. L'articolo 32 della Costituzione recita: “la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività”. Su un principio simile non possiamo recedere. Dov'è il “diritto fondamentale” delle donne della Val di Cecina che, se incinte e costrette a recarsi al pronto soccorso, non possono neppure aspettarsi un'ostetrica reperibile? Col direttore generale Damone siamo scesi sotto la soglia di tolleranza ed è urgente intervenire subito. Per cercare di modificare una situazione così difficile, però, occorre chiarezza. La settimana scorsa in Casa Torre Toscano si è tenuta una riunione sulla situazione dell'ospedale, ma non si è visto né un volantino né un trafiletto di giornale che invitasse la cittadinanza, tanto che non è perfettamente chiaro neppure chi fossero gli organizzatori. A presiederla però c'erano il sindaco e l'assessore Lonzi, mentre seduti nelle prime file i rappresentanti dell'associazione Sos-Volterra, i rappresentanti della La Destra e dell'UdC. Il sindaco nella sua introduzione ha ribadito più volte il concetto che la salute non ha colore, ma la migliore dimostrazione di questo principio sarebbe stata offerta da una riunione realmente aperta, invitando tutte le forze politiche e sindacali della zona.  Il nostro diritto alla salute possiamo difenderlo soltanto se mettiamo insieme tutte le forze, perché quand'anche riuscissimo a coagularle tutte, non ne avremmo d'avanzo. Non bisogna avere timore del confronto di opinioni diverse, perché soltanto attraverso un continuo confronto si può raggiungere una piattaforma comune che compatti il maggior numero di organizzazioni e persone sulla difesa del locale presidio.
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