mercoledì 29 febbraio 2012

La claque

Porgo le mie scuse ai lavoratori del S. Chiara per il pessimo spettacolo che il Consiglio Comunale di cui faccio parte ha offerto di se appena qualche giorno fa.
E’ sempre difficile affrontare il tema di un’azienda in crisi che cerca la via per salvare se stessa, i servizi che offre e i posti di lavoro per oltre 60 persone tra dipendenti diretti e indotto.
Lo è ancora di più quando a fronte di mormorii e contestazioni agli interventi dei suoi assessori, un Sindaco prende la parola non per chiedere silenzio come è nelle sue evidenti prerogative, ma per bacchettare le persone presenti tra il pubblico, definendo le spontanee manifestazioni di dissenso come “un coretto” o peggio “una claque”. Una sorta di applauso a comando, stile show televisivo di terz’ordine.
Mi sono chiesta se quando il Sindaco ha preso la parola si sia reso conto che davanti aveva persone che rischiano il proprio posto di lavoro con il quale assicurano il sostentamento alla loro famiglia. Lavoratori che reputo coraggiosi, perché hanno preso posizione contro un piano di rilancio che non li convince affatto davanti la Presidenza  e la Direzione dell’azienda di cui fanno parte. Di chi mai potevano essere la claque?  
Sicuramente il Sindaco non lo ha pensato, ma ha reagito con stizza come fa ogni volta che raccoglie una pessima figura, quando il dissenso anziché rivolgersi verso i suoi avversari si dirige su lui e il suo gruppo. Ognuno di noi può ricevere critiche e io stessa ne ho ricevute nel corso del mio intervento. Mi sono espressa male e hanno avuto ragione i lavoratori a risentirsi. Ma ciò non autorizza a considerare le persone che presenziano al Consiglio come soggetti ammaestrati, per di più approfittando del ruolo ricoperto per esprimere giudizi offensivi sapendo che gli altri non hanno possibilità di replica. Così facendo si offende la loro dignità di persone e la loro condizione di lavoratori di un’azienda in crisi. Decisamente troppo.
Al di là del merito degli interventi, mi sento di esprimere ai lavoratori del S. Chiara tutta la mia solidarietà e quella del mio gruppo, perché di fronte a problematiche così serie avrebbero meritato una classe politica adeguata e capace di confrontarsi con loro prima di tutto con rispetto.
Sonia Guarneri - Progetto Originario

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