lunedì 13 febbraio 2012

Sanità: un continuo stillicidio

Soltanto pochissimi anni fa quando formammo il Comitato per la difesa dell'ospedale per sensibilizzare la popolazione sul pericolo tagli alla sanità, quasi tutta la classe politica locale ma anche una parte della popolazione ci tacciò da visionari. Oggi, nessuno può più negare che avevamo visto giusto, interpretando correttamente quelli che erano i primi segnali di una tendenza al ribasso che ancora non sappiamo dove ci porterà. Sentiamo dire che, dopo il pensionamento del dott. Castello, è diventato difficile persino impiantare un peacemeker a Volterra e spesso occorre andare a Pontedera. Mentre una semplice circolare è bastata a eliminare il 1° febbraio la reperibilità delle ostetriche, dopo che era già stata soppressa quella dei ginecologi. Significa che, da adesso, se una donna in attesa dovesse recarsi al pronto soccorso dell'ospedale di Volterra per un'urgenza, l'unico servizio che può aspettarsi sarà quello di essere trasportata in un altro ospedale.  Questo avviene pochi mesi dopo che il Punto Nascita è stato soppresso con la promessa che, tolto il parto, l'assistenza alle donne gravide sarebbe stata comunque mantenuta integralmente. Sembra dunque che la Asl 5 proceda per tagli progressivi fino a raggiungere un punto crisi che serve da pretesto alla eliminazione di determinati servizi. Oggi, vale la pena rileggersi il Protocollo d'Intesa per le Politiche della Salute su cui Amministrazione Comunale, Asl 5 e altri soggetti, contro il nostro parere, hanno travato l'accordo. Nel paragrafo relativo all'Area Materno-Infantile, il Protocollo afferma: “l'analisi di un modello organizzativo possibile e il monitoraggio delle attività implementate sia a livello ospedaliero che territoriale è legata all'avvenuta attivazione di un tavolo istituzionale permanente sulle politiche socio sanitarie in Alta Val di Cecina. Nelle more della conclusione dei lavori, l'organizzazione dell'area è articolata in base alla delibera 353 del 1/6/2011”. Visto che la delibera non prevede la soppressione di ulteriori servizi oltre il Punto Nascita e che il tavolo istituzionale in realtà non viene convocato, dunque non fa né “monitoraggio” né “analisi di un modello organizzativo possibile”, è evidente che siamo di fronte ad una colossale presa in giro. Purtroppo questo Protocollo è servito a far da sfondo al desolante accorpamento tra Cardiologia e Medicina Generale, dove già purtroppo sono relegati i ricoveri pediatrici, riproponendo un modello di reparto-minestrone assai peggiorativo rispetto agli standard conosciuti.

Commissione Sanità, Progetto Originario

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