lunedì 27 febbraio 2012

Uscita di sicurezza

La parola chiave è TULPS. Un acronimo che sta per Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. L'articolo 80 del TULPS è quello che regola la concessione delle licenze per i pubblici spettacoli per gli aspetti legati alla sicurezza. L'art. 80 recita secco: “L'autorità di pubblica sicurezza (il Comune) non può concedere licenza per l'apertura di un luogo di pubblico spettacolo prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica solidità e sicurezza della struttura”. La storia del tendone di Docciola nelle grandi linee è ormai risaputa. La Commissione Comunale di Vigilanza il 30 dicembre concesse licenza per celebrare l'evento dell'ultimo dell'anno e altre manifestazioni successive all'associazione “Etruria Promozione”, collegata ad Alessio Berni. Berni era già noto a Volterra come rappresentante della federazione delle liste civiche di cui fa parte la lista Uniti per Volterra di Moschi e Buselli. La commissione nel concedere la licenza ad Etruria Promozione impose una serie di prescrizioni in ordine alla sicurezza: la presentazione di una serie di documenti relativi agli impianti e ai materiali, ma anche quella di sostituire i basamenti su cui la struttura poggiava (costituiti da mattoni forati impilati). Numerosi testimoni e molte foto, però, hanno documentato che i mattoni forati sono rimasti al loro posto. Il giorno 9 febbraio a nome del mio gruppo, Progetto Originario, presentai una interpellanza sul tema al sindaco. La risposta è arrivata soltanto il giorno 20 febbraio, durante il Consiglio Comunale. A parte poche frasi laconiche, questa rimanda alla relazione di un funzionario in cui si afferma: “una volta che venga rilasciata una licenza di pubblica sicurezza, con o senza prescrizioni, spetta poi al destinatario il pieno rispetto della stessa assumendosene ogni responsabilità sul piano giuridico e non investendo più la problematica la Commissione”. Anche a occhio una Commissione di Vigilanza che non debba vigilare, stride. Più avanti parlando dei basamenti, la relazione afferma: “da un sommario sopralluogo svolto sul posto parrebbe che i materiali utilizzati come sostegno siano i medesimi del giorno 30/12/2011”. Degno di nota l'uso del verbo “parrebbe”, al condizionale, come se “pare” al tempo presente non suonasse abbastanza dubitativo. E perché mai il sopralluogo è stato “sommario”? Va rimarcato che il DPR 311/2001, collegato al TULPS, elenca con precisione puntigliosa ciò che la Commissione deve fare, e cioè: a) esprimere parere sul progetto della struttura; b) verificare le condizioni di solidità e sicurezza; c) accertare la conformità della stessa alle disposizioni vigenti; d) accertare gli aspetti tecnici della sicurezza e dell'igiene; e) controllare con frequenza che vengano osservate le norme e le cautele imposte.  Dice proprio così, testuale: “controllare con frequenza”. Parole che mal si accordano con quelle inserite nella risposta del sindaco e ben poco anche con le dichiarazioni rilasciate a Il Tirreno dall'assessore Gazzarri, presidente della stessa Commissione: “le carte richieste rispetto alla questione sicurezza del tendone sono tutte arrivate e per il lavoro svolto dalla commissione va bene così”. Per qualche giorno abbiamo sperato in un travisamento del giornale, che poteva aver deformato le parole dell'assessore. Ma una smentita non è mai arrivata. Il Consiglio Comunale del 20 poteva essere l'ultima occasione buona per rettificare. Si trattava in fondo di affermare una cosa banale: che si intendeva far definitivamente accertare se, in ordine alla sicurezza della struttura, normativa e prescrizioni della Commissione di Vigilanza erano state osservate o meno. Purtroppo né l'assessore né il sindaco hanno ritenuto di proferire una parola in merito. Di fronte alla richieste di rassicurazioni circa il rispetto delle norme o quanto meno di ulteriori chiarimenti, la maggioranza ha esibito un compatto, innaturale silenzio che per qualche minuto ha trasformato la sala del Consiglio in una specie cripta. Per smuovere la maggioranza a promuovere finalmente una verifica seria, abbiamo infine proposto un documento che avrebbe impegnato il sindaco: “a disporre accertamenti degli organi di vigilanza preposti circa il rispetto delle prescrizioni e delle norme di legge”. La risposta è arrivata sotto forma di voto, con una inqualificabile bocciatura della proposta. Più chiari di così... In compenso, il mattino dopo, alcuni operai provvedevano a smontare e a portar via con l'ausilio di un camion la struttura. L'episodio, gli atteggiamenti e i comportamenti esibiti ci hanno costretto a ricercare fuori dalla sede politica la verifica del rispetto delle leggi. Dunque abbiamo segnalato i fatti all'autorità giudiziaria.

Fabio Bernardini, Progetto Originario

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